Ernial5-s1con framm.espulso e compress.di sacco durale e tasca radicolare.necessario intervento?

Buonasera, sono una donna di 37 anni.
Nel 2016 in seguito a sforzi fisici e ad una postura errata protratta nel tempo, mi viene diagnostica un' "ernia paramediana sx L5-S1 con segni di moderato conflitto disco-radicolare" che mi costringeva a letto immobile... risoltasi poi nel giro di 15gg con terapia farmacologica e sedute di tecarterapie.
Successivamente sono stata bene salvo sporadici episodi di lombalgia risolta spontaneamente nel giro di pochi giorni con riposo.
L'ultimo episodio di lombalgia risale ad aprile di quest'anno ed è durato molto più tempo (complice ancora la postura errata ed alcuni sforzi fisici). . è infatti da tale data che la lombalgia, seppur con alti e bassi, non è mai cessata ma nemmeno degenerata.. fino a settembre.. quando il dolore incalza notevolmente cominciando a coinvolgere il nervo sciatico.. a questo punto mi rivolgo ad un chiropratico che esegue delle manovre posturali sulla base della RM del 2016... dopo 3/4 sedute il dolore non migliora.. anzi, comincia a peggiorare. Interrompo così le sedute di chiropratica e comincio la terapia farmacologica con siringhe intramuscolari di voltaren e muscoril 2 volte al gg per 7 gg. Al termine dei 7 gg, mi ritrovo totalmente bloccata a letto con fortissimi dolori che partono dalla zona lombare e si irradiano in tutta la gamba sx fino al polpaccio con intorpidimento, leggera perdita di sensibilità e quasi totale impossibilità a deambulare.
Non potendo uscire di casa, comincio così delle sedute di tecarterapia a domicilio unitamente a sedute di agopuntura e iniezioni di cortisone (solumedrol per 5 gg) e terapia con Dicloreum 100mg 1volta al gg e Sirdalud 4mg 2volte al gg (continuata per 20gg).
Dopo 15 gg il dolore migliora leggermente tanto da permettermi una normale deambulazione, durata però molto poco (2giorni). . . dopodiché mi ritrovo di nuovo bloccata a letto con dolore gluteo e gamba sx e difficoltà a deambulare. Dopo aver fatto la RM lombo sacrale riporto il risultato: "ridotta la fisiologica lordosi lombare. I dischi intersomatici appaiono ridotti di intensità di segnale nelle immagini T2w per fenomeni degenerativi disidratativi. Al controllo odierno rispetto al precedente del 2016 si osserva un notevole aumento
della formazione erniaria in L5-S1 che mostra frammento espulso a sede mediana e paramediana sinistra con compressione sul sacco durale e sulla tasca radicolare. In L4-L5 si osserva una protusione discale posteriore ad ampio raggio con impronta sul sacco durale. Canale vertebrale di regolare ampiezza. Nella norma per morfologia e segnale il cono midollare". Ho interrotto la terapia farmacologica fatta fino ad oggi e, su consiglio di un neurologo, ho iniziato nuovamente il cortisone e 1 compressa di lyrica 75mg. Lo stesso neurologo mi consiglia una visita neurochirurgica con intervento urgente. È effettivamente così urgente?
o c'è speranza di soluzioni alternative? Nel frattempo di un'eventuale operazione, un tentativo di 1seduta di ozonoterapia può essere controproducente? Grazie
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Dr. Raffaele Scrofani Neurochirurgo 93 4
Buongiorno, la risonanza descrive in ernia importante, ma ovviamente va correlato con il quadro clinico.
Io credo che abbia ragione il neurologo sul sottoporsi ad una valutazione Neurochirugica, dopodiché sarà il chirurgo a decidere se è il caso di operare o meno, e in caso indicarle il trattamento conservativo più adeguato.

Cordiali saluti

Dr. Raffaele Scrofani
www.neurochirurgiaitalia.it
raffaele.scrofani@neurochirurgiaitalia.it
WhatsApp: 370 3345607

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Utente
Utente
Buonasera dottore, grazie mille per la risposta immediata. Ho fatto la visita col neurochirurgo, il quale conferma la diagnosi del neurologo.. l'ernia è notevolmente grande.. l'unica cosa che mi salva è che per costituzione ho abbastanza spazio tra una vertebra e l'altra.. altrimenti per la grandezza dell'ernia sarei rimasta totalmente paralizzata agli arti inferiori con problemi sfinterici. Dalla visita ha riscontrato: "Lasegue 30 a sinistra, areflessia achillea e medioplantare a sinistra, lieve ipostenia alla flessione plantare e modica ipostesia in S1 di sinistra" per cui mi consiglia l'operazione aprendo la zona interessata e asportando l'ernia. Mi ha riferito che potrei anche tentare strade alternative alla chirurgia ma con tempi di guarigione più lunghi (mesi).
Lei cosa mi consiglierebbe? Quali sono i rischi di questa operazione e quali i rischi di recidiva? Che possibilità avrei con delle sedute di ozonoterapia?
(Tenga conto che sarei, quanto prima, in cerca di una gravidanza..)
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Dr. Raffaele Scrofani Neurochirurgo 93 4
Se in cerca di una gravidanza che peggiorerebbe il suo quadro attuale consiglierei anch io l asportazione qualora ci fossero delle immagini congrue e una correlazione clinica.

Per le complicazne deve parlare con il chirurgo che la opera.

Spero di aver risposto alle sue domande, in caso contrario non esiti a contattarmi.