Emorragia subaracnoidea ed 8 piccoli aneurismi

Ciao a tutti. Il 20 Maggio scorso, rientrando a casa, ho trovato mia madre, 79 anni, perfettamente sana, autosufficiente ed attiva fino ad allora, riversa al suolo, sudata, aveva vomitato, non completamente priva di conoscenza, o meglio con gli occhi aperti, le braccia piegate che tentava di muovere come per fare forza ed alzarsi ma non riusciva a parlare, emetteva dei gorgoglii, soccorsa immediatamente e trasportata in ospedale, la diagnosi era "emorragia cerebrale subaracnoidea" da possibile rottura di un aneurisma, le condizioni si aggravavano al punto di rendere necessaria l'intubazione.
Veniva provocato un coma farmacologico su un suo coma superficiale, al fine di stabilizzare i valori pressori e cardiaci, dopo qualche giorno di sedazione totale veniva sospeso il coma farmacologico ed il 2 giugno c'era un miglioramento, mia madre dava segni di riconoscermi, rispondeva ai comandi, seguiva con gli occhi, il giorno dopo veniva effettuata una tracheostomia con sedazione superficiale, da allora dorme, nessun cenno di miglioramento, non riconosce nessuno...Ci hanno detto che i valori sono stabili, che non c'è piu' pericolo di vita ma che non intendono operarla ne' radiologicamente ne' con un normale intervento per l'eta' e per la presenza di altri 7 piccoli aneurismi che rendono l'intervento troppo pericoloso. Abbiamo interpellato 3 neurochirurghi ma tutti sono concordi che non è il caso di intervenire, che dobbiamo fare? cosa ci dobbiamo aspettare? c'è qualche speranza?
Ci hanno garantito che non ci sono stati vasospsmi e che segue con gli occhi ed ha percezione del dolere....noi da tre giorni la troviamo sempre nello stssso stato di torpore....
Dicono che si sarebbe rotto un aneurisma nella comunicante anteriore...nel poligono di Willis e che l'emorragia e' di cospique dimensioni....Sembra che non abbia subito paralisi, infatti muove entrmbi gli arti sia superiori che inferiori..... Ci avevano parlato di una eventuale embolizzazione del vaso danneggiato ma ora pare tramontata anche questa possibilita'!
I medici sono moderatamente ottimisti e parlano di miglioramenti ma mi chiedo: Nel caso in cui si risvegli, puo' continuare a vivere nonostante il vaso che si e' rotto.....?? un possibile coagulo puo' fermare in maniera permanete un' emorragia?
Grazie a colorono che vorrano rispondere a questi miei quesiti...
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

da quanto scrive la decisione di non trattare l'aneurisma sanguinante di sua madre é stata dettata dalle condizioni cliniche con cui la paziente é giunta in Ospedale dopo l'emorragia. In linea di massima il trattamento di un aneurisma non induce un miglioramento clinico del paziente, ma riduce o elimina il rischio di un nuovo sanguinamento. Credo che nel caso di sua madre la decisione di trattare l'aneurisma della comunicante anteriore sará considerata in caso di un miglioramento delle condizioni cliniche.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

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Utente
Utente
Dottore, la ringrazio per la risposta ma, purtroppo, sembra che i medici dell'ospedale in cui e' ricoverata mia madre non prendano in nessuna considerazione l'eventualita' di un intervento, neanche nel caso si dovesse riprendere, è possibile? oppure il fattore eta' ha il suo peso? il fatto che abbia 79 anni potrebbe far pensare che è inutile curarla?
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Credo che la cosa migliore sia affidarsi ai medici del reparto dove la paziente é degente e valutare giorno per giorno l'evoluzione clinica ed un eventuale miglioramento delle condizioni neurologiche. Il fattore determinante sul tipo di trattamento é lo stato clinico del paziente. Ci tenga al corrente,
cordiali saluti,