Qual' é la differenza tra microdiscetomia endoscopica e erniectomia endoscopica
Buongiorno,
Da 9 mesi sono fermo con la mia attivita sportiva agonistica a causa di un evento traumatico avvenuto sciando applicando una torsione e schiacciamento verso sinistra.
Da RM si evidenzia un ernia discale L4-L5 e protrusione L5-S1.
Inizialmente leggero formicolio al piede se la gamba sinistra veniva caricata.
Assente dolore alla schiena (avuto solo inizialmente per 4-5 giorni).
Dopo aver fatto una sessione con compex ai glutei si e' scatenato il formicolio, inizialmente su tutta la gamba sinistra e dopo epidurali sacrali il formicolo si e' ridotto al piede.
I dolori sono subentrati e aumentati (non alla schiena) ed il formicolio sparito tranne per un intorpidimento al piede sinistro (dolore al gluteo, piede e tibia).
Riesco a camminare sulle punte e sui talloni, muovo il piede ma a volte si intorpidisce (collo maggiormente e pianta)
Ho fatto una coblazione senza successo.
Successivamente ho eseguito a Milano una visita col Prof.
Fornari che mi ha consigliato una microdiscectomia endoscopica per guarire e ritornare alla mia attivita'agonistica.
Un altra possibilta' che mi si prospetta e' fare un erniectomia endoscopica col Dr Bobicchio a Trieste.
Che differenza c'é tra le due operazioni?
Quale mi consigliereste per guarire e con un ottimo programma di riabilitazione (core stability) riprendere l' attivita agonistica?
Grazie
Da 9 mesi sono fermo con la mia attivita sportiva agonistica a causa di un evento traumatico avvenuto sciando applicando una torsione e schiacciamento verso sinistra.
Da RM si evidenzia un ernia discale L4-L5 e protrusione L5-S1.
Inizialmente leggero formicolio al piede se la gamba sinistra veniva caricata.
Assente dolore alla schiena (avuto solo inizialmente per 4-5 giorni).
Dopo aver fatto una sessione con compex ai glutei si e' scatenato il formicolio, inizialmente su tutta la gamba sinistra e dopo epidurali sacrali il formicolo si e' ridotto al piede.
I dolori sono subentrati e aumentati (non alla schiena) ed il formicolio sparito tranne per un intorpidimento al piede sinistro (dolore al gluteo, piede e tibia).
Riesco a camminare sulle punte e sui talloni, muovo il piede ma a volte si intorpidisce (collo maggiormente e pianta)
Ho fatto una coblazione senza successo.
Successivamente ho eseguito a Milano una visita col Prof.
Fornari che mi ha consigliato una microdiscectomia endoscopica per guarire e ritornare alla mia attivita'agonistica.
Un altra possibilta' che mi si prospetta e' fare un erniectomia endoscopica col Dr Bobicchio a Trieste.
Che differenza c'é tra le due operazioni?
Quale mi consigliereste per guarire e con un ottimo programma di riabilitazione (core stability) riprendere l' attivita agonistica?
Grazie
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Direi che i due trattamenti proposti, sostanzialmente, si equivalgano.
Viceversa, mi sembra che il Suo problema ben potrebbe essere risolto con un intervento di chirurgia mininvasiva per la cui tecnica La invito a documentarsi leggendo gli articoli che ho postato nella mia pagina personale di questo sito.
Il suddetto intervento presenta il vantaggio di essere eseguito in anestesia locale, di poter divaricare i tessuti muscolo/tendinei senza tagliarli, permettendo conseguentemente che gli stessi si riaccostino spontaneamente e senza punti fra di loro alla fine dell'intervento, consente una risoluzione praticamente senza rischi del tessuto fibroso che in questo periodo di acuzie si è formato attorno alla radice nervosa e l'allargamento del canale foraminale (quello dove passa il nervo) per dare maggiore decompressione al "nervo" medesimo.
Il trattamento è praticamente atraumatico (incisione sulla cute, lungo una sua plica, di MENO di un centimetro che, a distanza di qualche mese, resterà invisibile) ed immediata ripresa delle ordinarie occupazioni dopo qualche giorno.
Consideri le varie opportunità.
Le auguro infiniti auguri di una pronta e completa guarigione.
Cordialità.
Viceversa, mi sembra che il Suo problema ben potrebbe essere risolto con un intervento di chirurgia mininvasiva per la cui tecnica La invito a documentarsi leggendo gli articoli che ho postato nella mia pagina personale di questo sito.
Il suddetto intervento presenta il vantaggio di essere eseguito in anestesia locale, di poter divaricare i tessuti muscolo/tendinei senza tagliarli, permettendo conseguentemente che gli stessi si riaccostino spontaneamente e senza punti fra di loro alla fine dell'intervento, consente una risoluzione praticamente senza rischi del tessuto fibroso che in questo periodo di acuzie si è formato attorno alla radice nervosa e l'allargamento del canale foraminale (quello dove passa il nervo) per dare maggiore decompressione al "nervo" medesimo.
Il trattamento è praticamente atraumatico (incisione sulla cute, lungo una sua plica, di MENO di un centimetro che, a distanza di qualche mese, resterà invisibile) ed immediata ripresa delle ordinarie occupazioni dopo qualche giorno.
Consideri le varie opportunità.
Le auguro infiniti auguri di una pronta e completa guarigione.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 988 visite dal 01/02/2020.
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