Discopatia l5-s1
Salve, riassumo in breve il mio problema.
Ad inizio gennaio 2022 iniziò ad avvertire un dolore localizzato nella zona lombare e irradiato fino al gluteo.
La situazione degenera fino a quando inizio ad avere difficoltà a stare seduto e in piedi a causa della lobosciatalgia costringendomi talvolta a passare intere giornate a letto.
Nel mese di aprile, mi viene diagnosticata con una rmn un’ernia fiscale l5-s1 di piccole dimensioni.
Dopo fallita terapia cortisonica orale e infiltrativa e qualche seduta di fisiokinesiterapia, mi sono sottoposto nel mese di giugno ad un intervento di discolisi laser e peridurolisi.
Ad un mese dall’intervento, presentavo lo stesso tipo di dolore irradiato fino al polpaccio e lasegue positivo a 30 gradi; ricevo dallo stesso neurochirurgo un’infiltrazione di ozono.
Insoddisfatto dai risultati della terapia, mi sono rivolto da un altro neurochirurgo che dopo controllo con rmn evidenzia la stessa ernia delle stesse dimensioni, aderenze cicatriziali, sindrome faccettale e lieve stenosi del canale vertebrale.
Dopo fallita seconda terapia infiltrativa con Kenacort, mi ha proposto come soluzione un intervento di stabilizzazione Tlif e artrodesi, a causa della marcata disidratazione discale.
Ritenete il tipo di intervento troppo invasivo per la mia età (18 anni)?
Ci sarebbe modo di rivolgermi a voi per un consulto più approfondito inviandovi la copia degli esami strumentali?
Grazie in anticipo per la disponibilità
Ad inizio gennaio 2022 iniziò ad avvertire un dolore localizzato nella zona lombare e irradiato fino al gluteo.
La situazione degenera fino a quando inizio ad avere difficoltà a stare seduto e in piedi a causa della lobosciatalgia costringendomi talvolta a passare intere giornate a letto.
Nel mese di aprile, mi viene diagnosticata con una rmn un’ernia fiscale l5-s1 di piccole dimensioni.
Dopo fallita terapia cortisonica orale e infiltrativa e qualche seduta di fisiokinesiterapia, mi sono sottoposto nel mese di giugno ad un intervento di discolisi laser e peridurolisi.
Ad un mese dall’intervento, presentavo lo stesso tipo di dolore irradiato fino al polpaccio e lasegue positivo a 30 gradi; ricevo dallo stesso neurochirurgo un’infiltrazione di ozono.
Insoddisfatto dai risultati della terapia, mi sono rivolto da un altro neurochirurgo che dopo controllo con rmn evidenzia la stessa ernia delle stesse dimensioni, aderenze cicatriziali, sindrome faccettale e lieve stenosi del canale vertebrale.
Dopo fallita seconda terapia infiltrativa con Kenacort, mi ha proposto come soluzione un intervento di stabilizzazione Tlif e artrodesi, a causa della marcata disidratazione discale.
Ritenete il tipo di intervento troppo invasivo per la mia età (18 anni)?
Ci sarebbe modo di rivolgermi a voi per un consulto più approfondito inviandovi la copia degli esami strumentali?
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 23/08/2022.
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