Comunque non vi scrivo per ciò, ma per capire se il punto di ictus che ha toccato mia madre possa
Salve sono Milena da Napoli, Vi scrivo per mia madre, circa 2 mesi fa è stata affetta da un ictus cerebrale..è paralizzata al lato desto ed è afasica…ha 62 anni ed è malata di diabete mellito da oramai circa 15 anni, è insulinodipendente..ma i dottori ci hanno confermato che l’ictus che ha avuto è stato provocato da una patologia al cuore di cui noi non ne sapevamo la pericolosità, ovvero una fibrillazione atriale parossistica, pertanto ora è soggetta a cura di Cumadin..anche se non riusciamo a capire come dopo tanti controlli cardiologici che mia madre effettuava non ci avevano messo a conoscenza del pericolo che poteva andare incontro come poi è avvenuto..comunque non Vi scrivo per ciò, ma per capire se il punto di ictus che ha toccato mia madre possa aver preso la sua lucidità e la sua comprensione..in quanto lei già da subito ha dato segni di comprensione, riconosceva tutti e ci faceva capire con l’espressione quello che voleva..attualmente è ricoverata presso una clinica di riabilitazione…a livello motorio sta procedendo abbastanza bene in quanto ha già l’equilibrio del tronco, muove la gamba e già stanno provando a metterla in piedi..purtroppo al braccio non ci sono miglioramenti…mentre per la parola ora ha voce in quanto prima era completamente muta..dice di tanto in tanto qualche parolina..ma da quando sta parlando è molto più nervosa ed agitata..ed io non riesco a percepire il suo livello di lucidità..lei riconosce tutti anche persone che non vede da 2 anni si emozione, ride, e quando è tranquilla ci si può parlare e lei da segni di comprensione..anche se mia madre ha un caratterino è molto testarda ed si avvilisce facilmente..potete aiutarmi a capire se il punto cerebrale danneggiato possa aver influito sulla sua lucidità?e se e quanto tempo ci vuole per recuperare?Vi scrivo il testo del referto della tac: “Comparsa di infarto silviano sinistra, il ventricolo omolaterale appare improntato, con shift della linea mediana.” Tac effettuata dopo 3 gg dall’evento…Vi ringrazio anticipatamente per la risposta….
[#1]
Gent.le Signora,sarebbe utile , a distanza di tempo, una RMN cerebrale (credo che non ci sarà più lo spostamento della linea mesiana e l'area malacica sia ormai ben delimitata).
La mamma,oltre alla rieducazione motoria,dovrebbe fare anche dei cicli di logopedia: essere valutata e sottoposta a cicli di rieducazione della parola. Se residua una piccola possibilità di ripresa, si può lavorare su questa ed ottenere dei miglioramenti.Va da sè che quanto prima si iniziano questi cicli e maggior probabilità di successo si hanno.Ritengo che questa sia una strada che valga la pena tentare(nel corso della valutazione si potrebbe capire quanta disfasia sensoriale sia in atto; a proposito la sensibilità all'emisoma dx è buona?).
Per quanto riguarda la "lucidità",è da dire che questi fatti vascolari interessano selettivamente un'arteria per cui,in un sistema di irrorazione definito di tipo terminale,la zona da questa arteria dipendente(e solo questa zona)è interessata dalla patologia.Diciamo che il deficit di tipo vascolare ha la caratteristica di insorgere improvvisamente e di essere anatomo/funzionalmente delimitato nel senso di anatomicamente ben disegnato. Date queste premesse,la"lucidità"(compresa la coscienza di malattia)dovrebbe essere conservata.La stessa capacità collaborativa nel corso della fkt ne dovrebbe essere una prova.
Ritengo che adesso sua madre faccia qualche terapia sia per il cuore sia per la coagulazione.
Mi tenga informato sugli sviluppi della situazione.
Le formulo infiniti auguri
La mamma,oltre alla rieducazione motoria,dovrebbe fare anche dei cicli di logopedia: essere valutata e sottoposta a cicli di rieducazione della parola. Se residua una piccola possibilità di ripresa, si può lavorare su questa ed ottenere dei miglioramenti.Va da sè che quanto prima si iniziano questi cicli e maggior probabilità di successo si hanno.Ritengo che questa sia una strada che valga la pena tentare(nel corso della valutazione si potrebbe capire quanta disfasia sensoriale sia in atto; a proposito la sensibilità all'emisoma dx è buona?).
Per quanto riguarda la "lucidità",è da dire che questi fatti vascolari interessano selettivamente un'arteria per cui,in un sistema di irrorazione definito di tipo terminale,la zona da questa arteria dipendente(e solo questa zona)è interessata dalla patologia.Diciamo che il deficit di tipo vascolare ha la caratteristica di insorgere improvvisamente e di essere anatomo/funzionalmente delimitato nel senso di anatomicamente ben disegnato. Date queste premesse,la"lucidità"(compresa la coscienza di malattia)dovrebbe essere conservata.La stessa capacità collaborativa nel corso della fkt ne dovrebbe essere una prova.
Ritengo che adesso sua madre faccia qualche terapia sia per il cuore sia per la coagulazione.
Mi tenga informato sugli sviluppi della situazione.
Le formulo infiniti auguri
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
salve dottore..a distanza di tempo la scrivo x ovvi motivi..mia madre nn è voluta più rimanere in clinica ed ora è a casa..fa fisioterapia a casa e va molto lentamente migliorando..in quanto ora rimane in pidi da sola..ma nn fa ancora qualche passettino..per la parola un dramma..dice solo qualche parolina e nn accetta la logopedia la rifiuta e nn capiamo il perchè..le ci fa capire che non parlerà più...ho fatto la rmn..le digito il testo della relazione..magari lei può darmi maggiori delucidazioni..:
A SINISTRA IN REGIONE FRONTO-TEMPORO-INSULARE A SEDE CORTICO-SOTTOCORTICALE E PROFONDA, ESTESA AREA IPERINTENSA IN T2, IPOINTENSA CON VALLO GLIALE PERIFERICO IPERTINTENSO IN FLAIR ED IPO/IPERINTENSA IN T1, DA ESITI INFARTUALI CON COMPONENTE EMATICA, NEL TERRITORIO DELL'ARTERIA CEREBRALE MEDIA. MINIMA DILATAZIONE EX-VACUO DELLA CELLA MEDIA DEL VENTRICOLO LATERALE SINISTRO.
IN SEDE NON DILATATO IL RESTANTE SISTEMA VENTRICOLARE.
DILATAZIONE DEI RESTANTI SPAZI LIQUORALI PERIENCEFALICI, MODESTA IN RAPPORTO ALL'ETà.
ARCOLE DI ELEVATO SEGNALE IN T2 E FLAIR SI EVIDENZIANO NEL CONTESTO DELLA SOSTANZA BIANCA BIEMISFERICA E DEL PONTE, DA NATURA GLIO-VASCOLARE.
LA SEQUENZA ANGIOGRAFICA ARTERIOSA NON MOSTRA SEGNALE DI FLUSSO A CARICO DEI RAMI OPERCOLARI DELLA CEREBRAKE MEDIA DI SINISTRA.
CONSERVATI SEGNALE DI FLUSSO IN CORRISPONDENZA DEI RESTANTI PRINCIPALI VASI ARTERIOSI DEL CIRCOLO INTRACRANICO E DEI VSI VENOSI.
MILLE GRAZIE IN ANTICIPO PER LA SUA RISPOSTA. DISTINTI SALUTI.
A SINISTRA IN REGIONE FRONTO-TEMPORO-INSULARE A SEDE CORTICO-SOTTOCORTICALE E PROFONDA, ESTESA AREA IPERINTENSA IN T2, IPOINTENSA CON VALLO GLIALE PERIFERICO IPERTINTENSO IN FLAIR ED IPO/IPERINTENSA IN T1, DA ESITI INFARTUALI CON COMPONENTE EMATICA, NEL TERRITORIO DELL'ARTERIA CEREBRALE MEDIA. MINIMA DILATAZIONE EX-VACUO DELLA CELLA MEDIA DEL VENTRICOLO LATERALE SINISTRO.
IN SEDE NON DILATATO IL RESTANTE SISTEMA VENTRICOLARE.
DILATAZIONE DEI RESTANTI SPAZI LIQUORALI PERIENCEFALICI, MODESTA IN RAPPORTO ALL'ETà.
ARCOLE DI ELEVATO SEGNALE IN T2 E FLAIR SI EVIDENZIANO NEL CONTESTO DELLA SOSTANZA BIANCA BIEMISFERICA E DEL PONTE, DA NATURA GLIO-VASCOLARE.
LA SEQUENZA ANGIOGRAFICA ARTERIOSA NON MOSTRA SEGNALE DI FLUSSO A CARICO DEI RAMI OPERCOLARI DELLA CEREBRAKE MEDIA DI SINISTRA.
CONSERVATI SEGNALE DI FLUSSO IN CORRISPONDENZA DEI RESTANTI PRINCIPALI VASI ARTERIOSI DEL CIRCOLO INTRACRANICO E DEI VSI VENOSI.
MILLE GRAZIE IN ANTICIPO PER LA SUA RISPOSTA. DISTINTI SALUTI.
[#3]
Gent.le Sig.a,la rmn mostra che,effettivamente,il danno vascolare è massivo e ,in assenza di flusso arterioso nei rami superficiali dell.a.cer.media, credo che le possiblità di ripresa siano contenute.
Va bene continuare col trattamento riabilitativo;dovrebbero esserci ancora vantaggi (di solito,fino ad anno dall'episodio si può razionalmente pensare che vi saranno sensibili miglioramenti).
Se si riuscisse ad insistere,ma senza innervosirla,anche con la logopedia,potrebe essere utile.
Risentiamoci fra qualche mese.
Cordialità
Va bene continuare col trattamento riabilitativo;dovrebbero esserci ancora vantaggi (di solito,fino ad anno dall'episodio si può razionalmente pensare che vi saranno sensibili miglioramenti).
Se si riuscisse ad insistere,ma senza innervosirla,anche con la logopedia,potrebe essere utile.
Risentiamoci fra qualche mese.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 22/05/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ictus
Come riconoscere l'ictus? Ischemico o emorragico: scopri le cause, i fattori di rischio e i sintomi. Cure e guarigione: terapie possibili e complicanze.