Cervicobrachialgia resistente
Buongiorno,
ho 36 anni, sono alto 1,85, peso 88 kg; da 8 anni lavoro da impiegato, quindi ca.7 ore/giorno al computer.
E' dalla mattina del 27 dicembre scorso che soffro di una dolorosa cervicobrachialgia che, partendo dalla zona scapolare destra coinvolge appunto anche il gomito e l'avambraccio destro. Più precisamente all'inizio il tutto si è manifestato con forte contrattura dei muscoli del collo e del tratto cervicale e scapolare destro, poi immediatamente seguiti dal dolore alla scapola all'avambraccio e per finire formicolio alla punta dell'indice (sempre della mano destra). Le prime due settimane l'approccio terapeutico è stato di tipo farmacologico (in ordine temporale: farmaci antiinfiammatori orai e intramuscolari tipo diclofenac, piroxicam, tauxib, cortisone, e decontratturanti tipo muscoril, oltre a vit. b12); dopodichè terapia fisioterapica e osteopatica, tecarterapia, laserterapia e tens per quasi 3 mesi. Sottoposto a RM, ne propongo l'esito:"il canale vertebrale ha ampiezza normale ma mostra marcata riduzione della fisiologica lordosi. I dischi intersomatici C5-C6 e C6-C7 sono moderatamente ridotti di spessore su base degenerativa. A livello C6-C7 è presente una barra disco osteofitaria a largo raggio più accentuata all'imbocco del formame di coniugazione di destra. Una seconda barra disco osteofitaria di dimensioni inferiori che non mostra prevalenza di lato è presente anche a livello C5-C6. Entrambe improntano lo spazio subaracnoideo anteriore ma non determinano compressione del midollo spinale che ha normale intensità di segnale. Non vi sono altri elementi di rilievo".
Ora ho smesso temporaneamente tutte le terapie (anche su indicazione del fisiatra a cui mi sono rivolto); i dolori a livello cervicale si sono praticamente risolti nel giro dei primi due mesi, così come il formicolio all'indice della mano destra. Rimane il dolore a livello del sottoscapola e nell'inserzione tra il tricipite e il dorsale alto, oltre che all'avambraccio. Inoltre ad un esame visivo la scapola destra si presenta tuttora visibilmente più incassata rispetto alla sinistra, la spalla destra rimane più alta della sinistra e pure la testa rimane leggermente inclinata a sinistra.
Come dicevo il dolore non è più acuto come all'inizio e pure il formicolio alla punta dell'indice è passato, sebbene anche al livello attuale rimane fortemente condizionante, anche a livello psicologico.
A detta del fisiatra che mi ha visitato una settimana fa (primario di fisiatria e medicina riabilitativa), e che ha esaminato personalmente il contenuto della RM, la situazione a livello del rachide cervicale non sarebbe così grave da determinare uno stato patologico così persistente, e tende ad attribuire il tutto a ragioni posturali.
Ora, attendendo l'esito degli esami del sangue che mi ha prescritto, la mia domanda è: nel caso invece la causa sia riconducibile proprio alle protrusioni ed alle osteofiti, quale terapia intraprendere? dovrei riprendere la fisioterapia?
ho 36 anni, sono alto 1,85, peso 88 kg; da 8 anni lavoro da impiegato, quindi ca.7 ore/giorno al computer.
E' dalla mattina del 27 dicembre scorso che soffro di una dolorosa cervicobrachialgia che, partendo dalla zona scapolare destra coinvolge appunto anche il gomito e l'avambraccio destro. Più precisamente all'inizio il tutto si è manifestato con forte contrattura dei muscoli del collo e del tratto cervicale e scapolare destro, poi immediatamente seguiti dal dolore alla scapola all'avambraccio e per finire formicolio alla punta dell'indice (sempre della mano destra). Le prime due settimane l'approccio terapeutico è stato di tipo farmacologico (in ordine temporale: farmaci antiinfiammatori orai e intramuscolari tipo diclofenac, piroxicam, tauxib, cortisone, e decontratturanti tipo muscoril, oltre a vit. b12); dopodichè terapia fisioterapica e osteopatica, tecarterapia, laserterapia e tens per quasi 3 mesi. Sottoposto a RM, ne propongo l'esito:"il canale vertebrale ha ampiezza normale ma mostra marcata riduzione della fisiologica lordosi. I dischi intersomatici C5-C6 e C6-C7 sono moderatamente ridotti di spessore su base degenerativa. A livello C6-C7 è presente una barra disco osteofitaria a largo raggio più accentuata all'imbocco del formame di coniugazione di destra. Una seconda barra disco osteofitaria di dimensioni inferiori che non mostra prevalenza di lato è presente anche a livello C5-C6. Entrambe improntano lo spazio subaracnoideo anteriore ma non determinano compressione del midollo spinale che ha normale intensità di segnale. Non vi sono altri elementi di rilievo".
Ora ho smesso temporaneamente tutte le terapie (anche su indicazione del fisiatra a cui mi sono rivolto); i dolori a livello cervicale si sono praticamente risolti nel giro dei primi due mesi, così come il formicolio all'indice della mano destra. Rimane il dolore a livello del sottoscapola e nell'inserzione tra il tricipite e il dorsale alto, oltre che all'avambraccio. Inoltre ad un esame visivo la scapola destra si presenta tuttora visibilmente più incassata rispetto alla sinistra, la spalla destra rimane più alta della sinistra e pure la testa rimane leggermente inclinata a sinistra.
Come dicevo il dolore non è più acuto come all'inizio e pure il formicolio alla punta dell'indice è passato, sebbene anche al livello attuale rimane fortemente condizionante, anche a livello psicologico.
A detta del fisiatra che mi ha visitato una settimana fa (primario di fisiatria e medicina riabilitativa), e che ha esaminato personalmente il contenuto della RM, la situazione a livello del rachide cervicale non sarebbe così grave da determinare uno stato patologico così persistente, e tende ad attribuire il tutto a ragioni posturali.
Ora, attendendo l'esito degli esami del sangue che mi ha prescritto, la mia domanda è: nel caso invece la causa sia riconducibile proprio alle protrusioni ed alle osteofiti, quale terapia intraprendere? dovrei riprendere la fisioterapia?
[#1]
Egregio signore, ritengo che i suoi disturbi siano essenzialmente dovuti alla compressione C6-C7 a destra. Ritengo che sarebbe utile anche l'esecuzione di un elettromiogramma.
Per quanto riguarda l'eventuale indicazione chirurgica o no, bisognerebbe visitarla e vedere le radiografia .
In tale evenienza credo che ci si potrebbe limitare ad una foraminotomia.
Nel frattempo trattamento conservativo tipo collarino ionoforesi ed eventuali farmaci antireattivi.
Mi faccia sapere quando avrà i risultati dell'€mg.cordialmente
Per quanto riguarda l'eventuale indicazione chirurgica o no, bisognerebbe visitarla e vedere le radiografia .
In tale evenienza credo che ci si potrebbe limitare ad una foraminotomia.
Nel frattempo trattamento conservativo tipo collarino ionoforesi ed eventuali farmaci antireattivi.
Mi faccia sapere quando avrà i risultati dell'€mg.cordialmente
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
La ringrazio tantissimo per la repentina risposta. Cercherò di sottopormi quanto prima all'EMG; nel frattempo ho effettuato una ricerca su questo portale per informarmi in cosa consiste l'intervento di foraminotomia, quali sono le analogie con la discectomia e in che misura l'esito può essere risolutivo in un caso come il mio, tuttavia non sono riuscito a fare chiarezza su queste domande (ma credo di avere capito che la foraminotomia va eseguita in anestesia locale e posteriormente...). Le sarei davvero grato se mi chiarisse questi dubbi. Grazie di cuore.
[#3]
Egregio signore, per quanto riguarda l'anestesia io direi che la generale sia più indicata.Per quanto concerne la via questa può essere la posteriore (come in questo caso ritengo finirei per preferire anch'io, una volta viste le lastre), ma c'è anche la possibilità di eseguirla per via anteriore (anche se nel suo caso non credo si debba fare).
Mi tenga informato e tanti auguri
Mi tenga informato e tanti auguri
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.7k visite dal 07/04/2009.
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