Lombosciatalgia e dolore muscoli paravertebrali
Gentili dottori,
da più di un anno soffro di lombalgia: il dolore è continuo durante il giorno e scompare di notte.
Da circa sei mesi si è aggiunta la sciatalgia con parestesie, entrambe durano in genere 4-5 giorni a seguito di sport (lunghe camminate, nuoto).
Al di là della sciatalgia, il vero problema sono i dolori lombari che si accentuano in posizione seduta e la loro estensione al resto della schiena.
Ho infatti notato che il dolore lombare, nel corso della giornata, tende a migrare dalla zona lombare (specie SX) verso la parte mediana della schiena, con dolori molto fastidiosi a livello di muscoli paravertebrali e in zona sotto-scapolare.
Trovo sollievo massaggiando le zone e, in generale, sto molto meglio nel momento in cui riscaldo i muscoli e faccio esercizi.
Due neurochirurghi mi hanno prospettato intervento di artrodesi L4-L5 per stabilizzazione (hanno intravisto possibile micro instabilità vertebrale), mentre due visite fisiatriche mi hanno sconsigliato l'intervento, rimandandomi alla fisiokinesiterapia e rinforzo muscolare, cosa che ho eseguito e continuo a praticare.
Ma il dolore persiste...
Volevo capire se:
1) il quadro è compatibile con questi dolori ai muscoli paravertebrali e sotto le scapole, che "emergono" durante il corso della giornata
2) un intervento di stabilizzazione L4-L5 possa effettivamente risolvere questa tipologie di dolore.
Non vorrei peggiorare la situazione
Ho eseguito di recente RMN colonna intera senza MDC: sotto riporto i referti.
Grazie per l’attenzione.
Andrea
### Referto RMN senza MDC colonna intera
Cervicale
Verticalizzazione del rachide.
A livello di C4-C5 e C5-C6, si documenta protrusione discale mediana paramediana sinistra che
determinano obliterazione dello spazio subaracnoideo anteriore.
Protrusione discale ad ampio raggio a livello di C6-C7 e contrae rapporti di adiacenza la corda midollare.
Dorsale
Il controllo documenta iniziale protrusione discale mediana a livello di D5-D6 e determina impronta sullo spazio subaracnoideo anteriore.
Protrusione discale paramediana destra a livello di D7-D8.
Lombare
Il controllo è stato confrontato con il precedente referto RM del 21 marzo 2019 portato in visione.
Si documenta lieve rotoscoliosi sinistro-convessa.
Degenerazione discale con lieve riduzione in altezza dello spazio intersomatico di L4-L5 associata a fenomeni algodistrofici delle limitanti somatici.
A tale livello si conferma protrusione discale ad ampio raggio leggermente più evidente a sinistra e determina impronta sul sacco durale associata a iniziale impegno del pavimento dei forami di coniugazione bilateralmente.
Protrusione discale mediana-paramediana sinistra a livello di L5-S1 ove si documenta iniziale fissurazione dell'anulus fibroso e determina lieve effetti compressivi sul sacco durale associata a iniziale riduzione in ampiezza del canale vertebrale.
Non alterazioni dell'intensità di segnale della corda midollare.
Canale vertebrale di normale ampiezza a tutti livelli in esame.
da più di un anno soffro di lombalgia: il dolore è continuo durante il giorno e scompare di notte.
Da circa sei mesi si è aggiunta la sciatalgia con parestesie, entrambe durano in genere 4-5 giorni a seguito di sport (lunghe camminate, nuoto).
Al di là della sciatalgia, il vero problema sono i dolori lombari che si accentuano in posizione seduta e la loro estensione al resto della schiena.
Ho infatti notato che il dolore lombare, nel corso della giornata, tende a migrare dalla zona lombare (specie SX) verso la parte mediana della schiena, con dolori molto fastidiosi a livello di muscoli paravertebrali e in zona sotto-scapolare.
Trovo sollievo massaggiando le zone e, in generale, sto molto meglio nel momento in cui riscaldo i muscoli e faccio esercizi.
Due neurochirurghi mi hanno prospettato intervento di artrodesi L4-L5 per stabilizzazione (hanno intravisto possibile micro instabilità vertebrale), mentre due visite fisiatriche mi hanno sconsigliato l'intervento, rimandandomi alla fisiokinesiterapia e rinforzo muscolare, cosa che ho eseguito e continuo a praticare.
Ma il dolore persiste...
Volevo capire se:
1) il quadro è compatibile con questi dolori ai muscoli paravertebrali e sotto le scapole, che "emergono" durante il corso della giornata
2) un intervento di stabilizzazione L4-L5 possa effettivamente risolvere questa tipologie di dolore.
Non vorrei peggiorare la situazione
Ho eseguito di recente RMN colonna intera senza MDC: sotto riporto i referti.
Grazie per l’attenzione.
Andrea
### Referto RMN senza MDC colonna intera
Cervicale
Verticalizzazione del rachide.
A livello di C4-C5 e C5-C6, si documenta protrusione discale mediana paramediana sinistra che
determinano obliterazione dello spazio subaracnoideo anteriore.
Protrusione discale ad ampio raggio a livello di C6-C7 e contrae rapporti di adiacenza la corda midollare.
Dorsale
Il controllo documenta iniziale protrusione discale mediana a livello di D5-D6 e determina impronta sullo spazio subaracnoideo anteriore.
Protrusione discale paramediana destra a livello di D7-D8.
Lombare
Il controllo è stato confrontato con il precedente referto RM del 21 marzo 2019 portato in visione.
Si documenta lieve rotoscoliosi sinistro-convessa.
Degenerazione discale con lieve riduzione in altezza dello spazio intersomatico di L4-L5 associata a fenomeni algodistrofici delle limitanti somatici.
A tale livello si conferma protrusione discale ad ampio raggio leggermente più evidente a sinistra e determina impronta sul sacco durale associata a iniziale impegno del pavimento dei forami di coniugazione bilateralmente.
Protrusione discale mediana-paramediana sinistra a livello di L5-S1 ove si documenta iniziale fissurazione dell'anulus fibroso e determina lieve effetti compressivi sul sacco durale associata a iniziale riduzione in ampiezza del canale vertebrale.
Non alterazioni dell'intensità di segnale della corda midollare.
Canale vertebrale di normale ampiezza a tutti livelli in esame.
[#1]
La mia netta sensazione, a distanza e senza aver visionato le immagini rmn, è che sia la compressione L4-L5 a darLe fastidio. La L5-S1, almeno al momento, appare non significativa in rapporto ai disturbi di cui si lamenta. La rmn cervicale e dorsale non sembrerebbero avere un significato clinico (per esserne sicuri occorrerebbe anche procedere a visita).
Per quanto concerne il trattamento, eseguirei una infiltrazione extra-tecale a livello di L4-L5 sin., per avere la conferma clinica che è da quel punto che sorgono i problemi.
Se il dato si conferma, ed a seconda dell'esito della visita neurochirurgica, potrebbe essere indicato un trattamento decompressivo, ma con tecnica mininvasiva (per cui La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato nella mia pagina di questo stesso sito). Una volta ottenuta la decompressione, se del caso, si può procedere sì a stabilizzare, ma senza introdurre materiale metallico (viti, barre...) che inevitabilmente non si riassorbiranno mai e che potrebbero essere causa di altri tipi di disturbi. Si introdurrebbe, fra soma e soma vertebrale, materiale riassorbibile (quindi, nel giro di qualche mese non rimarrebbe più materiale estraneo nell'organismo) che sarebbe in grado di garantire una solidità stabile. Questa procedura chirurgica è possibile, in quanto, non procedendo a cielo aperto, non verrebbero tagliati, quindi indeboliti, i cosiddetti tessuti molli (muscoli, fasce, ligamenti...), ma solo divaricati al momento dell'intervento con immediato "riaccollamento" una volta finito l'intervento stesso.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Per quanto concerne il trattamento, eseguirei una infiltrazione extra-tecale a livello di L4-L5 sin., per avere la conferma clinica che è da quel punto che sorgono i problemi.
Se il dato si conferma, ed a seconda dell'esito della visita neurochirurgica, potrebbe essere indicato un trattamento decompressivo, ma con tecnica mininvasiva (per cui La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato nella mia pagina di questo stesso sito). Una volta ottenuta la decompressione, se del caso, si può procedere sì a stabilizzare, ma senza introdurre materiale metallico (viti, barre...) che inevitabilmente non si riassorbiranno mai e che potrebbero essere causa di altri tipi di disturbi. Si introdurrebbe, fra soma e soma vertebrale, materiale riassorbibile (quindi, nel giro di qualche mese non rimarrebbe più materiale estraneo nell'organismo) che sarebbe in grado di garantire una solidità stabile. Questa procedura chirurgica è possibile, in quanto, non procedendo a cielo aperto, non verrebbero tagliati, quindi indeboliti, i cosiddetti tessuti molli (muscoli, fasce, ligamenti...), ma solo divaricati al momento dell'intervento con immediato "riaccollamento" una volta finito l'intervento stesso.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 25/02/2020.
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