Edema post operatorio ernia del disco

Buonasera,

scrivo per avere delucidazioni su post operatoria ernia fiscale L5-S1 di mio padre.
63 anni, 72 kg.
Operato dopo 2 mesi di dolore per ernia espulsa e nervo drammaticamente infiammato il 16 Novembre.
Post intervento immediatamente doloroso e difficile, in quanto l neurochirurgo ci conferma che la grossa ernia premeva il nervo in due punti ed è stata lavorata più del previsto.

Dimesso con Tachidol, (acqua fresca) e dolori drammatici per una settimana.
Vista la situazione il chirurgo prescrive Lyrica e Palexia 50 per una settimana ma nulla, il dolore (specialmente la notte) è a tratti ingestibile.

Fatta RM che indica:Riferiti esiti chirurgici in sede con edema diffuso dei tessuti molli e della spongiosa ossea della regione foraminale destra e radice nervosa edematosa.
in aggiunta ahimè riscontro di componente erniaria discale scarsamente contenuta in L5-S1.

Il chirurgo vedendo l'RM ci conferma che non è il residuo di ernia a premere (che appare bianco) ma la causa del dolore è una forte infiammazione della zona.
Effettivamente a seguito di Bentelan la situazione è nettamente migliorata già dalla prima iniezione.
A seguito 3 giorni fa il chirurgo ha effettuato iniezione epidurale di cortisone e ad ora la situazione è sicuramente contenuta.

Chiedo gentilmente se ad oggi a 20 giorni dall'intervento, è normale che se anche il dolore sia notevolmente ridotto, mio padre faccia ancora fatica a camminare più di pochi minuti?
Chiedo anche se è consigliato iniziare già un percorso fisioterapico o è preferibile attendere che sfiammi.
Un'edema di questo tipo deve destarci particolari preoccupazioni?

Ringrazio in anticipo della risposta,
Cordialmente,
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Direi che non è normale, ma non è del tutto eccezionale (suppongo che l'intervento abbia avuto luogo in maxi-invasiva e non con la tecnica mininvasiva).
Immagino che la fkt non sarebbe utile, per lo meno al momento, e che anzi lo affaticherebbe rischiando di accentuare la sintomatologia.
Non penso che l'edema (quello che influisce sui disturbi è l'edema della radice nervosa) finisca per dare serie preoccupazioni.

Le infiltrazioni di cortisone, sia epidurali e, ancor meglio, periradicolari al forame di coniugazione, possono essere utili specie sul dolore e, finchè questo dolore persiste, ne farei ancora (di norma, a distanza di una alla settimana).
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille dottore.
Le chiedo se all'incirca sa dirmi un'infiammazione di questo genere, senza corpi che comprimono il nervo, più o meno quanto tempo potrebbe metterci a sfiammare.
So che ognuno reagisce diversamente ed ogni caso è a se. Ho solo il timore che la posizione che mio padre assume, completamente storta per evitare il peso sulla gamba, possa essere causa di altre problematiche.

Le chiedo anche se l'infiltrazione di cortisone ed anestetico, possa dare un senso di rigidità alla gamba.

La ringrazio molto e darò notizie in seguito.
Cordialmente la saluto.
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Un mese (4 infiltrazioni settimanali, in tutto, proprio a livello della radice nervosa all'uscita dal neuroforame) in mancanza di fatti compressivi in atto.
La posizione scoliotica è di norma di tipo antalgico (come se il paz. volesse allontanare la radice da un fatto compressivo in atto). I Paz., in tale atteggiamento, a volte finiscono per lamentarsi per problemi al ginocchio (e questi ultimi spesso vengono scambiati per problemi autonomi sganciati dai problemi spinali).
Non vedo perchè dovrebbe esserci rigidità causata da cortisone e/o anestetico.
Cordialità.
[#4]
Utente
Utente
Salve dottore,
Innanzi tutto buon anno!
Volevo aggiornarla riguardo la situazione.
A distanza di un mese e mezzo e 3 infiltrazioni di cortisone, l’edema sembra stia rientrando. Il dolore acuto è scomparso ma ancora oggi nel camminare mio padre rileva particolari difficoltà. Dopo una passeggiata o qualche movimento in più il nervo è tutt’ora sensibile.
Potrebbe essere questa componente erniaria rimasta dopo l’intervento (appena visibile) o che ancora il nervo non sia completamente fuori infiammazione.
Con la fisioterapia si può gestire un rimasuglio di ernia?
Vedremo con una nuova RM.
Volevo chiederle se, un nervo danneggiato può provocare una sorta di crampi o parestesie alle mani. So Che poco c’entra ma spesso, anche in assoluto riposo, riscontra dita rigide e blocco delle mani. Somigliano a crampi. E la stessa cosa ma più rara alle gambe. Sembra astralgia.
Sta assumendo Lyrica ormai da tempo. Dosaggio 75 mg solo la sera da qualche tempo. Potrebbe essere effetto del farmaco? Faremo elettromiografia a breve.

Grazie della disponibilità.
Saluti,
[#5]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
L'infiltrazione sta avendo il suo effetto (presumo che un residuo erniario sia meno influente) sulla irritazione della radice nervosa. Vedremo con la nuova rmn.
No, con la fkt non si gestisce il residuo erniario.
Mi pare che il problema del papà sia a L5-S1, quindi le mani non c'entrano.
Crampi e parestesie alla gamba interessata potrebbero essere in rapporto alla sofferenza radicolare.
Vediamo l'emg.
Auguri a Lei di buon proseguimento.
[#6]
Utente
Utente
Salve dottore,
Le allego i risultati EMG. Secondo il medico è tutto mediamente nella norma:

Arti superiori:
Lieve rallentamento della velocità di conduzione sensitiva del nervo mediano, compatibile con iniziale sofferenza del nervo al canale del carpo. Valori nei limiti della norma.

Arti inferiori:
Segni di sofferenza neurogena cronica di media entità a carico delle radici L5-S1.
Potenziali di unità motoria di ampiezza aumentata si registrano nei muscoli estensore lungo dell’alluce e gemello mediale di destra, con lieve riduzione del pattern di reclutamento volontario massimale. Sporadici potenziali di denervazione si evidenziano nel muscolo estensore lungo dell’alluce destro.
Valori nei limiti della norma delle condizioni dentistico-motorie esaminate.

Secondo il medico é tutto mediamente nella norma, e la sofferenza radicolare è sintomo del l’infiammazione che ancora fa il suo corso, anche se meno evidente.
Posso chiederle info il merito al termine cronico? Significa convivere con il dolore sempre o è una realtà gestibile?
Premetto che mio padre ancora zoppica a distanza di quasi due mesi dall’intervento, ma sembra dovuto più alla postura (una gamba ormai è più lunga dell’altra, vista la posizione antalgica) e alla debolezza muscolare, che prettamente al dolore nevralgico.
Infiltrazioni di cortisone fatte in totale, 4.

Grazie del supporto,
Saluti
[#7]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Cronico non è sinonimo di perenne.
Quattro infiltrazioni dovrebbero essere sufficienti per avere un sostanziale miglioramento.
Faccia delle passeggiate, quando la temperatura esterna lo consente, abbastanza prolungate, ma senza mai arrivare a stancarsi (con pause).
Fra due-tre mesi, si rivaluterà il tutto. Può essere che la situazione sarà soddisfacente o, viceversa, si potrà programmare un ulteriore ciclo di infiltrazioni; quest'ultima evenienza la ritengo meno probabile.
Se non lo ha mai fatto, utile un ciclo di ionoforesi con fans.
Cordialmente.