Anosmia conseguente a trauma cranico
A causa di una caduta (non si sa se accidentale o provocata dolosamente da terzi) mio nipote, 21 anni, sportivo, in buona salute salvo qualche episodica cefalea, è stato ricoverato e sottoposto, tra l’altro, a controllo strumentale per un ematoma subdurale conseguente a trauma cranico.
Gli esiti della RM encefalica recitano: “In sede extracerebrale frontale anteriore dx si osserva una sottile falda, iperintensa nelle sequenze FLAIR e SE t/tz e isointensa nelle sequenze GE TZ, con minimo risentimento sul parenchima cerebrale limitrofo da ascriversi a raccolta ematica in fase cronica”. Il responso del neurochirurugo esclude la necessità di qualsiasi intervento e suggerisce l’effettuazione di analoghi controlli periodici nell’immediato futuro.
Dal punto di vista soggettivo, mio nipote lamenta lieve cefalea e, soprattutto, seri disturbi all’olfatto ed al gusto. In pratica, dice di non percepire odori né di avvertire che vaghi ed alterati sapori (ad esempio, della Coca Cola sente soltanto un gusto fortemente amaro).
In ordine a questi ultimi aspetti, le prospettive indicate dai sanitari interpellati sono risultate vaghe e dissonanti: da chi ha perentoriamente affermato che non v’è possibilità di recuperare quelle funzioni, perché, in quanto conseguenza di un trauma cranico, il danno sarebbe irreversibile; a chi lascia più o meno ampi varchi alla speranza, ipotizzando lenti miglioramenti in un futuro imprecisato.
Gradirei, pertanto, avere un parere medico sul caso in generale e, più specificatamente, risposte ai seguenti quesiti:
 La letteratura medica e l’eventuale esperienza reputano recuperabili, nella situazione data, le funzioni sensoriali in argomento?
 Se sì, sono ipotizzabili i tempi d’attesa?
 Quali pratiche (esami, controlli medici, terapie) sono eventualmente necessari per imboccare una via che porti alla guarigione?
 Esistono centri o singoli sanitari cui rivolgersi (possibilmente in Genova o luoghi limitrofi, senza escludere però nessun’altra ipotesi) per tentare, se ritenuto possibile, l’avvio di un percorso curativo che comporti almeno minime probabilità di successo?
Ringrazio fin d’ora la vostra cortesia e disponibilità e resto nell'attesa di conoscere il vostro responso.
Gli esiti della RM encefalica recitano: “In sede extracerebrale frontale anteriore dx si osserva una sottile falda, iperintensa nelle sequenze FLAIR e SE t/tz e isointensa nelle sequenze GE TZ, con minimo risentimento sul parenchima cerebrale limitrofo da ascriversi a raccolta ematica in fase cronica”. Il responso del neurochirurugo esclude la necessità di qualsiasi intervento e suggerisce l’effettuazione di analoghi controlli periodici nell’immediato futuro.
Dal punto di vista soggettivo, mio nipote lamenta lieve cefalea e, soprattutto, seri disturbi all’olfatto ed al gusto. In pratica, dice di non percepire odori né di avvertire che vaghi ed alterati sapori (ad esempio, della Coca Cola sente soltanto un gusto fortemente amaro).
In ordine a questi ultimi aspetti, le prospettive indicate dai sanitari interpellati sono risultate vaghe e dissonanti: da chi ha perentoriamente affermato che non v’è possibilità di recuperare quelle funzioni, perché, in quanto conseguenza di un trauma cranico, il danno sarebbe irreversibile; a chi lascia più o meno ampi varchi alla speranza, ipotizzando lenti miglioramenti in un futuro imprecisato.
Gradirei, pertanto, avere un parere medico sul caso in generale e, più specificatamente, risposte ai seguenti quesiti:
 La letteratura medica e l’eventuale esperienza reputano recuperabili, nella situazione data, le funzioni sensoriali in argomento?
 Se sì, sono ipotizzabili i tempi d’attesa?
 Quali pratiche (esami, controlli medici, terapie) sono eventualmente necessari per imboccare una via che porti alla guarigione?
 Esistono centri o singoli sanitari cui rivolgersi (possibilmente in Genova o luoghi limitrofi, senza escludere però nessun’altra ipotesi) per tentare, se ritenuto possibile, l’avvio di un percorso curativo che comporti almeno minime probabilità di successo?
Ringrazio fin d’ora la vostra cortesia e disponibilità e resto nell'attesa di conoscere il vostro responso.
[#1]
Purtroppo il semplice referto della RM non basta a fare il quadro della situazione nè a chiarire compiutamente il problema. In linea di massima si può affermare che: i disturbi del gusto sono probabilmente secondari ai disturbi dell'olfatto causati dal trauma. In effetti noi non siamo in grado di percepire bene i gusti se non con una funzione olfattiva adeguata.
Spesso si hanno asnosmie posttraumatiche per lesioni importanti della fossa cranica anteriore con lesione dei nervi olfattori. In tali casi il recupero può anche non avvenire. Se invece, si tratta di semplice "contusione" di tali nervi, si può avere un lento miglioramento.
Esistono tecniche particolari e specifiche per misurare l'olfatto e seguire nel tempo il suo modificarsi. Peraltro, non esistono cure.
Quindi, purtroppo, si tratta solo di avere pazienza e vedere come evolveranno le cose.
Spesso si hanno asnosmie posttraumatiche per lesioni importanti della fossa cranica anteriore con lesione dei nervi olfattori. In tali casi il recupero può anche non avvenire. Se invece, si tratta di semplice "contusione" di tali nervi, si può avere un lento miglioramento.
Esistono tecniche particolari e specifiche per misurare l'olfatto e seguire nel tempo il suo modificarsi. Peraltro, non esistono cure.
Quindi, purtroppo, si tratta solo di avere pazienza e vedere come evolveranno le cose.
Le indicazioni su riportate non possono sostituire il giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi
[#2]
Gentile Signore,
molto probabilmente in questo caso l'anosmia implica un trauma cranico molto severo, cosa in parte confermata dall'esito RM, mentre manca il dettaglio clinico (è possibile che il ragazzo abbia avuto alterazioni della coscienza almeno momentanee) e delle circostanze dell'evento. In mancanza qualsiasi ipotesi potrebbe essere approssimativa. Il recupero completo delle facoltà olfattive potrebbe essere problematico o assente, il tempo (6-18 mesi) dirà in che misura sia possibile, mentre l'olfattometria potrà monitorarne il progresso o viceversa la stasi clinica.
molto probabilmente in questo caso l'anosmia implica un trauma cranico molto severo, cosa in parte confermata dall'esito RM, mentre manca il dettaglio clinico (è possibile che il ragazzo abbia avuto alterazioni della coscienza almeno momentanee) e delle circostanze dell'evento. In mancanza qualsiasi ipotesi potrebbe essere approssimativa. Il recupero completo delle facoltà olfattive potrebbe essere problematico o assente, il tempo (6-18 mesi) dirà in che misura sia possibile, mentre l'olfattometria potrà monitorarne il progresso o viceversa la stasi clinica.
Dr. Franco Caputi
www.neurochirurghi.com
Roma
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