Parestesia ernia espulsa

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 29 anni, nel corso degli anni ho praticato sempre sport, palestra, calcio, running ecc.
negli ultimi anni ho sofferto di leggera lombalgia ma nulla di che.
A metà gennaio scorso con la ripresa degli allenamenti ho iniziato ad avvertire fastidio alla gamba fino a quando non mi sono risvegliato con il nervo sciatico infiammato.
il gg 31 gennaio la situazione è estremamente peggiorata, bloccato a letto per il dolore ho iniziato ad assumere prima 600mg x 2 volte al di brufen e successivamente (10 febbraio) cortisone.
Nel frattempo il risultato dell RM è stata ernia espulsa L5-S1 con compressione del nervo.
Il dolore ora è passato, resta però questa parestesia alla gamba.
I primi giorni avevo dolori forti al polpaccio quando provavo a forzare forte formicolio e leggera insensibilità.
Oggi (26/02) il formicolio è quasi sparito la sensibilità tornata quasi normale ma la forza nel piede no.
cammino sulle punte, sui talloni, ma non riesco a "spingere " verso l alto.
(camminata difficoltosa).
Il neurochirurgo valutando la RM mi ha detto che è passato più di un mese e che "ormai" il danno è fatto.
Un eventuale intervento non mi permetterebbe di tornare ad una vita normale o comunque a recuperare la forza nella gamba.
La sua risposta è stata o ti tieni la gamba cosi magari provando con la fisioterapia o puoi provare con l intervento ma non ti assicuro nulla perché è passato molto tempo e il danno c é.
puoi recuperare come no.
C è veramente la possibilità che io non possa recuperare la naturale movenza e forza della gamba??

Un mese è cosi tardi per un problema simile?

Purtroppo i tempi delle visite erano questi...
Vi chiedo di darmi gentilmente qualche informazione o speranza in piu a riguardo.
Sono veramente allibito al fatto che a 29 anni non possa piu fare praticamente nulla...
Grazie.
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Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 165 9
Il caso è da valutare clinicamente.
Può essere condivisibile il parere del collega riguardo al fatto che non sia "giustificato" (è questo il criterio da utilizzare nel porre o meno indicazione ad una procedura chirurgica su un determinato soggetto) l'intervento se non sono presenti segni di "intrappolamento radicolare".
In questo caso il paziente ordinariamente viene indirizzato ad un trattamento fisico di eletrostimolazione volto a mantenere il trofismo dei gruppi muscolari deficitari in attesa che avvenga la reinnervazione per favorire la quale il più delle volte e corretto consigliare l'assunzione giornaliera di acido alfa lipoico.
Spero di esserle stato utile.
Cordialità.

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind