Sciatalgia persisente da 1 mese
Scrivo perché dal 21 Luglio soffro di Sciatalgia con un dolore che parte da sopra il gluteo destro e scende fino alla caviglia dando anche formicolio al ginocchio con perdita di forza nella gamba.
Il medico curante mi ha prescritto per 3 giorni Voltaren in pastiglie che non hanno fatto effetto dopo di che iniezioni di Soldesam 8mg (x3 volte) e da 4mg (x10) che hanno dato un po' di beneficio diminuendo un po' il dolore ma non eliminandolo infatti dopo qualche minuto che sono in piedi o cammino inizio a sentire subito come un affaticamento che si trasforma ben presto in dolore costrincendomi a sedermi.
Ho effettutato una risonanza che ha dato questo esito:
RMN RACHIDE LOMBOSACRALE SENZA CONTRASTO
Motivo dell'esame: sciatalgia dx non responsiva a trattamento farmacologico.
Esame eseguito con RM ad alto campo (1, 5 T).
Regolare l'allineamento metamerico sagittale e l'ampiezza del canale vertebrale.
Disidratazione dei dischi D12-L1 e del tratto L4-S1.
L4-L5: piccola ernia intraforaminale destra, iperintensa in T2 per elevato contenuto idrico, migrata cranialmente nel recesso superiore del forame ove si pone in conflitto con la
radice nervosa L4 destra.
L5-S1: lieve protrusione discale posteriore ad ampio raggio, con fissurazione dell'anulus
fibroso, determinante minima impronta sul sacco durale, senza conflitti con le radici
nervose.
Regolari le interapofisarie.
Non alterazioni di segnale in sede intradurale.
Non lesioni ossee focali patologiche.
Sono in attesa di farla vedere al medico e ho una visita dal neurochirurgo prenotata per settimana prossima.
Le mie domanda erano:
1) quello che è uscito dalla risonanza è preoccupante?
2) è possibile che ci siano giorni dove si sento dolore ma poco e magari il giorno successivo un dolore molto più acuto?
3) facendo io il falegname quindi alzando pesi abbastanza grandi potrò continuare a svolgere questo lavoro anche con questo problema?
Grazie Mille e scusate se mi sono dilungato molto.
Il conflitto disco-radicolare andrebbe presumibilmente risolto con una asportazione meccanica del disco stesso.
Tuttavia, in via prioritaria, effettuerei delle infiltrazioni a livello della radice specifica interessata.
Chieda al Neurochirurgo presso cui ha già prenotata la visita ( e già in sede di prima visita) se può eseguire, anche a scopo antalgico, l'infiltrazione medicamentosa di cui ho appena parlato. Dovrebbe riceverne un beneficio, quanto meno sul piano algico.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
L'infiltrazione del farmaco direttamente sulla radice nervosa interessata dà una diminuzione di edema (gonfiore) della radice stessa e, quindi, il conflitto disco-radicolare diviene meno importante. Con ciò, il dolore diminuisce, anche di molto, ed i lievi deficit di forza, a volte, possono tendere alla regressione. Se questo viene ottenuto in maniera soddisfacente, si può anche attendere che l'ernia subisca, col tempo, una fisiologica regressione (di norma dovuta a fenomeni di disidratazione del disco).
Nel Suo caso specifico, io non ho visto le immagini della rmn e quindi mi baso esclusivamente sul referto da Lei riportato, l'ernia sembrerebbe proprio intraforaminale (cioè, nella "strettoia ossea" dove si trova la radice nervosa). Il Radiologo la metterebbe fra L4 ed L5, quindi dove si trova la 4^ radice lombare. Questa posizione (dell'ernia) riduce le capacità del nervo di "sganciarsi" dalla compressione erniaria e, quindi, il quadro anatomico non è dei più favorevoli.
Allora è possibile, nel caso in esame, che, sempre nel caso di non soddisfacente risultato dalle infiltrazioni farmacologiche, si debba ricorrere alla asportazione meccanica di quel frammento che è "incastrato" nel forame anatomicamente destinato al solo nervo.
In tale sfavorevole circostanza appare già da adesso indicata la discectomia, appunto per via intraforaminale, per via postero-laterale senza minimamente toccare, in corso di eventuale intervento, le strutture ossee posteriori: niente laminectomia, né flavectomia o artrecomia....
In parole povere, il cosiddetto golden standar resterebbe l'utilizzo della tecnica mininvasiva (da non confondersi con la "microdiscectomia" e neppure con la "percutanea").
Forse mi sono un po' troppo dilungato, ma spero di essere stato "compreso?"
Se ha piacere, mi tenga pure ulteriormente informato.
Saluti cordiali,
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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La volevo solo aggiornare dopo la visita neurochirurgica:
Referto: Lombosciatalgia destra con irradiazione L5 dal 21/07 u.s. in assenza di sforzi. Terapia steroidea con
discreto beneficio. Ha eseguito RMN l/s (13/08/2023-653063) che ha mostrato piccola ernia intraforaminale L4-L5.
EON. Lasègue ++ a destra ai 30 ipoestesia alla porzione antero-inferiore del quadricipite; alle prove di forza deficit
modesto 4,5/ 5 del quadricipite e della flessione dorsale del piede a destra. ROT valido e simmetrico. Non disturbi
sfinterici.
Discusso con il paziente pro/contro dell'intervento vs non intervento.
Si concorda attesa di tre settimane con successiva rivalutazione ambulatoriale.
Nel frattempo
- Dicloreum 150 mg 1 cp/die dopo colazione
- riposo evitando sollevamento di pesi
- Tiobec 400 mg 1 cp x 2 a digiuno per 20 giorni
- da rivalutare tra 3 settimane per monitoraggio clinico
Le volevo chiedere per tornare al lavoro è meglio che aspetto il consulto tra 3 settimane? o se sto meglio posso rientrare prima? ( Faccio il falegname).
E quel valore del quadricipite e la flessione del piede 4.5/5 è un deficit importante o minimo? Grazie Mille
Dove una neurochirurga mi ha visitato e mi ha cambiato ancora la cura dandomi deltacortene 25mg per 7 giorni Tachipirina 1000 3 volte al giorno per 5 giorni e Gabapentin 300mg 1 compressa la sera per 7 giorni in seguito 1 mattino 1 sera per 7 giorni e poi per un mese 1 mattino e 2 la sera, nel frattempo il 20 ho un altro controllo per capire se mettermi in lista per operazione o meno.
Vorrei farle 2 domande:
1) se il disco dovesse disidratarsi sarebbe risolto definitivamente o potrebbe nel tempo ri infiammarsi?
2) secondo lei la cura data al pronto soccorso va bene? ho visto che il Gabapentin ha parecchi effetti collaterali.
Per quanto riguarda le infiltrazioni avevo chiesto ma per ora non me le hanno fatte fare.
Mi scusi se la ho disturbata ancora
2) Non usiamo commentare le terapie date da Altri Colleghi.
Insisterei col Neurochirurgo per l'infiltrazione, che può eseguire Lui stesso già nel corso della prossima visita ambulatoriale.
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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Il 20 quando ho il controllo chiederò di nuovo delle infiltrazioni.
Nel frattempo dopo 8 giorni di cura il dolore quando sono seduto va meglio da coricato riesco a stare solamente in posizione supina dal lato sinistro (quello non interessato dall'ernia), per quanto riguarda il camminare riesco a fare massimo 50 100 metri e poi il dolore diventa insopportabile e devo sedermi prima del dolore sento formicolii appena sotto il ginocchio tra il tendine e l'inizio dello stinco.
Le vorrei sottoporre un'ulteriore questito:
Domani finisco i 10 giorni di Deltacortene 25 mg, poi dovrò prendere solamente il Gabapentin (1 cp mattina e 1 cp la sera fino a Martedi dopo di che 1cp Mattina 2 la sera), le volevo chiedere se il Gabapentin agisce come analgesico o antinfiammatorio o che effetto dovrebbe fare? Glielo chiedo perché da come mi aveva detto la Neurochirurga al pronto soccorso il cortisone serviva a sfiammare ed avendo ancora dolore ho un po' di paura che possa aumentare il dolore dal momento che finisco il ciclo si deltacortene.
Ps: fatico a stare in piedi sul tallone della gamba interessata sforzo per provare ma non riesco ad alzare la pianta e qualla volta che si alza collassa di lato quasi immediatamente.
La Ringrazio tanto per la gentilezza e la disponibilità.
Buona Giornata
La situazione deficitaria or descritta mi pare che sia stata adombrata nei precedenti consulti. Lei ha assunto, meglio. ha dovuto assumere, un atteggiamento sostanzialmente attendistico "tiepido".
Se non ne veniamo fuori, col deficit in atto, rimane l'intervento , ma, mi raccomando, NON sfondiamo nella immissione di strumentazione metallica sulla colonna chè il rimedio potrebbe essere peggiore del male.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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la volevo aggiornare sulla situazione,
come da lei consigliato ho sentito un parere di un altro neurochirurgo che dopo aver consultato la mia risonanza e visitato ha riscontrato:
che riesco a camminare sulle punte ma non sul tallone a dx,
un ipoestenia moderata nell'estensione delle gamba sulla coscia, e moderata nella dorsiflessione del piede.
Iporeflessia achillea bilaterale.
Ipoestesia tattile-dolorifica alla superficie anteriore di coscia, anterolaterale di gamba e distesie al margine esterno e ultime dita del piede a Dx.
Manovra di Lasègue positiva a 45 a dx mentre a sx dolorosa ai massimi gradi, manovra di Wessermann un poco dolorosa bilateralmente.
Discreta contrattura della muscolatura paravertebrale, con dolore vivo ai passaggi L/S.
Doloretto alla pressione delle spinose lombari.
Dolore all'adduzione della coscia flessa sul bacino.
E conclude sulla base dei sintomi dell'obiettività e della MR ritengo indicato l'intervento chirurgico di asportazione dell'ernia discale, nel frattempo utile un ulteriore ciclo di antinfiammatori.
Mi ha prescritto toradol fiale da mettere sotto la lingua e farle assorbire per 3 giorni mattina e sera e toradol 10 mg per 7 giorni mattina e sera, sedute da osteopata e esercizi a corpo libero.
Nel camminare il dolore sopraggiunge comunque tra i 3 e i 5 minuti in modo meno acuto, però il formicolio nella zona dello "stinco" esterno collo del piede e tra il 3 dito e il 4 persiste sia nella marcia e occasionalmente anche da seduto e coricato.
Mentre la parte anteriore della coscia continua non percepire dolore il freddo e nemmeno il tatto.
Per quanto riguarda infiltrazioni me le sconsigliava perché non risolvevano il problema ma coprivano soltanto il dolore.
Secondo lei il fatto che il dolore sia meno acuto ma il formicolio resti è normale? nel senso quest ultimo è più ostico da far passare?
Devo ancora fare 2 sedute dall'osteopata e 2 giorni di terapia.
Se dovesse proseguire con formicolii e ma con dolore ridotto e meno acuto sarebbe comunque il caso di operare essendo passati 2 mesi dalla comparsa dei sintomi?
Grazie Mille
Per quanto concerne la tecnica chirurgica da adoperare, tenga presente quanto Le ho scritto nel secondo consulto che Le ho inviato.
Cioè, che il golden standard rimane la tecnica mininvasiva (non la percutanea, nè la microdiscectomia...) non fosse altro perché la posizione dell'ernia apparirebbe essere intraforaminale. Quindi, si documenti su tale aspetto (quella della tecnica chirurgica) che rimane fondamentale per evitare eventuali rischi (consideri che la mininvasiva NON ha luogo in anestesia generale (ma in sedoanalgesia, cioè paz. sveglio senza sentire dolore) permette un post-operatorio molto più "leggero", una ripresa dell'attività lavorativa precoce ed una più completa regressione dei disturbi deficitari presenti nel pre-intervento.
Se ha piacere, mi tenga ancora informato.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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Oggi dopo la seconda seduta dall' Osteopata il dolore è ulteriormente calato e la schiena la sento meno rigida.
Quindi i deficit motori non possono risolversi da soli magari nel giro di qualche settimana o mese senza l'intervento?
Gliel chiedo perché essendo il dolore calato notevolmente rispetto alla fase acuta mi stavo illudendo di evitare l'intervento chirurgico.
Mi scuso se sono insistente con domande o chiarimenti.
Grazie
Il collega aveva anche fatto test per la cordinazione cerebellare che ho esegueto positivamente.
Posso stare tranquillo o dato che non ho dolore a sinistra se non da coricato su quel fianco ma ci dormo costantemente da 2 mesi.
Le infiltrazioni vanno sotto il "capitolo" di terapia del dolore. Quindi, effettivamente, se si ottiene anche un miglioramento della forza, è un plus.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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la disturbo mi auguro per l'ultima volta.
Alla fine il dolore sembrava andare meglio e ho tentato il ritorno al lavoro (faccio il falegname) però dopo 1 settimana i dolori se pur con minor intensità sono tornati sulla zona lombare e sul gluteo con delle scosse e sensazione come di una secchiata di acqua fredda che percorre la zona interessata.
Dopo di che facendo la visita del lavoro mi hanno dichiarato non idoneo con valutazione tra 30 giorni.
Ho contattato il mio neurochirurgo al quale ho detto che la schiena è ancora rigida parestesia nella zona del quadricipite è rimasta identica da 3 mesi (non senso ne al tatto nel al freddo ne al dolore) non cammino ancora sul tallone e appunto appena metto sotto sforzo la schiena torno a sentire dolore, da coricato sul fianco sinistro allungando la gamba destra cioè quella con i problemi sento tirare la gamba fino alla schiena, tutto ciò con 6 sedute di osteopata fatte dal 19 settembre a Martedì 17 ottobre ha optato per l'intervento che è stato fissato per venerdì prossimo.
Ora stando a casa da Martedi quando non mi è stata data l'idoneità al lavoro la situazione della schiena è migliorata in parte il dolore stando in piedi è ridotto il fastidio invece è più costante da sdraiato sul fianco come detto prima e a pancia in su il dolore tende a partire dalla schiena e arrivare alla zona inguinale fino al testicolo.
Però appena aumento gli sforzi anche con una banale camminata di 5 6 km sento le solite scosse sulla schiena e gluteo o male inguinale e al testicolo.
Premetto che so che non mi ha visitato e non ha visto le immagini, però volevo chiederle se questo miglioramento è dovuto al fatto che sono a riposto o perché in parte l'ernia si è in parte disidratata o comunque comprime meno la radice nervosa?
La mia paura è che magari questa rigidità sia più muscolare che dovuta all'ernia e quindi l'operazione sia evitabile.
Ultima domanda la visita preoperatoria sono solo esami del sangue visita con anestesista e elettrocardiogramma oppure è prevista una visita col neurochirurgo e/o lastra o risonanza per vedere lo stato dell'ernia per verificare sia solo essa il problema?
Grazie in anticipo e scusi la lunghezza del messaggio magari è solo agitazione per l'intervento e che magari era evitabile vedendo che in questi giorni ho meno fastidio se sto a riposo
L'ernia non si disidrata in poche settimane e l'irrigidimento muscolare non viene da solo, ma è un riflesso della compressione erniaria (visto che tutto coincide).
L'osteopata, il Fisiatra o altri non possono nulla (sostanzialmente si è solo perso del tempo consentendo fra l'altro accentuazione dei deficit della radice nervosa) specie quanto la sofferenza del nervo è all'interno delle ossa: qualunque cosa si faccia da fuori, non si arriva ad influire all'interno dell'osso dove sta la radice.
Mi dispiace che Lei non si sottoporrà, come pure Le avevo consigliato, né ad un ciclo di infiltrazioni sulla radice nervosa e tanto meno ad un intervento con tecnica mininvasiva ed in anestesia locale(sedo-analgesia).
Presso quale Centro si farà operare?.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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Per quanto riguarda le infiltrazioni ho visto 3 neurochirurghi e nessuno dei 3 mi ha dato il benestare nel farlo anche se ho chiesto.
Per quanto riguarda l'intervento onestamente non so di preciso con che tecnica la effettueranno penso ne parleremo meglio Giovedi nel prericovero.
E mi operano all'ospedale di Gravedona in provincia di Como perché dove abito io attualmente (Bormio) non c'era disponibilità immediata.
Un ultima domanda per quanto riguarda la mia risonanza che evidenziava una "Disidratazione dei dischi D12-L1 e del tratto L4-S1."
è un normale invecchiamento o sono dischi che sono più "fragili" quindi a rischio di ernie e protusioni?
L5-S1: lieve protrusione discale posteriore ad ampio raggio, con fissurazione dell'anulus
fibroso, determinante minima impronta sul sacco durale, senza conflitti con le radici
nervose. per quanto riguarda questa protusioni non essendo in conflitto con radici nervose "guarisce" oppure rimane sempre a rischio ernia anch'essa?
Le farò sapere che tipologia di intervento faranno e come andrà.
La ringrazio anticipatamente
Probabilmente vi è una tendenza alla degenerazione che non è detto che debba degenerare in ernia discale.
Mi tenga pure aggiornato ché mi farà piacere.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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la voleva aggiornare sulla situazione alla fine sono stato operato 2 settimane fa.
Intervento chirurgico: in data 27/10 il paziente è stato sottoposto in anestesia generale, a intervento di erniectomia e microdiscectomia L4-L5 destra.
Ho provato a chiedere come da lei consigliato durante la visita prericorvero l'operazione minivasiva in anestesia locale ma mi è stato risposto che secondo le immagini e la mia situazione era più indicato il tipo di operazione che poi hanno fatto (non essendo un neurochirurgo mi sono fidato).
E nulla dopo 2 settimane di cura (celebrex 200 per 10 giorni) Tachidol 500/30 (x 7 giorni) ed enexaparina 4000 (x 10) finita ieri, ho ancora un po' di dolore alla schiena ma penso dipenda dall'intervento però un lieve formicolio al parte posteriore della gamba persiste (sulla tibia interna per essere preciso) può essere una cosa normale o magari è rimasto un residuo?
Una cosa che mi ha detto il Neurochirurgo prima dell'intervento è stato: "nel caso di recidiva dovremmo però ricorrere alla stabilizzazione della colonna perché ho già una protusione L5-S1".
La cosa diciamo che mi ha un filo spaventato.
Le volevo chiedere la stabilizzazione era quella cosa che mi aveva sconsigliato in qualche risposta precedente dove mi aveva detto di evitate inserimento di materiale metallico?
Secondo lei (so che non ha visto le immagini) in caso di recidiva e di presenza di discopatia L5-S1 resti solo questa alternativa?
Ed ultima domanda in percentuale il rischio di recidiva è alto?
Grazie anticipatamente
No, non resta solo quell'artenativa (anzi la considero, anche in quel deprecabile caso, un po' azzardata).
Il rischio di recidiva o residuo erniario non è elevato.
Cordialità e mi faccia pure sapere.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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