Il suo parere ha molti effetti collaterali
Egregio Prof. Migliaccio
le scrivo per chiederle un consulto riguardo ai problemi che accuso ormai da diversi anni.
Sono un uomo di 44 anni e da circa 5 anni vengo "assalito" da scosse elettriche a livello della guancia destra, in prossimità della regione orbitaria.
Dopo vari tentativi medici e consulti da un Neurochirurgo dell' Ospedale di Varese, dal Neurologo, dal Dentista e dal Medico Internista, e dietro il loro consiglio assumo giornalmente Tegretol che attutisce in parte il mio disturbo.
Ho già eseguito Tac encefalo e RMN con MDC, che hanno rilevato esiti di normalità.
Il Neurochirurgo di Varese mi ha sconsigliato l'intervento sul trigemino perchè secondo il suo parere ha molti effetti collaterali (perdità di sensibilità , possibilità di bava alla bocca, insensibilità alla lingua).
Mi chiedo allora dovrò andare avanti tutta la vita a curarmi solo con le medicine? fino a quale dose? visto che per poter star meglio il mio medico mi alza il dosaggio?.
Ho sentito parlare di un intervento che potrebbe risolvere la causa del mio problema; posizionare un cuscinetto tra il nervo trigemino, nel punto di attrito.
Gentilmente le chiede se Lei ha esperienza in questo campo e se può delucidarmi riguardo all'intervento e soprattutto alle conseguenze che possono verificarsi.
La ringrazio anticipatamente e in attesa di una sua risposta.
Porgo distinti saluti.
Sig. E.P
[#1]
Un saluto.
Esistono 4 livelli di terapia per la nevralgia del trigemino:
Farmacologica. E' la prima scelta, perchè ha i rischi minori ed è di rapida efficacia. Lo svantaggio è che richiede tempo per trovare il giusto dosaggio di farmaci, che spesso hanno qualche effetto collaterale, sopratutto sull'attenzione. Se la terapia farmacologica non funzione, si passa
Alla rizotomia percutanea del ganglio del gasser: che io sappia ormai non si fa quasi piu. Con un ago si arriva a ganglio sensitivo del nervo e si esegue una parziale ablazione del nervo stesso, riducendo la capacità di trasmettere dolore.
Il problema principale è che dopo qualche mese il problema si può ripresentare.
Altra procedura è la decompressione del nervo trigemino dal conflitto vascolare con una arteriola cerebellare. In questo caso occorerebbe evidenziare tale conflitto con una RM encefalo ad alta risoluzione, mirata. Purtroppo, anche se il conflitto c'è, non sempre si vede, quindi talvolta si fa un intervento anche solo come tentativo. L'intervento consiste nell'allontanare il nervo dall'arteriola, di solito interponendo uno strato di teflon. In mani esperte è un intervento rapido, e definitivo. Tenga però presente che è un intervento di neurochirurgia maggiore, è può avere una serie di complicanze rare, ma purtroppo molto severe. Non gliele sto a spiegare tutte, ma vanno dalla morte a deficit neurologici.
Altra procedura, che ha un tasso di successo simile all'intervento ( un po piu basso), ma che si verifica in qualche mese, è la radiochirurgia con GammaKnife. In questo caso si da una piccola "bruciatura" con raggi gamma al ganglio sensitivo del trigemino. I risultati sono buoni e i rischi piu bassi. ( si rischia un formicolio al volto, nella zona del dolore, che può essere permanente)
Spero di essere stato esauriente. PEr chiarire l'ultimo quesito, io non posso che consigliarle verona, dove può trovare sia neurochirurghi del basicranio ( viene chiamata cosi la zona anatomica dove c'è il nervo), che neuroradiochirurghi con Gamma Knife. So di altri centri dove sono molto bravi ( di fama il Besta, che dovrebbe essere vicino a casa sua), ma non ho esperienza diretta. Un saluto
Esistono 4 livelli di terapia per la nevralgia del trigemino:
Farmacologica. E' la prima scelta, perchè ha i rischi minori ed è di rapida efficacia. Lo svantaggio è che richiede tempo per trovare il giusto dosaggio di farmaci, che spesso hanno qualche effetto collaterale, sopratutto sull'attenzione. Se la terapia farmacologica non funzione, si passa
Alla rizotomia percutanea del ganglio del gasser: che io sappia ormai non si fa quasi piu. Con un ago si arriva a ganglio sensitivo del nervo e si esegue una parziale ablazione del nervo stesso, riducendo la capacità di trasmettere dolore.
Il problema principale è che dopo qualche mese il problema si può ripresentare.
Altra procedura è la decompressione del nervo trigemino dal conflitto vascolare con una arteriola cerebellare. In questo caso occorerebbe evidenziare tale conflitto con una RM encefalo ad alta risoluzione, mirata. Purtroppo, anche se il conflitto c'è, non sempre si vede, quindi talvolta si fa un intervento anche solo come tentativo. L'intervento consiste nell'allontanare il nervo dall'arteriola, di solito interponendo uno strato di teflon. In mani esperte è un intervento rapido, e definitivo. Tenga però presente che è un intervento di neurochirurgia maggiore, è può avere una serie di complicanze rare, ma purtroppo molto severe. Non gliele sto a spiegare tutte, ma vanno dalla morte a deficit neurologici.
Altra procedura, che ha un tasso di successo simile all'intervento ( un po piu basso), ma che si verifica in qualche mese, è la radiochirurgia con GammaKnife. In questo caso si da una piccola "bruciatura" con raggi gamma al ganglio sensitivo del trigemino. I risultati sono buoni e i rischi piu bassi. ( si rischia un formicolio al volto, nella zona del dolore, che può essere permanente)
Spero di essere stato esauriente. PEr chiarire l'ultimo quesito, io non posso che consigliarle verona, dove può trovare sia neurochirurghi del basicranio ( viene chiamata cosi la zona anatomica dove c'è il nervo), che neuroradiochirurghi con Gamma Knife. So di altri centri dove sono molto bravi ( di fama il Besta, che dovrebbe essere vicino a casa sua), ma non ho esperienza diretta. Un saluto
Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.1k visite dal 24/07/2009.
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