Presenza di un neurinoma in zona cervicale
Gentili Dottori,
Le scrivo perchè in data 4 giungo 2009 mia sorella di anni 57 ha effettuato una RM al midollo cervicale senza e con MDC , dopo quattro mesi di intesi dolori nella zona del collo. Il predetto esame ha riscontrato la presenza di una struttura che presumibilmente fa propendere per un Neurinoma. Si riporta il referto della RM:E' presente una struttura con disomogeneo potenziamento dopo contrasto localizzata in corrispondenza del tratto compreso C2 e C4 e in minor misura C4-C5, e si estende in sede sinistra, i forami di coniugazione di sinistra, in contatto con l'arteria vertebrale sinistra,; da riferire a tessuto neoformato di possibile natura primitiva di alto grado ( a tipo neurinoma gigante o neoformazione della guaina nervosa), pur non potendo escludere altra istogenesi.
Il reperto descritto esercita effetti compressivi sulle strutture scheletriche circostanti, con ingrandimento dei forami di coniugazione sovracitati, mancata visualizzazione dell'emiporzione sinistra dell'arco neurale di C3, e crollo vertebrale di discreta entità del soma di C3 non presente al precedente controllo RX del 23/03/2009; alterazioni da porre in relazione a fenomeni di osteolisi per i quali è necessario completamento con esame TC mirato del rachide cervicale.
Il reperto descritto, unitamente al crollo vertebrale, esercita effetti inoltre compressivi sulla faccia ventrale e laterale sinistra del sacco durale e sulle strutture muscolari paravertebrali di sinistra che risultano ipotrofiche.
Il midollo spinale cervicale presenta, in particolare in corrispondenza di C3, una modesta alterazione di segnale nel proprio contesto senza potenziamento dopo mdc, risulta dislocato verso destra e, nelle immagini pesante in T2 non presenta piano di clivaggio o interposizione dell'involucro durale con il tessuto neoformato.
Il giorno stesso abbiamo fissato una visita con il Prof Delfini - neurochirurgo - il quale ci ha detto che occorre effettuare un intervento chirurgico per l'asportazione di questa massa che anche lui presume di essere natura neurinoma e che ipotizza da effettuare in due tempi successivi con apertura posteriore ed anteriore a livello cervicale.
Tutto ciò premesso, consapevoli della bravura e della chiara fama del prof. Delfini vi volevo chiedere le seguenti domande:
-Sono proprio necessarie ben due interventi chirurgici per l'asportazione di questo neurinoma?
- Che tipo di complicazioni possono esserci durante l'effettuazione degli interventi?
- Con l'intervento chirurgico si può ristabilire la perfetta guarigione della paziente con risoluzione definitiva del problema?
Ringrazio anticipatamente e resto in attesa di una cortese e sollecita risposta.
Le scrivo perchè in data 4 giungo 2009 mia sorella di anni 57 ha effettuato una RM al midollo cervicale senza e con MDC , dopo quattro mesi di intesi dolori nella zona del collo. Il predetto esame ha riscontrato la presenza di una struttura che presumibilmente fa propendere per un Neurinoma. Si riporta il referto della RM:E' presente una struttura con disomogeneo potenziamento dopo contrasto localizzata in corrispondenza del tratto compreso C2 e C4 e in minor misura C4-C5, e si estende in sede sinistra, i forami di coniugazione di sinistra, in contatto con l'arteria vertebrale sinistra,; da riferire a tessuto neoformato di possibile natura primitiva di alto grado ( a tipo neurinoma gigante o neoformazione della guaina nervosa), pur non potendo escludere altra istogenesi.
Il reperto descritto esercita effetti compressivi sulle strutture scheletriche circostanti, con ingrandimento dei forami di coniugazione sovracitati, mancata visualizzazione dell'emiporzione sinistra dell'arco neurale di C3, e crollo vertebrale di discreta entità del soma di C3 non presente al precedente controllo RX del 23/03/2009; alterazioni da porre in relazione a fenomeni di osteolisi per i quali è necessario completamento con esame TC mirato del rachide cervicale.
Il reperto descritto, unitamente al crollo vertebrale, esercita effetti inoltre compressivi sulla faccia ventrale e laterale sinistra del sacco durale e sulle strutture muscolari paravertebrali di sinistra che risultano ipotrofiche.
Il midollo spinale cervicale presenta, in particolare in corrispondenza di C3, una modesta alterazione di segnale nel proprio contesto senza potenziamento dopo mdc, risulta dislocato verso destra e, nelle immagini pesante in T2 non presenta piano di clivaggio o interposizione dell'involucro durale con il tessuto neoformato.
Il giorno stesso abbiamo fissato una visita con il Prof Delfini - neurochirurgo - il quale ci ha detto che occorre effettuare un intervento chirurgico per l'asportazione di questa massa che anche lui presume di essere natura neurinoma e che ipotizza da effettuare in due tempi successivi con apertura posteriore ed anteriore a livello cervicale.
Tutto ciò premesso, consapevoli della bravura e della chiara fama del prof. Delfini vi volevo chiedere le seguenti domande:
-Sono proprio necessarie ben due interventi chirurgici per l'asportazione di questo neurinoma?
- Che tipo di complicazioni possono esserci durante l'effettuazione degli interventi?
- Con l'intervento chirurgico si può ristabilire la perfetta guarigione della paziente con risoluzione definitiva del problema?
Ringrazio anticipatamente e resto in attesa di una cortese e sollecita risposta.
[#1]
Gentile signore,
credo che sia giusto che tutte queste domande le rivolga al Prof. Delfini se sarà lui ad eseguire l'intervento. Mi chiedo sempre, a tal proposito, perchè all'atto della visita i pazienti non si chiariscano con domande esplicite e dirette come fa lei tutti i dubbi da cui sono afflitti
.
Detto questo:
-per poter esprimere un giudizio sulla necessità di un doppio approccio (anteriore e posteriore) è necessario visionare le immagini. Ma non metto in dubbio le parole del Prof. Delfini da lei consultato che visionando le immagini RMN avrà ravvisato la necessitàdi un doppio approccio consigliandole anche un completamento diagnostico.
-i rischi legati all'intervento sono molteplici e vanno discussi "vis a vis" con l'operatore che esegue l'intervento al fine di non generare inutili allarmismi o fraintendimenti;
-se l'esame istologico confermerà l'ipotesi di schwannoma e l'exeresi sarà radicale il paziente (a meno di complicanze operatorie o post-operatorie) potrà disrsi guarito sebbene sia descritta una percentuale di recidive della malattia.
Cordialmente
credo che sia giusto che tutte queste domande le rivolga al Prof. Delfini se sarà lui ad eseguire l'intervento. Mi chiedo sempre, a tal proposito, perchè all'atto della visita i pazienti non si chiariscano con domande esplicite e dirette come fa lei tutti i dubbi da cui sono afflitti
.
Detto questo:
-per poter esprimere un giudizio sulla necessità di un doppio approccio (anteriore e posteriore) è necessario visionare le immagini. Ma non metto in dubbio le parole del Prof. Delfini da lei consultato che visionando le immagini RMN avrà ravvisato la necessitàdi un doppio approccio consigliandole anche un completamento diagnostico.
-i rischi legati all'intervento sono molteplici e vanno discussi "vis a vis" con l'operatore che esegue l'intervento al fine di non generare inutili allarmismi o fraintendimenti;
-se l'esame istologico confermerà l'ipotesi di schwannoma e l'exeresi sarà radicale il paziente (a meno di complicanze operatorie o post-operatorie) potrà disrsi guarito sebbene sia descritta una percentuale di recidive della malattia.
Cordialmente
Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com
[#2]
Utente
Gentile Dr. Mannino.
la ringrazio per la Sua cortese risposta e per i tempi molto celeri della medesima. circa le sue osservazioni in merito alla mancata presentzione delle domanda direttamente al Prof. Delfini , nel nostro caso in particolare, siamo stati ricevuti in visita in un modo del tutto particolare ed in tempi rapidissimi ed inoltre eravamo anche nelle condizioni psicologiche non certamente delle migliori.
Certamente la risposta avuta di un doppio intervento (al momento solo ipotizzato) da parte del Prof Delfini ci ha posto anche nelle condizioni di una profonda ulteriore angoscia che ci ha impedito in qeulla sede di richiedere ulteriori spiegazioni.
Dr. Mannino Le posso assicurare, qual'ora ce ne fosse bisogno, che la condizione di paziente o di familiare di un paziente è veramente molto dura specie in questi casi.
La ringranzio infinitivamente per la sua cortese e professionale risposta.
la ringrazio per la Sua cortese risposta e per i tempi molto celeri della medesima. circa le sue osservazioni in merito alla mancata presentzione delle domanda direttamente al Prof. Delfini , nel nostro caso in particolare, siamo stati ricevuti in visita in un modo del tutto particolare ed in tempi rapidissimi ed inoltre eravamo anche nelle condizioni psicologiche non certamente delle migliori.
Certamente la risposta avuta di un doppio intervento (al momento solo ipotizzato) da parte del Prof Delfini ci ha posto anche nelle condizioni di una profonda ulteriore angoscia che ci ha impedito in qeulla sede di richiedere ulteriori spiegazioni.
Dr. Mannino Le posso assicurare, qual'ora ce ne fosse bisogno, che la condizione di paziente o di familiare di un paziente è veramente molto dura specie in questi casi.
La ringranzio infinitivamente per la sua cortese e professionale risposta.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 23.1k visite dal 06/06/2009.
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