Ernia recidiva dopo trattamento farmacologico, come procedere?
Buongiorno, sono una donna di 55 anni, normopeso e con buona mobilità articolare generale.
In seguito ad una sciatalgia progressivamente crescente (dolore soprattutto al gluteo dx, a volte irradiante dino al ginocchio) insorta ad ottobre ho seguito prima un trattamento fisioterapico prescritto da un medico fisiatra, e poi in assenza di esito RX e RMN che hanno evidenziato segni di degenerazione degli ultimi tre dischi lombari associata a stenosi rachidea maggiormente evidente a livello L4 e L5, e nella stessa sede protrusione discale paramediana destra.
Ho consultato un neurochirurgo che ha prescritto Dicloreum 1 al giorno, Tiobec Dol prima 2 poi uno al giorno, Lyrica per 40 gg.
Al termine del trattamento e per almeno un mese non ho più avvertito alcun sintomo, e ho ripreso a fare attività fisica, ma in breve ho ricominciato ad avvertire dolore, quindi da qualche mese mi limito a camminate giornaliere.
Ho provato anche a ripetere tutto il ciclo di cure, ma senza l'esito positivo della prima serie, e mi sembra che il dolore si stia lentamente ripresentando, soprattutto al mattino.
Il neurochirurgo aveva ipotizzato in caso di necessità infiltrazioni periradicolari, ma prima vorrei sapere se aver avuto all'inizio un periodo di remissione dia qualche indicazione in più rispetto alla diagnosi, o se sia il caso di procedere senz'altro con le infiltrazioni.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione, buona giornata
In seguito ad una sciatalgia progressivamente crescente (dolore soprattutto al gluteo dx, a volte irradiante dino al ginocchio) insorta ad ottobre ho seguito prima un trattamento fisioterapico prescritto da un medico fisiatra, e poi in assenza di esito RX e RMN che hanno evidenziato segni di degenerazione degli ultimi tre dischi lombari associata a stenosi rachidea maggiormente evidente a livello L4 e L5, e nella stessa sede protrusione discale paramediana destra.
Ho consultato un neurochirurgo che ha prescritto Dicloreum 1 al giorno, Tiobec Dol prima 2 poi uno al giorno, Lyrica per 40 gg.
Al termine del trattamento e per almeno un mese non ho più avvertito alcun sintomo, e ho ripreso a fare attività fisica, ma in breve ho ricominciato ad avvertire dolore, quindi da qualche mese mi limito a camminate giornaliere.
Ho provato anche a ripetere tutto il ciclo di cure, ma senza l'esito positivo della prima serie, e mi sembra che il dolore si stia lentamente ripresentando, soprattutto al mattino.
Il neurochirurgo aveva ipotizzato in caso di necessità infiltrazioni periradicolari, ma prima vorrei sapere se aver avuto all'inizio un periodo di remissione dia qualche indicazione in più rispetto alla diagnosi, o se sia il caso di procedere senz'altro con le infiltrazioni.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione, buona giornata
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Nel Suo caso, prima di procedere ad un intervento in mininvasiva, farei qualche infiltrazione come Le ha consigliato il Suo Neurochirurgo (in assenza di deficit neurologici). Può essere che tutto ritorni in ordine. Viceversa bisognerà riconsiderare la soluzione chirurgica nei termini che Le ho sopra illustrati.
Cordialità.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 627 visite dal 03/09/2020.
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