Malformazione artero venosa cerebrale

in seguito ad una tac cerebrale consigliatami dal centro per le emicranee dell'ospedale s'anna di ferrara mi è stata riscontrata una grossa malformazione artero-venosa interessante la porzione mediale del talamo di destra.
Dopodiche ho eseguito un'angiografia sempre presso l'ospedale di ferrara che ha confermato (allego parte della lettera di dimissione dall'ospedale): malformazione vascolare artero-venosa cerebrale centroencefalica di almeno 6 cm di diametro massimo con corioidea anteriore omolaterale e rami di A1 ed M1 bilateralmente;la componente di shunt artero-venoso è costituita sia dalla presenza di un esteso nidus arterioso-capillare che da tramiti fistolosi ad alto flusso mentre gli scariche venosi avvengono attraverso un tortuoso ed ectasico sistema venoso dismorfico che drena nei seni traversi. Sulla base delle caratteristiche morfologiche della lesione (dimensione > 6 cm; scarichi venosi profondi e localizzazione in area eloquente, Spetzler-Martin grado V) ed essendo il paziente asintomatico/paucisintomatico, riteniamo attalualmente non possibile una soluzione
chirurgica/endovascolare, mentre sarebbe opportuna una valutazione radiochirurgica per un eventuale primo trattamento.
dopodiche ho effettuato una visita radiochirugica presso il centro di vicenza dove mi è stato consigliato di effettuare dei trattamenti radiochirurgici, mi è stato spiegato anche gli eventuali pericoli in seguito a questi trattamenti.
Io sinceramente ho un po paura dopo queste spiegazioni ed avrei desiderio di sentire altri pareri in merito, se poteste darmi qualche consiglio ed indirizzi a cui rivoglermi per altri eventuali consulti...
Ho letto in internet nel frattempo del centro del S.Raffaele di Milano con il gamma-knife, da cosa si differenzia dal cyber-knife di vicenza e può essere una valida alternativa il primo al secondo?

infinite grazie
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Dr. Claudio Bernucci Neurochirurgo 89 1
Gent.le Utente,
come le hanno già detto non vi sono possibilità chirurgiche per queta malformazione. Una radioterapia potrebbe essere un trattamento valido, magari con risultati migliori se fosse possibile fare una parziale embolizzazione della malf e quindi ridurne le dimensioni.
In realtà, Gamma K, Cyber K o Radiochirurgia Stereotassica con acceleratore lineare sono tre metodiche differrenti, ma tutto con gli stessi obiettivi e gli stessi simili risultati.

Le indicazioni su riportate non possono sostituire il giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi

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Neurochirurgo, Chirurgo maxillo facciale attivo dal 2001 al 2014
Neurochirurgo, Chirurgo maxillo facciale
COncordo con l'assenza di qualsiasi indicazione chirurgica e sulla possibilità di una parziale embolizzazione del nido vascolare con l'intento di ridurne le dimensioni, ma questa è una cosa da decdere con i radiogrammi alla mano.
radiochirurgia stereotassica con acceleratore lineare, cyberknife e gamma-knife sono sostanzialmente la stessa cosa: cambia solo la macchina con la quale viene effettuato il trattamento ed i tempi di esecuzione del trattamento stesso.
Capisco i suoi timori dopo le giuste spiegazioni che le hanno dato a Vicenza, ma ci sono dei rischi anche a non fare nulla!
[#3]
Utente
Utente
La ringrazio dott. Bernucci per la risposta, sinceramente speravo in un suo intervento avendo visto che lei appartiene allo staff del S.Raffaele. Da quello che mi hanno detto a vicenza il cyber knife opera con i raggi X ed immagino che il gamma knife operi con i raggi gamma (non ho idea di cosa siano), quali dei 2 ha il minor potere cancerogeno?
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Dr. Claudio Bernucci Neurochirurgo 89 1
Gent.le sig.re,
non so risponderle con dei numeri certi. posso solo dire che in entrambi i casi, se si rispettano le dosi ritenute sicure, tale rischio è veramente molto basso.
[#5]
Dr. Antonio Crocco Neurochirurgo 8
Gentile Signor Massimo,
Concordo con i Colleghi che si sono espressi su la non indicazione chirurgica.
Invece per quanto riguarda la sua domanda sul rischio cancerogeno delle varie metodiche (Gamma Knife vs Linac e Cyberknife)in letteratura non emerge un particolare rischio a tal proposito in quanto tutte queste metodiche utilizzano un sistema computerizzato che permette di erogare una dose di radiazione (sia essa con Raggi X o Gamma)selettiva nella sede della lesione risparmiando il tessuto cerebrale sano circostante. Le cose da sapere per quanto concerne la Radiochirurgia è che questa permette l'obliterazione (chiusura) delle MAV in circa 80 % dei casi nel giro di circa 2 anni. Gli effetti collaterali di tali procedure possono rendersi evidenti non subito dopo la procedura ma a distanza di mesi. Probabilmente queste cose le sono state spiegate dai Colleghi di Vicenza.
Se desiderasse avere altri pareri per quanto riguarda il trattamento radiochirurgico con Gamma Knife le posso fornire gli indirizzi di almeno due centri italiani con cui collaboro e di cui mi fido pienamente.
Cordiali saluti
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti

Dott. Antonio Crocco
U.O. Neurochirurgia
Ospedali Riuniti di Bergamo
Tel 035-269509 oppure per appuntamenti 800624624

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