Neurinoma spinale radice s1

Buongiorno,

Mi hanno recentemente diagnosticato un neurinoma spinale L5-S1.

I primi sintomi sono stati circa 4 anni fa, ovvero un dolore al ginocchio sinistro (posterolaterale) non molto forte, dolore a prevalente insorgenza notturna.
La tac, che il medico ha chiesto inizialmente perche' sospettava un'ernia, e poi una risonanza magnetica con contrasto che hanno appunto rilevato la presenza di un neurinoma. Dal referto della RM: "in sede endocanalare a livello s1 si rileva lungo il versante di sinistra formazione ovalare di circa 2.3 cm di diametro longitudinale la quale determina focale ampliamento delle pareti ed appare lungo il decorso della radice decorrente di s1".

Per ora sono stata all'Istituto Besta di Milano, e ho visto la Dott. Casali, che mi ha consigliato di rimuoverlo, sono quindi in lista d'attesa per l'intervento, che dovrei quindi avere tra 2-3 mesi.
I rischi dell'intervento mi ha detto che sono:
- una sicura perdita della sensibilita', si spera in una piccola area, in un punto lungo la radice s1 che non si puo' determinare ovviamente prima dell'intervento (questo, quanto ho capito, perche' il neurinoma si origina da un nervo, quindi e' impossibile rimuoverlo senza rimuovere il nervo da cui ha origine).
- 1% di probabilita', secondo la casistica mondiale, di recidere il nervo che mi permette di sollevare il piede, ovvero rischio di avere dopo l'intervento un piede cadente, e a quanto pare puo' capitare in maniera lieve, grave (ma recuperabile tipo in un anno) o irrecuperabile. Ha poi aggiunto che nel caso peggiore, con una "molla", sarei in grado di camminare piu' o meno normalmente. Il fatto che il neurinoma sia cosi vicino alla radice rende l'intervento comunque piu' rischioso per tutti i nervi coinvolti.
- rischio di recidiva del 5-6%, sempre secondo statistiche mondiali.

Ha detto inoltre che, benche' il tumore cresca molto lentamente (1 mm circa all'anno), e' da operare perche' se non lo opero il tumore stesso puo' provocare i deficit che rischierei con l'intervento (per esempio prima o poi arriverebbe a causare il piede cadente), e che comunque questa lesione, ad un esame neurologico, ha gia' prodotto i suoi effetti: ha "mangiato" l'osso su cui si e' andata a scontrare di ben 16mm, ipoestesia della faccia posteriore della gamba sinistra, incostante riduzione del riflesso achilleo di sinistra (tutte cose di cui non mi ero nemmeno accorta).

Secondo lei dovrei vedere altri neurochirurghi o pensa che possa fermarmi al Besta? (questo e' quello che ha consigliato il mio medico di base)
Spero non ci sia nulla di scorretto in quello che ho scritto (non vorrei aver interpretato male le parole della Dott.ssa), comunque, ha consigli o chiarimenti?

Grazie e arrivederci.

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
L'Istituto Besta è, come si sa, una Struttura di eccellenza, ma ogni neurochirurgo con sufficiente esperienza è in grado di eseguire tale intervento.
Le notizie che Le hanno dato sono corrette e l'indicazione ad operare è condivisibile.

Cordiali saluti ed auguri.