Una protrusione discale l4-l5
buongiorno..ho bisogno di un consiglio urgente...mesi fa mi e venuta la sciatica e immediatamente ho fatto una risonanza megnetica e come pensavo ho un ernia discale L5-S1 e una protrusione discale L4-L5... sono stata gia da un chirurgo che mi ha subito consigliato un intervento ma altri medici mi hanno anche detto di pensare alla possibilita di fare l ossigeno-ozono terapia. preciso che il mio medico di base mi sconsiglia questo tipo di terapia, ma io sono molto indecisa e non so cosa fare da una parte il dolore perenne che non passa in nessun modo mi sta tormentando e so che con l intervento nei migliori dei casi risolverei il problema dall altra con la terapia dell ozono eviterei l intervento e le sue consuenze cosa posso fare??? vi prego e molto importante aiutatemi
[#1]
Un saluto
L'ozono terapia non ha alcun beneficio sulle problematiche di ernie discali espulse, tipiche del giovane. L'ozono serve, al massimo, come miorilassante e per problemi di cicatriche, ma solo quando un intervento chirurgico non è consigliato ( seconda linea di terapia).
Inoltre, per essere efficace, l'ozono va portato in profondità, verso l'ernia, mediante guida TC.
Se il chirurgo ha consigliato l'intervento, ma sopratutto se il dolore non migliora nelle settimane ( di solito si fa attendere al paziente qualche settimana per vedere se il quadro migliora spontaneamente), l'intervento chirurgico è indicato.
Salve.
L'ozono terapia non ha alcun beneficio sulle problematiche di ernie discali espulse, tipiche del giovane. L'ozono serve, al massimo, come miorilassante e per problemi di cicatriche, ma solo quando un intervento chirurgico non è consigliato ( seconda linea di terapia).
Inoltre, per essere efficace, l'ozono va portato in profondità, verso l'ernia, mediante guida TC.
Se il chirurgo ha consigliato l'intervento, ma sopratutto se il dolore non migliora nelle settimane ( di solito si fa attendere al paziente qualche settimana per vedere se il quadro migliora spontaneamente), l'intervento chirurgico è indicato.
Salve.
Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com
[#2]
Utente
la rigrazio molto per la sua risposta e soprattutto per la sua rapidità mi permetto ancora una volta di chiederle un parere sull intervento per via percutanea con trattamento mininvasivo.. cosa pensa dottore?? le confesso che sono molto spaventata soprattutto per l anestesia totale so che nel 2009 tale anestesia e molto piu sicura rispetto a prima pero il pensiero mi tormenta... la ringrazio ancora una volta per la sua disponibilità.
[#3]
I dubbi che ha lei sono i dubbi di tutti.
L'anestesia, effettivamente, è estremamente sicura ai giorni d'oggi, in quanto esistono farmaci ad azione ultra rapida, che permettono di dosarla molto bene.
Una volta si usavano farmaci un po lunghi da smaltire, ed il risveglio poteva essere lungo e fastidioso, mentre adesso, quando si chiude il rubinetto del farmaco anestetico, dopo un minuto il paziente è completamente sveglio e presente.
Se lei desidera, ma non in tutti i centri è possibile, potrebbe richiedere l'anestesia spinale.... ma non ne vedo effettivamente il motivo.
Riguardo al tipo di intervento, questo può essere eseguito con diverse tecniche, che si basano comunque tutte su un cardine: andare a tirare via l'ernia. Si può eseguire un intervento "classico" con taglio di 3-4 cm, e microscopio operatorio, oppure mediante l'uso di un endoscopio, tecnica piu recente, con taglio piu piccolo ( 1,5 cm). Si dice che la tecnica endoscopica sia piu "leggera" per il paziente, ma lo esponga a un leggero rischio maggiore di recidiva di ernia rispetto all'intervento "classico".
a dire la verità, la cosa piu importante, è che il chirurgo abbia una buona esperienza della tecnica che utilizza, sia essa con microscopio che con endoscopio.
L'intervento di ernia, di per se, non è "pesante" da sopportare, e anche la ferita, che si può chiudere in maniera estetica, non da grossi problemi.
Un saluto
L'anestesia, effettivamente, è estremamente sicura ai giorni d'oggi, in quanto esistono farmaci ad azione ultra rapida, che permettono di dosarla molto bene.
Una volta si usavano farmaci un po lunghi da smaltire, ed il risveglio poteva essere lungo e fastidioso, mentre adesso, quando si chiude il rubinetto del farmaco anestetico, dopo un minuto il paziente è completamente sveglio e presente.
Se lei desidera, ma non in tutti i centri è possibile, potrebbe richiedere l'anestesia spinale.... ma non ne vedo effettivamente il motivo.
Riguardo al tipo di intervento, questo può essere eseguito con diverse tecniche, che si basano comunque tutte su un cardine: andare a tirare via l'ernia. Si può eseguire un intervento "classico" con taglio di 3-4 cm, e microscopio operatorio, oppure mediante l'uso di un endoscopio, tecnica piu recente, con taglio piu piccolo ( 1,5 cm). Si dice che la tecnica endoscopica sia piu "leggera" per il paziente, ma lo esponga a un leggero rischio maggiore di recidiva di ernia rispetto all'intervento "classico".
a dire la verità, la cosa piu importante, è che il chirurgo abbia una buona esperienza della tecnica che utilizza, sia essa con microscopio che con endoscopio.
L'intervento di ernia, di per se, non è "pesante" da sopportare, e anche la ferita, che si può chiudere in maniera estetica, non da grossi problemi.
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 18/08/2009.
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