Nevralgia trigeminale e vertigini

Buongiorno.
Ho 33 anni e nel mese di dicembre 2008 ho avuto il primo episodio di vertigini soggettive, con caduta a terra (sentivo una forza che mi buttava giù, per parecchio tempo non sono riuscita a rialzarmi). In seguito a questo singolo episodio, dopo qualche giorno, ho iniziato ad avere un forte dolore a tutta la parte sinistra del volto che si è man mano intensificato fino a diventare insopportabile.
Mi hanno diagnosticato una nevralgia trigeminale e mi hanno ricoverato per effettuare altri controlli, anche perchè durante le crisi di dolore sempre più forti e frequenti, il neurologo ha notato che l'occhio sinitro non reagiva alla luce e si segnalavano ipoestesia e disestesie V2-V3.
Intanto mi hanno fatto diversi esami:
- otorinolaringoiatra tutto negativo
- RM encefalo con contrasto: negativo
- Blink Reflex : nella norma
- Rachicentesi : di cui purtroppo non ho ancora l'esito perchè "persa" dall'ospedale (di questo problema si occupa il mio avvocato) eseguita causa di una diagnosi di BORRELIOSI avuta nel 2006

Sono stata trattata con Tegretol, che non tollero ma unico farmaco capace di far passare il dolore. Sono stata dimessa senza porre una diagnosi, in attesa dell'esito del liquor (mai arrivato). Con l'aiuto di unchiropratico, che ha riscontrato grossi problemi alla mandibola, sono riuscita a controllare il dolore fin o a farlo sparire. Sono stata bene per due mesi circa.

Un mese fa, all'improvviso, di nuovo le vertigini. Questa volta non si è trattato di un episodio singolo, ma sono arrivata ad averle anche quotidianamente. Le tengo sotto controllo tramite Vertiserc, ma mi vengono in qualsiasi momento della giornata. In associazione alla ricomparsa delle vertigini accuso anche altri sintomi:
- acufene ( che si accentua durante le vertigini)
- senso di orecchio ovattato solo durante le vertigini
- dolore forte a collo e di nuovo a tutta la parte sinistra del volto (mai forte come a dicembre, comunque sopportabile)
- parestesia braccio e mano sinistra, sensazione di scosse alle dita della mano, a volte, in modo più leggero, anche al piede e alla gamba sinistra
- nausea
- spossatezza che si protrae per diverso tempo dopo la vertigine (anche giorni se gli attacchi sono violenti)
- senso di confusione mentale (il mio compagno dice che in quei momenti è come se non fossi in me)
- fastidio alla vista sempre occhio sinistro (il mio compagno sostiene che durante le crisi l'occhio sinistro si muove in modo anomalo).

Ovviamente sono tornata dal mio medico di base e da alcuni specialisti. Ora sono in attesa di eseguire una RM rachide cervicale (sospetto ernia cervicale); una ENG (sospetto sindrome di meniere); ma c'è un altro medico (amico di amici) che sospetta una neuroborreliosi. Ovviamente non capisco più nulla e sono molto sconfortata, i sintomi peggiorano di giorno in giorno e i tempi di attesa per gli esami sono lunghi.
Vorrei chiedere: sono sulla strada giusta? Qualcuno sa dirmi cosa potrei avere? Che altri esami dovrei fare? Grazie mil
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
credo che Lei sia seguita abbastanza correttamente.
Le diagnosi sono tutt'altro che facili anche quando sembrerebbero semplici, e proprio quando sembrano semplici bisogna stare più attenti perchè l'insidia è sempre dietro l'angolo.
E pertanto, a maggior ragione, è difficile una ipotesi a distanza.
Certo la concomitanza di 2 sintomi: la nevralgia del trigemino e gli spasmi dell'occhio sinistro potrebbero far sospettare il cosiddetto conflitto neurovascolare e suggerire l'esecuzione di una angio-RM cerebrale (ovvero lo studio del circolo cerebrale)
Anche l'episodio vertiginoso con caduta a terra va indagato con attenzione ( e mi pare che sia così).
Attenda il completamento degli esami e poi i colleghi dovranno tentare di giungere a una diagnosi.

Cordialità ed auguri
[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Migliaccio.
La ringrazio per l'attenzione e per la risposta.

Finalmente è stata ritrovata la mia rachicentesi che risulta negativa alla ricerca di anticorpi anti-borrelia; quindi direi che possiamo escludere una neuroborreliosi.
Quando sono stata ricoverata, il neurologo ha deciso di non fare l'angio-risonanza perchè analizzando la risonanza normale non ha rilevato nulla di importante e ha ritenuto inutile fare anche l'angio.
Ma secondo lei tutti i sintomi (dalle vertigini alla nevralgia del trigemino) sono collegabili ad una setssa patologia? E' possibile che un'ernia alla rachide o una sindrome di meniere provochi anche la nevralgia trigeminale?
Magari mi sbaglio, ma ho la sensazione che ogni specialista cerchi una patologia che corrisponde solo ad alcuni dei miei sintomi, senza prendere in considerazione tutti i sintomi nel complesso.
Lo specialista che più correttamente può analizzare il mio caso secondo lei è un neurologo? Leggo che lei è un neurochirurgo, ma si occupa anche di casi simili al mio?
Qualcuno mi ha parlato anche di un eventuale problema virale, ma in quel caso la rachicentesi l'avrebbe rilevato, è corretto?
La ringrazio nuovamente per l'attenzione e per i consigli.
Buona giornata
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
se Lei ha dei dubbi sui campi di interesse del neurochirurgo e in particolare del Suo caso, perchè ha scritto nella sezione di Neurochirurgia?
Visto che ci sono, proverò comunque a darLe qualche risposta ancora.
I Suoi sintomi, se sono quelli descritti, non possono essere causati da un'ernia del disco nè, mi pare, dalla s.di Menière.
La RM, nel sospetto di conflitto neurovascolare, è noto,difficilmente esclude l'indicazione a eseguire l'angio-RM.
La saluto con molta cordialità
[#4]
Utente
Utente
Buongiorno Dott.Migliaccio.
Mi scusi, probabilmente mi sono espressa male. Non ho dubbi sulle sue competenze, anzi è sempre esauriente e disponibile. Ovviamente da consulti on-line è difficile fare una diagnosi, mi piacerebbe prenotare una visita per mostrarle tutte le mie carte. Causa mia ignoranza ho avuto il dubbio se però nel mio caso fosse più corretto andare da un neurologo o un neurochirurgo (ovviamente mi è venuto lo stesso dubbio quando ho inserito la richiesta di consulto). Il dubbio non riguardava le competenze, ma il fatto che forse un neurochirurgo riceve pazienti che devono eseguire interventi. Scusi nuovamente l'ignoranza.
Lei è a Milano, vero? Grazie mille
[#5]
Utente
Utente
Dimenticavo... questo è il risultato della risonanza per cui lo staff medico dell'ospedale ha deciso di non effettuare l'angio:

Esame eseguito prima e dopo la somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa con sequenza S.E. pesata in T1, T2 e con sequenze di tipo FLAIR mediante sezioni assiali, sagittali e coronali dello spessore di 5 mm.
Sistema ventricolare in asse di dimensioni normali con ventricoli laterali simmetrici.
Non si documentano alterazioni a carico del tronco encefalo del cervelletto.A livello sovratentoriale è presente qualche puntiforme alterazione focale di verosimile significato vascolare a carico della sostanza bianca di entrambi gli emisferi cerebrali.Il sistema ventricolare e gli spazi subaracnoidei sono normali.Dopo la somministrazione del mezzo di contrasto non si documentano aree di enhancement patologico.

Grazie mille
[#6]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
la differenza tra neurologo e neurochirurgo è solo terapeutica, nel senso che il primo si occupa di malattie curabili con terapia medica, il secondo con terapia chirurgica.
E'evidente quindi che entrambi hanno competenza nella malattie neurologiche.
Da ciò ne deriva che se il neurologo fa diagnosi di conflitto neurovascolare, sarà poi il neurochirurgo a eseguire l'intervento.
Analogamente nella nevralgia del trigemino se la terapia medica prescritta, in prima istanza dal neurologo o dal neurochirurgo, non porta ad alcun beneficio, sarà il neurochirurgo a porre o meno l'indicazione e al tipo di intervento.
Non era mia intenzione rilevare la Sua legittima incompetenza in materia, ma solo chiarire quello che non viene ben percepito e compreso, spesso anche da molti medici.
Infine, vero! Vivo e lavoro a Milano.

Cordialmente
Acufeni

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