Riabilitazione post emorragia cerebrale
Salve.
Mia madre (74 anni) a fine febbraio 2009 è stata colpita da emorragia sub-aracnoidea da rottura di aneurisma dell'arteria comunicante anteriore.
Dopo due giorni è stata sottoposta ad intervento chirurgico con conseguente clippaggio dell'aneurisma (prima dell'intervento era cosciente e abbastanza lucida). Dopo circa un mese è stata sottoposta ad intervento di derivazione VP per idrocefalo. Gli interventi sono riusciti, ma comunque mia madre ha residuato dei deficit a livello del lato destro del corpo (soprattutto il braccio), della parola e della memoria.
Dopo circa due mesi è stata trasferita in un centro per la riabilitazione (dove è stata sottoposta a logopedia e fisioterapia) e, nei successivi tre mesi, si è avuto un indubbio miglioramento. Adesso è più vigile, interagisce con l'ambiente e con le persone, parla abbastanza (anche se non sempre in maniera adeguata), mangia quasi tutto, ha recuperato il controllo del tronco ed ha iniziato a fare i primi passi con deambulatore ascellare e con accanto una persona. La memoria, soprattutto quella a breve, è ancora piuttosto deficitaria.
Secondo la vostra esperienza è opportuno, visti i progressi riscontrati (e certificati anche dai medici), che continui con la riabilitazione (presso lo stesso centro) o che venga riportata a casa, dove l'ambiente familiare può essere magari un ulteriore stimolo.
Un'ultima cosa, essendo stata ritenuta idonea e inserita in lista di attesa per il ricovero presso il Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato (Parma), che dovrebbe essere uno di centri migliori in Italia per tali patologie, secondo voi un successivo periodo di riabilitazione in tale centro potrebbe giovarle?
Vi ringrazio per la vostra risposta e mi scuso se non sono stato sufficientemente chiaro.
Saluti.
Claudio.
Mia madre (74 anni) a fine febbraio 2009 è stata colpita da emorragia sub-aracnoidea da rottura di aneurisma dell'arteria comunicante anteriore.
Dopo due giorni è stata sottoposta ad intervento chirurgico con conseguente clippaggio dell'aneurisma (prima dell'intervento era cosciente e abbastanza lucida). Dopo circa un mese è stata sottoposta ad intervento di derivazione VP per idrocefalo. Gli interventi sono riusciti, ma comunque mia madre ha residuato dei deficit a livello del lato destro del corpo (soprattutto il braccio), della parola e della memoria.
Dopo circa due mesi è stata trasferita in un centro per la riabilitazione (dove è stata sottoposta a logopedia e fisioterapia) e, nei successivi tre mesi, si è avuto un indubbio miglioramento. Adesso è più vigile, interagisce con l'ambiente e con le persone, parla abbastanza (anche se non sempre in maniera adeguata), mangia quasi tutto, ha recuperato il controllo del tronco ed ha iniziato a fare i primi passi con deambulatore ascellare e con accanto una persona. La memoria, soprattutto quella a breve, è ancora piuttosto deficitaria.
Secondo la vostra esperienza è opportuno, visti i progressi riscontrati (e certificati anche dai medici), che continui con la riabilitazione (presso lo stesso centro) o che venga riportata a casa, dove l'ambiente familiare può essere magari un ulteriore stimolo.
Un'ultima cosa, essendo stata ritenuta idonea e inserita in lista di attesa per il ricovero presso il Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato (Parma), che dovrebbe essere uno di centri migliori in Italia per tali patologie, secondo voi un successivo periodo di riabilitazione in tale centro potrebbe giovarle?
Vi ringrazio per la vostra risposta e mi scuso se non sono stato sufficientemente chiaro.
Saluti.
Claudio.
[#1]
Gentile Utente,
la riabilitazione nei pazienti come sua madre è molto importante sull'eventuale recupero neurologico.
Sicuramente un'ulteriore trattamento riabilitativo è indicato. Il momento opportuno per tornare a casa sarà definito dai medici delle strutture dove la paziente è seguita che vedono in modo quotidiano i progressi della signora.
Cordiali saluti,
la riabilitazione nei pazienti come sua madre è molto importante sull'eventuale recupero neurologico.
Sicuramente un'ulteriore trattamento riabilitativo è indicato. Il momento opportuno per tornare a casa sarà definito dai medici delle strutture dove la paziente è seguita che vedono in modo quotidiano i progressi della signora.
Cordiali saluti,
Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 13.1k visite dal 22/07/2009.
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