Elettromiografia e dolore ginocchio destro
Buongiorno.
Scrivo in merito a un dolore nella parte inferiore esterna del ginocchio, sorto in seguito a un'escursione di una ventina di km percorsi a piedi nel luglio 2019.
L'esordio è stato bilaterale e in un primo momento ha interessato solo la porzione del ginocchio sopraindicata bilateralmente, quindi anche a sinistra.
Ad oggi il dolore è presente sia a destra sia a sinistra, ma a sinistra in modo minore; a destra, dal ginocchio si irradia anche sull'esterno della gamba.
il dolore è pungente, rende fastidioso il getto della doccia sulla pelle e indossare i pantaloni lunghi, al tatto percepisco dei "pizzichi".
Peggiora con il movimento, ma è sempre presente anche a riposo.
Dal momento dell'esordio in un mese la sintomatologia a sinistra si è ridotta; il ginocchio destro non migliorava, per cui ho effettuato una rm di cui riporto l'esito sinteticamente: "Finemente disomogeneo il crociato anteriore, continuo; nei limiti il crociato posteriore e i collaterali.
Non sono visibili lesioni dei menischi.
Nei limiti il quadro articolare femoro-tibiale.
Rotula in sede, in modesta iperpressione esterna, con cartilagine sostanzialmente omogenea.
Non significativo versamento.
"
Vengo quindi inviata da un ortopedico, che non riscontra nulla di preoccupante e mi dice che sarebbe regredito spontaneamente.
Nel novembre 2019, non essendo il problema in regressione, il medico di base mi prescrive una visita fisiatrica.
Il fisiatra ritenendo in corso un fenomeno infiammatorio della bendeletta ileotibiale, raccomanda tecarterapie.
Le eseguo ma il dolore resta.
Da febbraio 2020 rimango a casa, con gli stessi sintomi.
Quando la situazione si ristabilizza, nel mese di luglio 2020, torno dal medico di base che alla descrizione dei sintomi decide di farmi fare un'emg.
Le conclusioni riportano "lieve sofferenza radicolare a distribuzione L5 bilateralmente".
Visto l'esito, il medico di base prescrive anche rx rachide lombosacrale; l'esito è scoliosi sinistroconvessa lombare con lieve rotazione metamerica consensuale.
Spazi intersomatici conservati, non scivolamenti vertebrali".
Vengo allora inviata dal curante a una nuova visita fisiatrica e mi viene consigliato un programma di fisioterapia per il recupero muscolare e propriocettivo del ginocchio destro.
Ho svolto tale programma per 4 mesi, ma non ho visto miglioramenti.
Recentemente ho svolto una seduta di osteopatia, da cui ho avuto qualche beneficio.
Dopo un paio di settimane la situazione è tornata come prima.
In quest'ultima occasione mi è stato detto che potrebbe essersi verificata una compressione del nervo che decorre nella zona in cui sento il dolore nella gamba destra.
I quesiti che vorrei porvi sono: è verosimile che l'emg non abbia evidenziato la compressione?
A che tipo di medico specialista dovrei rivolgermi?
è completamente escluso che la sofferenza di L5 radicolare evidenziata dall'emg sia causa del dolore?
vi ringrazio davvero in anticipo per qualsiasi indicazione che mi possa aiutare a capire come agire
Scrivo in merito a un dolore nella parte inferiore esterna del ginocchio, sorto in seguito a un'escursione di una ventina di km percorsi a piedi nel luglio 2019.
L'esordio è stato bilaterale e in un primo momento ha interessato solo la porzione del ginocchio sopraindicata bilateralmente, quindi anche a sinistra.
Ad oggi il dolore è presente sia a destra sia a sinistra, ma a sinistra in modo minore; a destra, dal ginocchio si irradia anche sull'esterno della gamba.
il dolore è pungente, rende fastidioso il getto della doccia sulla pelle e indossare i pantaloni lunghi, al tatto percepisco dei "pizzichi".
Peggiora con il movimento, ma è sempre presente anche a riposo.
Dal momento dell'esordio in un mese la sintomatologia a sinistra si è ridotta; il ginocchio destro non migliorava, per cui ho effettuato una rm di cui riporto l'esito sinteticamente: "Finemente disomogeneo il crociato anteriore, continuo; nei limiti il crociato posteriore e i collaterali.
Non sono visibili lesioni dei menischi.
Nei limiti il quadro articolare femoro-tibiale.
Rotula in sede, in modesta iperpressione esterna, con cartilagine sostanzialmente omogenea.
Non significativo versamento.
"
Vengo quindi inviata da un ortopedico, che non riscontra nulla di preoccupante e mi dice che sarebbe regredito spontaneamente.
Nel novembre 2019, non essendo il problema in regressione, il medico di base mi prescrive una visita fisiatrica.
Il fisiatra ritenendo in corso un fenomeno infiammatorio della bendeletta ileotibiale, raccomanda tecarterapie.
Le eseguo ma il dolore resta.
Da febbraio 2020 rimango a casa, con gli stessi sintomi.
Quando la situazione si ristabilizza, nel mese di luglio 2020, torno dal medico di base che alla descrizione dei sintomi decide di farmi fare un'emg.
Le conclusioni riportano "lieve sofferenza radicolare a distribuzione L5 bilateralmente".
Visto l'esito, il medico di base prescrive anche rx rachide lombosacrale; l'esito è scoliosi sinistroconvessa lombare con lieve rotazione metamerica consensuale.
Spazi intersomatici conservati, non scivolamenti vertebrali".
Vengo allora inviata dal curante a una nuova visita fisiatrica e mi viene consigliato un programma di fisioterapia per il recupero muscolare e propriocettivo del ginocchio destro.
Ho svolto tale programma per 4 mesi, ma non ho visto miglioramenti.
Recentemente ho svolto una seduta di osteopatia, da cui ho avuto qualche beneficio.
Dopo un paio di settimane la situazione è tornata come prima.
In quest'ultima occasione mi è stato detto che potrebbe essersi verificata una compressione del nervo che decorre nella zona in cui sento il dolore nella gamba destra.
I quesiti che vorrei porvi sono: è verosimile che l'emg non abbia evidenziato la compressione?
A che tipo di medico specialista dovrei rivolgermi?
è completamente escluso che la sofferenza di L5 radicolare evidenziata dall'emg sia causa del dolore?
vi ringrazio davvero in anticipo per qualsiasi indicazione che mi possa aiutare a capire come agire
[#2]
Utente
Va bene, La ringrazio sinceramente per l'indicazione.
Ne parlerò col mio curante nei prossimi giornj; si tratta di un esame che era stato preso in considerazione come possibile da effettuare, ma che di fatto non mi era poi stato prescritto.
Se fosse possibile riaggiornerei il consulto quando avrò eseguito anche quest'ultimo esame, nella speranza che possa fare luce su qualche altro aspetto.
Per il momento Le porgo cordiali saluti e La ringrazio ancora per la risposta.
Ne parlerò col mio curante nei prossimi giornj; si tratta di un esame che era stato preso in considerazione come possibile da effettuare, ma che di fatto non mi era poi stato prescritto.
Se fosse possibile riaggiornerei il consulto quando avrò eseguito anche quest'ultimo esame, nella speranza che possa fare luce su qualche altro aspetto.
Per il momento Le porgo cordiali saluti e La ringrazio ancora per la risposta.
[#4]
Utente
Buongiorno, riaggiorno il consulto poichè in accordo col medico curante ho effettuato una rmn-rachide lombo-sacrale senza contrasto, di cui riporto l'esito.
"L'indagine è stata condotta mediante ripresa di sequenze pesate in T1 e T2 nei piani sagittali, anche
con abolizione del segnale del grasso e nei piani assiali trasversi. È stata inoltre elaborata una
acquisizione mielografica.
Si apprezza atteggiamento scoliotico sinistroconvesso del segmento. L'allineamento metamerico sul piano sagittale è conservato. Non si identificano lesioni ossee focali né di significato patologico attuale né processi in accrescimento
espansivo con sviluppo intra o extradurale. Minute nodulazioni intraspongiose su base osteocondrosica rimodellano le limitanti affrontate a
D12-L1, D11-D12 e D10-D11, periferia del campo di vista.
I dischi intersomatici mostrano normali altezza ed intensità di segnale. Assai lievi protrusioni L1-L2, L2-L3, L3-L4 e L4-L5 rimodellano del tutto armonicamente il sacco durale senza significative
erniazioni. La superficie dello speco vertebrale rientra nei limiti di norma. È regolare la conformazione del cono midollare.
Conclusioni: atteggiamento scoliotico lombare sinistroconvesso senza evidenti erniazioni discali.".
Chiederei gentilmente se si potesse avere qualche indicazione di carattere orientativo in merito alle eventuali prossime azioni da poter intraprendere.
Ringraziando per il servizio, porgo cordiali saluti
"L'indagine è stata condotta mediante ripresa di sequenze pesate in T1 e T2 nei piani sagittali, anche
con abolizione del segnale del grasso e nei piani assiali trasversi. È stata inoltre elaborata una
acquisizione mielografica.
Si apprezza atteggiamento scoliotico sinistroconvesso del segmento. L'allineamento metamerico sul piano sagittale è conservato. Non si identificano lesioni ossee focali né di significato patologico attuale né processi in accrescimento
espansivo con sviluppo intra o extradurale. Minute nodulazioni intraspongiose su base osteocondrosica rimodellano le limitanti affrontate a
D12-L1, D11-D12 e D10-D11, periferia del campo di vista.
I dischi intersomatici mostrano normali altezza ed intensità di segnale. Assai lievi protrusioni L1-L2, L2-L3, L3-L4 e L4-L5 rimodellano del tutto armonicamente il sacco durale senza significative
erniazioni. La superficie dello speco vertebrale rientra nei limiti di norma. È regolare la conformazione del cono midollare.
Conclusioni: atteggiamento scoliotico lombare sinistroconvesso senza evidenti erniazioni discali.".
Chiederei gentilmente se si potesse avere qualche indicazione di carattere orientativo in merito alle eventuali prossime azioni da poter intraprendere.
Ringraziando per il servizio, porgo cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 21/02/2021.
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