Sindrome egresso toracico
Gentili dottori,
Vi scrivo per chiedervi alcune delucidazioni in merito alla mia situazione riguardo la sindrome dell'egresso toracico che mié stato diagnosticato quest anno, dopo anni di errate diagnosi.
(sperando questa volta sia corretta)
Dopo molti esami un neurologo mi ha prescritto l' rx cervicale che ha riscontrato ipertrofia delle apofisi trasverse della c7 in ambe 2 i lati prevalentemente a dx, dove ho dolori e parestesie da anni.
L elettromiografia dimostra problematiche nervo mediano e ulnare.
(trattati con terapie per 2 anni precedenti per errata diagnosi)
Il quadro si é aggravato in poco tempo nonostante la fisioterapia e gli esercizi posturali mirati, in quanto ho sempre dolore alla spalla, al collo al petto e bruciore al braccio e alla mano, ma soprattutto perdita della forza (premetto che sono una musicista, quindi le braccia mi servono più che mai per lavorare), anche se ho ancora qualche giorno con dolori piuttosto sopportabili.
Avrei alcune domande:
La terapia fisioterapica può far rientrare la problematica se il problema é strutturale (apofisi c7)?
Il problema può degenerare col tempo o meglio le apofisi possono aumentare di volume?
Quando é il caso di capire se bisogna intervenire chirurgicamente?
Molte grazie per il vostro prezioso tempo.
Vi scrivo per chiedervi alcune delucidazioni in merito alla mia situazione riguardo la sindrome dell'egresso toracico che mié stato diagnosticato quest anno, dopo anni di errate diagnosi.
(sperando questa volta sia corretta)
Dopo molti esami un neurologo mi ha prescritto l' rx cervicale che ha riscontrato ipertrofia delle apofisi trasverse della c7 in ambe 2 i lati prevalentemente a dx, dove ho dolori e parestesie da anni.
L elettromiografia dimostra problematiche nervo mediano e ulnare.
(trattati con terapie per 2 anni precedenti per errata diagnosi)
Il quadro si é aggravato in poco tempo nonostante la fisioterapia e gli esercizi posturali mirati, in quanto ho sempre dolore alla spalla, al collo al petto e bruciore al braccio e alla mano, ma soprattutto perdita della forza (premetto che sono una musicista, quindi le braccia mi servono più che mai per lavorare), anche se ho ancora qualche giorno con dolori piuttosto sopportabili.
Avrei alcune domande:
La terapia fisioterapica può far rientrare la problematica se il problema é strutturale (apofisi c7)?
Il problema può degenerare col tempo o meglio le apofisi possono aumentare di volume?
Quando é il caso di capire se bisogna intervenire chirurgicamente?
Molte grazie per il vostro prezioso tempo.
[#1]
La fkt non influirà sulle coste cervicali.
E' una patologia piuttosto rara: non mi è capitato di vederle ingrandirsi.
L'intervento chirurgico va deciso in funzione dei disturbi: la compressione sul plesso brachiale (dolore, deficit di forza...) e sui vasi (estremità asfittiche e/o cianotiche).
Tenendo il braccio sollevato a 90^ lateralmente e ruotando il collo verso dx (una volta) e verso sin (la seconda volta) espirando del tutto e trattenendo il respiro, si ha scomparsa del polso radiale?.
Cordialmente.
E' una patologia piuttosto rara: non mi è capitato di vederle ingrandirsi.
L'intervento chirurgico va deciso in funzione dei disturbi: la compressione sul plesso brachiale (dolore, deficit di forza...) e sui vasi (estremità asfittiche e/o cianotiche).
Tenendo il braccio sollevato a 90^ lateralmente e ruotando il collo verso dx (una volta) e verso sin (la seconda volta) espirando del tutto e trattenendo il respiro, si ha scomparsa del polso radiale?.
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#4]
Utente
Le varie manovre che si fanno, non sono sufficienti? L eco é stata una mia idea, nessun medico me l aveva prescritto in quanto dicevano che la mia patologia fosse prettamente neurologica, non vascolare, però non riesco a capire, come mai il polso scompare se é solo nervosa?
Comunque l arto non si presenta gonfio o violaceo, solo intorpidito in determinate posizioni e formicolante, con deficit forza.
Grazie provvederó a ripetere l eco se mi consiglia sia necessario.
Cordiali saluti
Comunque l arto non si presenta gonfio o violaceo, solo intorpidito in determinate posizioni e formicolante, con deficit forza.
Grazie provvederó a ripetere l eco se mi consiglia sia necessario.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Gentile dottore,
C eravamo sentiti qualche tempo fa, mi é stato diagnosticato sindrome egresso toracico bilaterale.(ho 2 megapofisi della c7 bilateralmente) Nel frattempo I problemi sono peggiorati, ho cercato un neurochirurgo per cercare di risolvere chirurgicamente dato che i 2 anni di riabilitazione non sono serviti. Ho eseguito come ultimo esame richiestomi, una angiotc dello stretto toracico che ha evidenziato, riassumo in breve, una stenosi a dx dell arteria succlavia e a sinistra una occlusione segmentaria della stessa nello spazio costo-clavecolare.
Secondo il suo parere, é sufficiente fare una scalenotomia come dice il mio chirurgo?
Inoltre dato che c é un interessamento anche arterioso, la neurochirurgia é sempre il campo giusto di riferimento? Sono un po' confusa in merito, perché vedo che di questa patologia si occupano tanti e diversi specialisti.
La ringrazio in anticipo per il suo tempo. Saluti
C eravamo sentiti qualche tempo fa, mi é stato diagnosticato sindrome egresso toracico bilaterale.(ho 2 megapofisi della c7 bilateralmente) Nel frattempo I problemi sono peggiorati, ho cercato un neurochirurgo per cercare di risolvere chirurgicamente dato che i 2 anni di riabilitazione non sono serviti. Ho eseguito come ultimo esame richiestomi, una angiotc dello stretto toracico che ha evidenziato, riassumo in breve, una stenosi a dx dell arteria succlavia e a sinistra una occlusione segmentaria della stessa nello spazio costo-clavecolare.
Secondo il suo parere, é sufficiente fare una scalenotomia come dice il mio chirurgo?
Inoltre dato che c é un interessamento anche arterioso, la neurochirurgia é sempre il campo giusto di riferimento? Sono un po' confusa in merito, perché vedo che di questa patologia si occupano tanti e diversi specialisti.
La ringrazio in anticipo per il suo tempo. Saluti
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Questa dello scaleno (anteriore) può essere una possibilità. Il Chirurgo dovrebbe valutare sul campo operatorio se bisogna fare una costectomia.. o cosa altro. Nei casi che ho operato personalmente (tenga presente che la patologia, quella dovuta alla megapofisi, è abbastanza rara) , ho trovato tessuto fibro/catilagineo che comprimeva la struttura vascolo-nervosa). Quindi, non tutta la compressione è dovuta a tessuto osseo "atipico" come emerge dalle indagini radiologiche. Non appena il Chirurgo rileva che la compressione è rientrata (sente ben pulsare i vasi...), ha raggiunto lo scopo dell'intervento.
Mi tenga pure informato.
Cordialità.
Mi tenga pure informato.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.3k visite dal 27/01/2021.
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