Corrispondenza dello spazio intersomatico compreso tra l4-l5 si apprezza ernia
Egr. Dott. Della Corte,
ho 36 anni e soffro da tanto (piu' o meno da una decina di anni) di
schiacciamento vertebrale; precisamente ho "ridotto lo spazio intersomatico tra
L4-L5 ed L5-S1. Purtroppo l'ho trascurata per diversi anni anche perchè i
dolori erano alquanto saltuari. Dall'estate del 2007 il dolore è diventato
giornaliero ed ho deciso di sottopormi a RM con seguente diagnosi : in
corrispondenza dello spazio intersomatico compreso tra L4-L5 si apprezza ernia
discale ad estrinsecazione postero-laterale e parzialmente foraminale destra,
alterazioni osteocondrosiche si apprezzano a carico dello spigolo somatico
postero-superiore di L5. A L5-S1 è evidente piccola ernia posteriore,
concomitano alterazioni osteocondrosiche delle limitanti somatiche contrapposte a questo livello. Regolare il cono midollare. Ad inizio 2008, ho avuto un fortissimo attacco di sciatica che mi ha costretto a sottopormi ad un'intensa cura antinfiammatoria. Ho effettuato anche un esame elettromiografico agli arti
inferiori con un referto che dice "reperti neurofisiologici ai limiti della
norma nel miomero L4-L5 di dx. Ho effettuato un paio di cicli di fisioterapia
che mi hanno dato il beneficio di avere un po' piu' di mobilità nel tratto
lombare ed un'attenuazione del dolore. Ultiamente non ho dolori che
pregiudicano la mobilità della colonna, ma la cosa che piu' mi preoccupa è la
residua insensibilità all'arto dx nella zona che va dal ginocchio e sino alla
cavaglia (l'insensibilità me la porto dietro da quando ho avuto il forte
attacco di sciatica). Qual'è, secondo la sua esperienza, la via da percorrere? E se fosse quella dell'intervento chirurgico quale tecnica mi consiglia?
Inoltre è vero che l'intervento per eliminare l'ernia
del disco in un'altissima percentuale dei casi produce una ricaduta? La
ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei piu' cordiali saluti.
ho 36 anni e soffro da tanto (piu' o meno da una decina di anni) di
schiacciamento vertebrale; precisamente ho "ridotto lo spazio intersomatico tra
L4-L5 ed L5-S1. Purtroppo l'ho trascurata per diversi anni anche perchè i
dolori erano alquanto saltuari. Dall'estate del 2007 il dolore è diventato
giornaliero ed ho deciso di sottopormi a RM con seguente diagnosi : in
corrispondenza dello spazio intersomatico compreso tra L4-L5 si apprezza ernia
discale ad estrinsecazione postero-laterale e parzialmente foraminale destra,
alterazioni osteocondrosiche si apprezzano a carico dello spigolo somatico
postero-superiore di L5. A L5-S1 è evidente piccola ernia posteriore,
concomitano alterazioni osteocondrosiche delle limitanti somatiche contrapposte a questo livello. Regolare il cono midollare. Ad inizio 2008, ho avuto un fortissimo attacco di sciatica che mi ha costretto a sottopormi ad un'intensa cura antinfiammatoria. Ho effettuato anche un esame elettromiografico agli arti
inferiori con un referto che dice "reperti neurofisiologici ai limiti della
norma nel miomero L4-L5 di dx. Ho effettuato un paio di cicli di fisioterapia
che mi hanno dato il beneficio di avere un po' piu' di mobilità nel tratto
lombare ed un'attenuazione del dolore. Ultiamente non ho dolori che
pregiudicano la mobilità della colonna, ma la cosa che piu' mi preoccupa è la
residua insensibilità all'arto dx nella zona che va dal ginocchio e sino alla
cavaglia (l'insensibilità me la porto dietro da quando ho avuto il forte
attacco di sciatica). Qual'è, secondo la sua esperienza, la via da percorrere? E se fosse quella dell'intervento chirurgico quale tecnica mi consiglia?
Inoltre è vero che l'intervento per eliminare l'ernia
del disco in un'altissima percentuale dei casi produce una ricaduta? La
ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei piu' cordiali saluti.
[#1]
Caro utente.
Lei ha un po di problemi alla colonna, non gravissimi, ma di sicuro fastidiosi.
Quello che lei ha passato è stata un'ernia del disco che le ha causato un intensa sciatica, poi risoltasi spontaneamente ma che ha lasciato un disturbo sensitivo.
dal momento che lei adesso non ha dolore, le consiglio di evitare l'intervento chirurgico di microdiscectomia ( asportazione del disco e dell'ernia associata).
Se però, un giorno, dovesse tornare fuori un dolore tipo sciatica, le consiglio di eseguire una nuova RM col l/s e recarsi da un neurochirurgo ( o un ortopedico che si occupi di colonna), per valutare l'indicazione ad intervento.
L'intervento migliore, se la problematica è solo una sciatica, è l'asportazione dell'ernia e del sottostante disco degenerato. Lo standard è la discectomia con tecnica microscopica. Qualcuno usa anche la tecnica con endoscopio, che è lievemente meno invasiva, ma che si puo eseguire solo siu ernie con caratteristiche particolari. Tecniche meno "invasive" come la termoablazione percutanea del disco, a vantaggio di una "leggerezza" dell'intervento notevole, non garantiscono gli stessi risultati dell'intervento tradizionale.
PEr rispondere all'ultima domanda, esiste una probabilità del 5% a 10 anni di soffrire di una recidiva d'ernia. Probabilità non altissima, ma presente.
Spero di essere stato chiaro. Un saluto
Lei ha un po di problemi alla colonna, non gravissimi, ma di sicuro fastidiosi.
Quello che lei ha passato è stata un'ernia del disco che le ha causato un intensa sciatica, poi risoltasi spontaneamente ma che ha lasciato un disturbo sensitivo.
dal momento che lei adesso non ha dolore, le consiglio di evitare l'intervento chirurgico di microdiscectomia ( asportazione del disco e dell'ernia associata).
Se però, un giorno, dovesse tornare fuori un dolore tipo sciatica, le consiglio di eseguire una nuova RM col l/s e recarsi da un neurochirurgo ( o un ortopedico che si occupi di colonna), per valutare l'indicazione ad intervento.
L'intervento migliore, se la problematica è solo una sciatica, è l'asportazione dell'ernia e del sottostante disco degenerato. Lo standard è la discectomia con tecnica microscopica. Qualcuno usa anche la tecnica con endoscopio, che è lievemente meno invasiva, ma che si puo eseguire solo siu ernie con caratteristiche particolari. Tecniche meno "invasive" come la termoablazione percutanea del disco, a vantaggio di una "leggerezza" dell'intervento notevole, non garantiscono gli stessi risultati dell'intervento tradizionale.
PEr rispondere all'ultima domanda, esiste una probabilità del 5% a 10 anni di soffrire di una recidiva d'ernia. Probabilità non altissima, ma presente.
Spero di essere stato chiaro. Un saluto
Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com
[#2]
Utente
Egr. Dott. Seghedoni dapprima La devo ringraziare per la celerità e la professionalità manifestata nella risposta. Mi permetto di rubarle giusto qualche altro minuto per chiederLe ancora dei suggerimenti. Volevo dirle che il mio dolore alla schiena non è piu' assillante come nel passato pero' ogni tanto si fa sentire anche se non in maniera bloccante. Ma l'aspetto che piu' mi preme evidenziarLe è il fatto che la mia gamba dx (quella colpita dall'attacco di sciatica) oltre alla poca sensibilità del tratto ginocchio/caviglia, risente di una certa deficienza nel senso che avverto spesso, anche solo nel camminare, un leggero ma costante fastidio nella gamba nel tratto che va dall'inguine al ginocchio. Temo che questo sia dovuto alla compressione che l'ernia esercita sul nervo sciatico. Tutto questo naturalmente pregiudica qualsiasi, seppur minima, attività fisica. Da ultimo Le chiedo, vista la sua specializzazione in manipolazioni del radiche, se ci sono delle tecniche non chirurgiche (tipo manipolazioni) che possano alleviare la compressione sul nervo sciatico, evitando quindi l'intervento. Se si Lei conosce qualche centro specializzato nella zona di Bari? La ringrazio nuovamente per la disponibilità.
[#3]
Penso che una maipolazioni potrebbe giovarle per il fastidio che lei accusa, ma senza certezza del risultato.
Se il problema "dolore-fastidio" le pregiudica qualsiasi attivitòà fisica, dopo aver fatto un ciclo ( 3 dovrebbero bastare) di manipolazioni ed aver sentito magari il parere di un fisiatra, potrebbe sentire anche un neurochirurgo in maniera da valutare l'indicazione ad un intervento.
Purtroppo non conosco centri, in Puglia, che eseguano manipolazioni. Penso che il suo medico curante, piu che me, conosca il territorio.
un saluto
Se il problema "dolore-fastidio" le pregiudica qualsiasi attivitòà fisica, dopo aver fatto un ciclo ( 3 dovrebbero bastare) di manipolazioni ed aver sentito magari il parere di un fisiatra, potrebbe sentire anche un neurochirurgo in maniera da valutare l'indicazione ad un intervento.
Purtroppo non conosco centri, in Puglia, che eseguano manipolazioni. Penso che il suo medico curante, piu che me, conosca il territorio.
un saluto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 37.5k visite dal 26/03/2009.
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