A tale livello in corrispondenza dello spazio intermetatarsale compreso tra iv e v dito si osserva

Buonasera.
Circa un mese fa, durante la notte, ho avvertito un forte dolore - bruciore sotto il piede destro. Il medico di famiglia, sospettando il neuroma di morton, mi ha prescritto degli esami:
RADIOGRAFIA PIEDE DESTRO: Iniziali segni di sclerosi a livello tarsale , metatarso falangeo del primo dito , e dei sesamoidi del primo raggio.
Presenza di voluminosa spina calcaneale posteriore.
ECOTOMOGRAFIA ARTICOLARE PIEDE DESTRO: L'esame è stato mirato alla valutazione della regione plantare dell'avampiede destro sede della sintomatologia algica della paziente. A tale livello in corrispondenza dello spazio intermetatarsale compreso tra IV e V dito si osserva un'immagine ipoecogena rotondeggiante che misura circa 10mm x 5mm x 8mm verosimile espressione di neuroma di Morton.
Vorrei chiarimenti sulla problematica e a chi mi devo rivolgere per risolvere il problema.
Grazie infinite per il Vostro utilissimo lavoro.
Cordiali saluti
Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Salve,

Il neuroma di morton è un tumore benigno della guaina mielinica del nervo ( il rivestimento del nervo). I neuromi, o neurinomi, hanno delle preferenze di zone di crescita, e il nervo intermetatrsale è uno di questo.

Il problema del neuroma è il dolore che provoca. La soluzione consiste nella sua asportazione. Questa, nel peggiore dell'ipotesi, può portare a danneggiare piu o meno il nervo ( dipende da che contatti prende il tumore con il nervo e se sia "scollabile" da questo oppure no). Per fortuna, il nervo intermetatarsale ha principalemnte funzione sensitiva, e la sua interruzione determina una piccola zona di insensibilità, sopportabile.
Comunque si cerca sempre di risparmiare il nervo.

Per la risoluzione si deve recare da un medico che se ne occupi ( non tutti eseguono quell'intervento, abbastanza raro), e può recarsi sia da un neurochirurgo che da un ortopedico ( meglio se si reca in ospedale, dove le equipe sono numerose e vi si trova, di solito, un medico che se ne occupa)

Spero di essere stato chiaro.

Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com

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