Ematoma subdurale cronico

Buonasera, mio marito, 63 anni, affetto da Alzheimer, dopo diverse cadute a fine novembre e un forte sopore, il 1 dicembre lo porto al P.
S. della nostra città, Bologna.
Dopo tac e consulto con i Neurochirurghi dell'Ospedale Bellaria, dove gli stessi evidenziano un quadro non grave e ritengono non sia necessario l'intervento, viene ricoverato in Geriatria dove gli effettuano terapia con corticosteroidi.
Dopo un paio di giorni si è presentata una crisi epilettica trattata per ca.
10 gg.
con Frisium e non si sono più ripresentate, anzi sono scomparsi anche i tremori che aveva a casa.
10 gg.
fa polmonite ab ingestis con conseguente e immediata disfagia.
Adesso da martedì scorso ricoverato c/o una casa di cura di lungo degenza e presenta forte letargia, gli è stato sospeso il cortisone e lo alimentano per via parenterale.
Fino al 1 dicembre mio marito camminava e parlava (compatibilmente con la patologia di base) e fino a 10 gg.
fa non aveva assolutamente problemi di disfagia.

Cosa sta succedendo?
Forse non era il caso di eliminare l'ematoma?
(Nella tac del P.
S., mi hanno riferito i medici, si evidenzia un ematoma subdurale cronico che ha ripreso a sanguinare).
Dopo una settimana, in reparto, è stata effettuata una seconda tac, praticamente sovrapponibile alla prima, e nella terza pareva esserci un miglioramento.
Quando chiedo perché allora peggiora?
mi rispondono che c'è stata un'emorragia cerebrale...ma mi chiedo, allora, non ci si poteva metter mano ormai un mese fa?

Sono molto preoccupata e vorrei dare pace a tutti i miei pensieri angosciosi.

Dopo una caduta mi sono accorta di un rigonfiamento sulla tempia destra (l'ematoma è nella parte destra) quasi come un coagulo di sangue per una vena rotta.
Potrebbe essere stata questa la causa?

Altro dubbio che ho, sollecitato dagli stessi medici, è che questa emorragia e il conseguente irrigidimento muscolare possa essere stato causato dal Risperdal che lui ha assunto per più di tre mesi (iniziato con 0, 5 mg.
è poi arrivato a 1, 00 mg.
due volte al giorno, mattino e sera); ho letto che non è stato autorizzato il trattamento a pazienti con demenza e comunque per i disturbi comportamentali legati alla malattia di Alzheimer, consigliano calorosamente di non superare le 6 settimane.
Lui l'ha preso per il doppio del tempo!! Non so più cosa pensare! Aiutatemi, per favore!
Grazie per la risposta!
Paola - Bologna
P.
S. i dati di peso, altezza, ecc.
sono miei, sono quelli usati per l'iscrizione.
Mio marito è fin troppo magro!!
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Le condizioni di Suo marito erano particolarmente già compromesse al punto che i Neurochirurghi non hanno ritenuto di sottoporlo al rischio di un intervento evacuativo dell'ematoma sottodurale cronico in atto.
Il tentativo di cercare di contenere gli effetti della massa ematica intracranica con la terapia medica da Lei riferita mi appare congruo.
Per decidere se evacuare un ematoma s.d.c. bisogna tenere conto di diversi fattori, oltre alle condizioni generali, tipo grandezza dell'ematoma, spostamento della linea medina, compressione delle parti vicine alla raccolta di sangue, l'eventuale ipertensione endocranica, l'atrofia cerebrale osservabile (anche dellaltro lato emisferico)....
Non è detto che l'evacuazione chirurgica dell'ematoma sub-cranico avrebbe risolto il problema di Suo marito, mentre sicuramente l'avrebbe esposto al rischio di non superare il post-operatorio.
Infine, non mi pare che l'assunzione del Risperdal abbia avuto un'incidenza negativa tale da condurlo al punto ove Lei descrive sia arrivato.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

[#2]
Utente
Utente
Grazie della risposta! Però avrei bisogno di un altro chiarimento....! Quando lei dice "condizioni particolarmente compromesse" si riferisce alla sia patologia o le condizioni di mio marito, adesso, le devo solo alla circostanza ematoma? Possibile un peggioramento così repentino?
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Sì è possibile. L'evacuazione di un ematoma sub-durale cronico è pur sempre un atto chirurgico che comporta un certo trauma per il paz. Il deciderlo, o meno, è anche in funzione dei parametri che Le ho illustrato.
Auguri cordiali per tutto.