Consiglio sul da farsi per questo meningioma
Salve.
Lo scorso febbraio mia madre (75 anni) si e' sottoposta a una RM Encefalo su suggerimento del neurologo.
Il neurochirurgo dell'ospedale mi ha detto di ripetere l'esame dopo circa 8 mesi per vedere se il meningioma tende a crescere.
Mi ha detto di non preoccuparmi a meno che con il tempo superi i 30mm in quanto potrebbero subentrare problemi seri di equilibrio.
Ad oggi problemi di equilibrio veri e propri non ci sono.
Pero' noto che mia madre tende a essere rallentata nei movimenti e soprattutto quello che piu' mi preoccupa e' un progressivo declino cognitivo.
Vi chiedo se secondo voi il declino cognitivo possa essere causato da questo meningioma e se quindi in realta' vada rimosso al piu' presto (mia madre ha infatti 2 sorelle piu' grandi di lei, ma nessuna presenta disturbi cognitivi).
Il neurologo, visto un ulteriore declino in questi giorni le ha prescritto Keppra 500 mg.
E ora sta assumendo mezza compressa la mattina e una la sera.
Per completezza vi riporto il referto della RM:
Si rileva in corrispondenza della porzione postero-inferiore dell’angolo ponto-cerebellare di destra la presenza di neoformazione rotondeggiante con diametro massimo di 25 mm, a contorni lisci e regolari e margini netti.
La lesione presenta bassi valori di segnale in tutte le sequenze per presenza di deposizioni calcaree nel contesto.
La lesione determina una fovea nel tessuto nervoso attiguo deformando la superficie dell’emisfero cerebellare destro.
E’ rilevabile un clivaggio aracnoideo tra il tessuto sano e quello neoplastico.
La lesione e’ indissociabile dal piano durale nel suo versante esterno, verosimilmente perche’ origina da esso.
Piu’ ampi della norma gli spazi subaracnodei tra le circonvoluzioni cerebrali e tra i folia cerebellari.
Il sistema ventricolare e’ dilatato passivamente.
Si rileva la riduzione in volume della corteccia ippocampale.
Nelle sequenze a TR lungo e’ rilevabile la iperintensita’ della sostanza bianca sotto-ependimaria.
Piu’ ampi della norma gli spazi peri vascolari di Virchow -Robin in relazione ad ipertensione arteriosa cronica.
Lo studio Angio-RM mette in evidenza la origine fetale della cerebrale posteriore di destra.
Agenesia del tratto A1 di destra e ipoplasia dell’arteria vertebrale omolaterale.
Per quanto possibile non sono rilevabili malformazioni vascolari ne’ sacche aneurismatiche.
Conclusioni: E’ da prendere in considerazione l’ipotesi di un meningioma calcifico (psammoma)
Lo scorso febbraio mia madre (75 anni) si e' sottoposta a una RM Encefalo su suggerimento del neurologo.
Il neurochirurgo dell'ospedale mi ha detto di ripetere l'esame dopo circa 8 mesi per vedere se il meningioma tende a crescere.
Mi ha detto di non preoccuparmi a meno che con il tempo superi i 30mm in quanto potrebbero subentrare problemi seri di equilibrio.
Ad oggi problemi di equilibrio veri e propri non ci sono.
Pero' noto che mia madre tende a essere rallentata nei movimenti e soprattutto quello che piu' mi preoccupa e' un progressivo declino cognitivo.
Vi chiedo se secondo voi il declino cognitivo possa essere causato da questo meningioma e se quindi in realta' vada rimosso al piu' presto (mia madre ha infatti 2 sorelle piu' grandi di lei, ma nessuna presenta disturbi cognitivi).
Il neurologo, visto un ulteriore declino in questi giorni le ha prescritto Keppra 500 mg.
E ora sta assumendo mezza compressa la mattina e una la sera.
Per completezza vi riporto il referto della RM:
Si rileva in corrispondenza della porzione postero-inferiore dell’angolo ponto-cerebellare di destra la presenza di neoformazione rotondeggiante con diametro massimo di 25 mm, a contorni lisci e regolari e margini netti.
La lesione presenta bassi valori di segnale in tutte le sequenze per presenza di deposizioni calcaree nel contesto.
La lesione determina una fovea nel tessuto nervoso attiguo deformando la superficie dell’emisfero cerebellare destro.
E’ rilevabile un clivaggio aracnoideo tra il tessuto sano e quello neoplastico.
La lesione e’ indissociabile dal piano durale nel suo versante esterno, verosimilmente perche’ origina da esso.
Piu’ ampi della norma gli spazi subaracnodei tra le circonvoluzioni cerebrali e tra i folia cerebellari.
Il sistema ventricolare e’ dilatato passivamente.
Si rileva la riduzione in volume della corteccia ippocampale.
Nelle sequenze a TR lungo e’ rilevabile la iperintensita’ della sostanza bianca sotto-ependimaria.
Piu’ ampi della norma gli spazi peri vascolari di Virchow -Robin in relazione ad ipertensione arteriosa cronica.
Lo studio Angio-RM mette in evidenza la origine fetale della cerebrale posteriore di destra.
Agenesia del tratto A1 di destra e ipoplasia dell’arteria vertebrale omolaterale.
Per quanto possibile non sono rilevabili malformazioni vascolari ne’ sacche aneurismatiche.
Conclusioni: E’ da prendere in considerazione l’ipotesi di un meningioma calcifico (psammoma)
[#1]
gentile signore
la grandezza del meningioma non giustifica un intervento chirurgico in fossa cranica posteriore che è considerato come un intervento molto complesso. I sintomi non sono dovuti al meningioma perchè non comprime il cervelletto e il tronco encefalico tale da giustificare i sintomi che a mio avviso sarebbero dovuti ad una vasculopatia su base vascolare e degenerativa che va integrata con l'anamnesi (fumo, patologie cardiovascolari, diabete, alcool, dislipidemie, etcc).
il keppra non è, a mio giudizio, indicato per questi sintomi in quanto è un farmaco usato prevalentemente nelle epilessie e non credo che sua madre abbia avuto delle epilessie in quanto la fossa cranica posteriore non da origine a focolai epilettici e la riduzione in volume dell'ippocampo mi sembra su base atrofica.
concordo col collega neurochirurgo per il trattamento conservativo del meningioma e di ripetere una nuova risonanza a distanza di tempo di un anno dall'ultima risonanza.
cordiali saluti
la grandezza del meningioma non giustifica un intervento chirurgico in fossa cranica posteriore che è considerato come un intervento molto complesso. I sintomi non sono dovuti al meningioma perchè non comprime il cervelletto e il tronco encefalico tale da giustificare i sintomi che a mio avviso sarebbero dovuti ad una vasculopatia su base vascolare e degenerativa che va integrata con l'anamnesi (fumo, patologie cardiovascolari, diabete, alcool, dislipidemie, etcc).
il keppra non è, a mio giudizio, indicato per questi sintomi in quanto è un farmaco usato prevalentemente nelle epilessie e non credo che sua madre abbia avuto delle epilessie in quanto la fossa cranica posteriore non da origine a focolai epilettici e la riduzione in volume dell'ippocampo mi sembra su base atrofica.
concordo col collega neurochirurgo per il trattamento conservativo del meningioma e di ripetere una nuova risonanza a distanza di tempo di un anno dall'ultima risonanza.
cordiali saluti
Dr. Daniele Vecchione
specialista in neurochirurgia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 25/10/2021.
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