La mancata flessione del piede a causa di un'ernia è risolvibile con l'operazione alla stessa?
buonasera,
circa un mese e mezzo fa mi è stata riscontra un'ernia discale preintraforaminale L4-L5 destra.
L'esame obiettivo del primo neurochirurgo consultato ha evidenziato: Lasegue positivo a destra a 40; lieve deficit stenico (4/5) alla dorsiflessione del piede destro; deambulazione con note atassiche.
Parlando con il mio medico di base ho effettuato anche un elettromiografia (come mai il neurochirurgo non me l'ha prescritta?) che ha dato come risultato:
L'esame è indicativo di sofferenza radicolare L5 dx con marcati segni di denervazione in atto nel m.
tibiale ant dx,
segni piu' lievi nei m.
peroneo lungo e gluteo medio e con iniziali segni di denervazione-reinnervazione collaterale.
Premetto che ho già effettuato tutta la terapia farmacologica con cortisone, lyrica, integratori...
Ad oggi io non riesco a stare sul tallone destro, ho un'andatura poco fluida e non ho miglioramenti anche dopo la fisioterapia.
solo per farvi capire se sto su un piede solo non riesco ad alzare la punta.
Il dolore iniziale invece è passato e ora è un semplice piccolo fastidio.
Le mie domande sono:
1 l'elettromiografia era un'esame fondamentale dopo un'ernia?
oppure il neurochirurgo dopo la visita ha abbastanza informazioni per farne a meno
2 come si risolve questo deficit?
3 eliminando la porzione di ernia che schiaccia la radice del nervo ad altezza l4 l5 recupero anche la funzione del piede per così dire ciondolante?
4 quant'è il limite di tempo per capire che questo deficit è invalidante?
mi spiego meglio...dopo due mesi se sto ancora così prenoto un altro consulto per optare la strada operatoria?
grazie mille
circa un mese e mezzo fa mi è stata riscontra un'ernia discale preintraforaminale L4-L5 destra.
L'esame obiettivo del primo neurochirurgo consultato ha evidenziato: Lasegue positivo a destra a 40; lieve deficit stenico (4/5) alla dorsiflessione del piede destro; deambulazione con note atassiche.
Parlando con il mio medico di base ho effettuato anche un elettromiografia (come mai il neurochirurgo non me l'ha prescritta?) che ha dato come risultato:
L'esame è indicativo di sofferenza radicolare L5 dx con marcati segni di denervazione in atto nel m.
tibiale ant dx,
segni piu' lievi nei m.
peroneo lungo e gluteo medio e con iniziali segni di denervazione-reinnervazione collaterale.
Premetto che ho già effettuato tutta la terapia farmacologica con cortisone, lyrica, integratori...
Ad oggi io non riesco a stare sul tallone destro, ho un'andatura poco fluida e non ho miglioramenti anche dopo la fisioterapia.
solo per farvi capire se sto su un piede solo non riesco ad alzare la punta.
Il dolore iniziale invece è passato e ora è un semplice piccolo fastidio.
Le mie domande sono:
1 l'elettromiografia era un'esame fondamentale dopo un'ernia?
oppure il neurochirurgo dopo la visita ha abbastanza informazioni per farne a meno
2 come si risolve questo deficit?
3 eliminando la porzione di ernia che schiaccia la radice del nervo ad altezza l4 l5 recupero anche la funzione del piede per così dire ciondolante?
4 quant'è il limite di tempo per capire che questo deficit è invalidante?
mi spiego meglio...dopo due mesi se sto ancora così prenoto un altro consulto per optare la strada operatoria?
grazie mille
[#1]
Da come Lei dice (o intiusce) l'intervento sembra pressoché obbligatorio.
Con l'asportazione della compressione, di norma, si ottiene una regressione (totale o parziale: dipende da tante cose) del deficit.
L'elettromiogramma è satao un esame pleonastico.
Cordialità.
Con l'asportazione della compressione, di norma, si ottiene una regressione (totale o parziale: dipende da tante cose) del deficit.
L'elettromiogramma è satao un esame pleonastico.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 13/09/2023.
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