gentile Dott. Della Corte
Mi chiamo Maria ho 30 anni e all'età di 12 anni per una caduta in discesa dalla bicicletta mi procurai, stando al referto rx che ancora ho, un ematoma del sottoperiostio, ancora oggi credo sia presente quello che viene definito in altri consulti un ematoma subperiostale cronico o caclificato/ossificato, non so quale sia il termine più appropriato.
Ma toccando si sente bene un rigonfiamento in testa nella zona.
Ho quindi preso la decisione di recarmi a breve dal curante per valutare la situazione e siccome vorrei arrivare con le idee chiare sono qui per chiedere un'informazione, ho letto questo vecchio consulto trovato sul sito https://www. medicitalia. it/consulti/neurochirurgia/421795-ematoma-subperiostale-cronico.html e leggo che una risonanza può individuare questi ematomi del sottoperiostio stando a quanto scritto, tuttavia so che la risonanza di solito non è capace di "vedere" bene l'osso, se un ematoma è quindi calcificato/ossificato come può una risonanza essere dirimente?
Vorrei chiarire questo aspetto con voi prima di parlarne con il medico, poiché se la risonanza fosse sufficiente preferirei anche pagarla privatamente per non appesantire il servizio SSN ma evitarmi raggi ionizzanti per un ricontrollo del genere solo per stare più tranquilla.
1) Riassumendo la *domanda vera e propria* quindi vorrei semplicemente chiedere come sia possibile quanto leggo in questo link (di cui sopra), cioè che una risonanza renda apprezzabile un ematoma sottoperiostale ormai calcificato se in teoria la risonanza non è in grado di vedere l'osso (che è una calcificazione per eccellenza) come fa a evidenziarlo?
2) Vorrei porre infine una seconda domanda, un ematoma da quanto so dovrebbe essere un coagulo di sangue, e vorrei gentilmente chiederle per chiarire cosa si intenda per ossificato/calcificato, cioè come fa un coagulo sanguigno a diventare osso? Da ignorante mi sembrano due cose ben divesre, quindi vorrei capire cosa si intende in altre parole per calcificazione dell'ematoma in ambito medico.
Ringrazio molto per l'aiuto
Maria.
Ma toccando si sente bene un rigonfiamento in testa nella zona.
Ho quindi preso la decisione di recarmi a breve dal curante per valutare la situazione e siccome vorrei arrivare con le idee chiare sono qui per chiedere un'informazione, ho letto questo vecchio consulto trovato sul sito https://www. medicitalia. it/consulti/neurochirurgia/421795-ematoma-subperiostale-cronico.html e leggo che una risonanza può individuare questi ematomi del sottoperiostio stando a quanto scritto, tuttavia so che la risonanza di solito non è capace di "vedere" bene l'osso, se un ematoma è quindi calcificato/ossificato come può una risonanza essere dirimente?
Vorrei chiarire questo aspetto con voi prima di parlarne con il medico, poiché se la risonanza fosse sufficiente preferirei anche pagarla privatamente per non appesantire il servizio SSN ma evitarmi raggi ionizzanti per un ricontrollo del genere solo per stare più tranquilla.
1) Riassumendo la *domanda vera e propria* quindi vorrei semplicemente chiedere come sia possibile quanto leggo in questo link (di cui sopra), cioè che una risonanza renda apprezzabile un ematoma sottoperiostale ormai calcificato se in teoria la risonanza non è in grado di vedere l'osso (che è una calcificazione per eccellenza) come fa a evidenziarlo?
2) Vorrei porre infine una seconda domanda, un ematoma da quanto so dovrebbe essere un coagulo di sangue, e vorrei gentilmente chiederle per chiarire cosa si intenda per ossificato/calcificato, cioè come fa un coagulo sanguigno a diventare osso? Da ignorante mi sembrano due cose ben divesre, quindi vorrei capire cosa si intende in altre parole per calcificazione dell'ematoma in ambito medico.
Ringrazio molto per l'aiuto
Maria.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 02/11/2021.
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