Plesso brachiale
Buonasera.
Scrivo in merito a mia figlia.
14 anni, piú di un’anno fa ha iniziato a lamentare disturbo al braccio sinistro, (formicolio dolore e perdita di forza), l’ho portata dal l’ortopedico il quale le aveva diagnosticato una lesione del nervo ulnare.
In seguito ha ciò ha fatto due EMG, entrambe negative, poi una risonanza che evidenziava la compressione del nervo ulnare, essendo giovane ha optato per la terapia conservativa, abbiamo avuto più consulto i quali hanno sconsigliato l’intervento essendo presente un’alto risciò di paralisi, per circa 8 mesi ha assunto integratori, antidolorifici, corticosteroids e indossato un tutore, successivamente l’anulare ha iniziato a (perdere massa/atrofizzarsi) il mignolo e l’anulare a restare piegati nell’estensione, così a marzo di quest’anno è stata operata, ha avuto il braccio immobilizzato per 3/4 settimane sembrava apparentemente che fosse andato tutto bene ma non è stato così.
Sono 7 mesi che convive con il dolore cronico; un’dolore che parte dal collo e si estende lungo la spalla, il braccio, polso e mano, formicolio che inizia con una sorta di scossa elettrica al collo e si irradia nel braccio, testa pesante, difficoltà nel fare le cose più semplici perchè subito si stanca, mancanza di forza, spesso durante la giornata nello stendere e piegare il braccio sente il nervo spostarsi, la mano quando fa freddo diventa viola.
Ha eseguito una RM al rachide cervicale che evidenzia solo la perdita della lordosi cervicale,
l’ultima risonanza fatta al braccio a maggio (2 mesi dopo l’intervento) evidenzia:
Edema instraspongioso della troclea omerale mediale, con falda fluida a livello del canale cubitale, Segni di flogosia a carico dei comparti miotendinei dell’anconeo e dell’estensore ulnare del carpo, edema delle fibre del tricipite con cogestione dei tessuti molli pericapsulari e del tendine inserzionale distale dell’olecrano.
Dopo 5 mesi dall’intervento ha eseguito un’EMG che ha evidenziato:
Lèggerà perdita della sensibilità
Durante questi 6 mesi e stata ed e ancora attualmente in terapia con:
Combinerv 2 volte al di
Gabapentin 300 3 volte al di
Sirdadul 1 volta al di
Il medico ci ha fortemente consigliato di recarci in un centro dove si trovano esperti del plesso brachiale per capire e valutare se necessario un secondo intervento.
Voi cosa ne dite?
Grazie mille cordiali saluti.
Scrivo in merito a mia figlia.
14 anni, piú di un’anno fa ha iniziato a lamentare disturbo al braccio sinistro, (formicolio dolore e perdita di forza), l’ho portata dal l’ortopedico il quale le aveva diagnosticato una lesione del nervo ulnare.
In seguito ha ciò ha fatto due EMG, entrambe negative, poi una risonanza che evidenziava la compressione del nervo ulnare, essendo giovane ha optato per la terapia conservativa, abbiamo avuto più consulto i quali hanno sconsigliato l’intervento essendo presente un’alto risciò di paralisi, per circa 8 mesi ha assunto integratori, antidolorifici, corticosteroids e indossato un tutore, successivamente l’anulare ha iniziato a (perdere massa/atrofizzarsi) il mignolo e l’anulare a restare piegati nell’estensione, così a marzo di quest’anno è stata operata, ha avuto il braccio immobilizzato per 3/4 settimane sembrava apparentemente che fosse andato tutto bene ma non è stato così.
Sono 7 mesi che convive con il dolore cronico; un’dolore che parte dal collo e si estende lungo la spalla, il braccio, polso e mano, formicolio che inizia con una sorta di scossa elettrica al collo e si irradia nel braccio, testa pesante, difficoltà nel fare le cose più semplici perchè subito si stanca, mancanza di forza, spesso durante la giornata nello stendere e piegare il braccio sente il nervo spostarsi, la mano quando fa freddo diventa viola.
Ha eseguito una RM al rachide cervicale che evidenzia solo la perdita della lordosi cervicale,
l’ultima risonanza fatta al braccio a maggio (2 mesi dopo l’intervento) evidenzia:
Edema instraspongioso della troclea omerale mediale, con falda fluida a livello del canale cubitale, Segni di flogosia a carico dei comparti miotendinei dell’anconeo e dell’estensore ulnare del carpo, edema delle fibre del tricipite con cogestione dei tessuti molli pericapsulari e del tendine inserzionale distale dell’olecrano.
Dopo 5 mesi dall’intervento ha eseguito un’EMG che ha evidenziato:
Lèggerà perdita della sensibilità
Durante questi 6 mesi e stata ed e ancora attualmente in terapia con:
Combinerv 2 volte al di
Gabapentin 300 3 volte al di
Sirdadul 1 volta al di
Il medico ci ha fortemente consigliato di recarci in un centro dove si trovano esperti del plesso brachiale per capire e valutare se necessario un secondo intervento.
Voi cosa ne dite?
Grazie mille cordiali saluti.
[#1]
Che tipo di intervento Le hanno fatto? La zona dell'intervento era al gomito o dove?
Ha fatto una x-colonna cervicale?.
Saluti cordiali.
Ha fatto una x-colonna cervicale?.
Saluti cordiali.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#3]
Il fatto che la mano diventi viola mi fa pensare ad un disturbo di circolazione e l'estenderi del dolore dal collo alla mano mi conferma nel sospetto di una compresssione vascolo-nervosa all'egresso toracico.
Consiglierei, per confermare/o no il sospetto, una x-cervicale con il sospetto diagnostico di "costa cervicale" (tenga presente che, anche se la x-grafia non confermasse, non si potrebbe escludere del tutto la sindrome in quanto l'eventuale costa può essere cartilaginea, fibrosa... o potrebbe esserci altro tipo di ostacolo, tipo muscolare, e per ciò scarsamente visibile ad un esame standard). Oltre a tale esame basilare è da eseguire un ecocolordoppler agli arti sup. Facendo determinati movimenti del collo, combinati con le fasi in- ed espiratorie, si ha (quando la sindrome è presente) una variazione, in meno, della pulsatilità, ad es., arteriosa al carpo.
Si possono fare anche altre indagini, ma, se le predette risultano posivive, può essere sufficiente così al fine della diagnosi.
Ma, tornando all'intervento già eseguito, mi sembra un po' strano che la ragazza senta il nervo muoversi dopo svariati mesi dall'operazione.
Non ho capito se l'intervento al cubito sia stato eseguito anche con trasposizione o solo con decompressione (se vi è stata trasposizione, ha un significato maggiore il tenere il braccio bloccato).
Cordialità.
Consiglierei, per confermare/o no il sospetto, una x-cervicale con il sospetto diagnostico di "costa cervicale" (tenga presente che, anche se la x-grafia non confermasse, non si potrebbe escludere del tutto la sindrome in quanto l'eventuale costa può essere cartilaginea, fibrosa... o potrebbe esserci altro tipo di ostacolo, tipo muscolare, e per ciò scarsamente visibile ad un esame standard). Oltre a tale esame basilare è da eseguire un ecocolordoppler agli arti sup. Facendo determinati movimenti del collo, combinati con le fasi in- ed espiratorie, si ha (quando la sindrome è presente) una variazione, in meno, della pulsatilità, ad es., arteriosa al carpo.
Si possono fare anche altre indagini, ma, se le predette risultano posivive, può essere sufficiente così al fine della diagnosi.
Ma, tornando all'intervento già eseguito, mi sembra un po' strano che la ragazza senta il nervo muoversi dopo svariati mesi dall'operazione.
Non ho capito se l'intervento al cubito sia stato eseguito anche con trasposizione o solo con decompressione (se vi è stata trasposizione, ha un significato maggiore il tenere il braccio bloccato).
Cordialità.
[#4]
Utente
Grazie mille della risposta,
Ci stiamo mobilitando per fare gli esami per la sindrome dell’eccesso toracico.
L’intervento fatto al gomito e stata una semplice decompressione (senza trasposizione),successivamente all’intervento le hanno immbilizzato il braccio con una stecca di gesso per non stendere il braccio.
Una domanda lei lamenta da 2/3 mesi un dolore all’ascella sinistra abbiamo provato a cambiare deodorante tessuto delle ti shirt ma nulla controllando ho notato un rigonfiamento visibile anche ad occhio nudo,quando la so tocca e dolorante.può essere sempre correlato all’egresso toracico.
Grazie mille.
Ci stiamo mobilitando per fare gli esami per la sindrome dell’eccesso toracico.
L’intervento fatto al gomito e stata una semplice decompressione (senza trasposizione),successivamente all’intervento le hanno immbilizzato il braccio con una stecca di gesso per non stendere il braccio.
Una domanda lei lamenta da 2/3 mesi un dolore all’ascella sinistra abbiamo provato a cambiare deodorante tessuto delle ti shirt ma nulla controllando ho notato un rigonfiamento visibile anche ad occhio nudo,quando la so tocca e dolorante.può essere sempre correlato all’egresso toracico.
Grazie mille.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.6k visite dal 01/11/2021.
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