Recidiva erniaria
Buongiorno, so o una ragazza di 39 anni, operata aa aprile 2019: discectomia ernia l5 s1 (avevo dei dolori atroci).
Non sono mai stata benissimo dopo L intervento: avevo dolori al polpaccio, difficoltà a deambulare la gamba destra posteriore completamente anestetizzata, così meta piede.
Ai primi di novembre ho iniziato a stare male di nuovo.
Avevo dei dolori fortissimi alla sciatica (peggiori di prima dell operazione).
Ho eseguito una risonanza a dicembre cui esito diceva:
Rachide in asse con esiti di chirurgia discale ad accesso paraspinoso destro in l5 ove si osserva la presenza di tessuto fibrotico cicatriziale che incrementa di segnale dopo contrasto che si insinua nel canale vertebrale fino a ridosso fino al foramw di congiunzione di destra in l5 s1.
A questo livello coesiste inoltre focalita erniaria discale recidiva più pronunciata rispetto a precedente indagine (06/2019) che occupa il recesso laterale di questo lato.
Modificazione del pattern midollare osseo su base fibro-displasica degenerativa per alterato carico assiale ai piatti vertebrali corrispondenti in sede subcondariale.
Conservata ampiezza del canale intervertebrale in l4 l5 apparte ipointeso in T2 per disidratazione ma di spessore e profilo posteriore conservati.
Regolari per morfologia ed intensità il cono midollare e le radici dell la cauda.
Ora, all ospedale della mia città mi è stato proposto un intervento di stabilizzazione della colonna (intervento descrittomi come molto impegnativo e dagli esiti incerti), mentre in visita da un altro medico di una città vicina me lo sconsiglia vivamente vista la mia età e L impossibilità di reintervenirwnin caso di problemi, ma piuttosto di tentare un nuovo intervento di rimozione dell ernia in questione.
Ovviamnete non so che fare, spero che qualcuno possa darmi qualche consiglio, con i limiti del web ovviamente.
In caso di bisogno posso inviare tutte le immagini pre intervento post (due risonanze a distanza di un mese) e quella di adesso.
Ringrazio anticipatamente chi mi risponderà
Non sono mai stata benissimo dopo L intervento: avevo dolori al polpaccio, difficoltà a deambulare la gamba destra posteriore completamente anestetizzata, così meta piede.
Ai primi di novembre ho iniziato a stare male di nuovo.
Avevo dei dolori fortissimi alla sciatica (peggiori di prima dell operazione).
Ho eseguito una risonanza a dicembre cui esito diceva:
Rachide in asse con esiti di chirurgia discale ad accesso paraspinoso destro in l5 ove si osserva la presenza di tessuto fibrotico cicatriziale che incrementa di segnale dopo contrasto che si insinua nel canale vertebrale fino a ridosso fino al foramw di congiunzione di destra in l5 s1.
A questo livello coesiste inoltre focalita erniaria discale recidiva più pronunciata rispetto a precedente indagine (06/2019) che occupa il recesso laterale di questo lato.
Modificazione del pattern midollare osseo su base fibro-displasica degenerativa per alterato carico assiale ai piatti vertebrali corrispondenti in sede subcondariale.
Conservata ampiezza del canale intervertebrale in l4 l5 apparte ipointeso in T2 per disidratazione ma di spessore e profilo posteriore conservati.
Regolari per morfologia ed intensità il cono midollare e le radici dell la cauda.
Ora, all ospedale della mia città mi è stato proposto un intervento di stabilizzazione della colonna (intervento descrittomi come molto impegnativo e dagli esiti incerti), mentre in visita da un altro medico di una città vicina me lo sconsiglia vivamente vista la mia età e L impossibilità di reintervenirwnin caso di problemi, ma piuttosto di tentare un nuovo intervento di rimozione dell ernia in questione.
Ovviamnete non so che fare, spero che qualcuno possa darmi qualche consiglio, con i limiti del web ovviamente.
In caso di bisogno posso inviare tutte le immagini pre intervento post (due risonanze a distanza di un mese) e quella di adesso.
Ringrazio anticipatamente chi mi risponderà
[#1]
Buonasera. sarebbe opportuno intanto vedere le immagini della rmn (se ha piacere, provi ad inviarle pure al mio indirizzo e-mail).
Quindi, bisognerà completare con visita specialistica.
In linea di principio, in un caso cose Lei ha descritto, sarebbe opportuno procedere, eventualmente, con tecnica mininvasiva, proprio per evitare di creare i presupposti di ulteriori cicatrici.
Intanto, mi invii le immagini pre e post (non le faccia troppo pesanti perchè in tal caso il mio computer non riese a leggerle).
Sarei contrario a procedere alla strumentazione metallica della colonna.
Cordialità.
PS: faccia anche un x-grafia della colonna lombo-sacrale che, in sede di visita neurochirurgica, potrebbe essere utile.
Quindi, bisognerà completare con visita specialistica.
In linea di principio, in un caso cose Lei ha descritto, sarebbe opportuno procedere, eventualmente, con tecnica mininvasiva, proprio per evitare di creare i presupposti di ulteriori cicatrici.
Intanto, mi invii le immagini pre e post (non le faccia troppo pesanti perchè in tal caso il mio computer non riese a leggerle).
Sarei contrario a procedere alla strumentazione metallica della colonna.
Cordialità.
PS: faccia anche un x-grafia della colonna lombo-sacrale che, in sede di visita neurochirurgica, potrebbe essere utile.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Gentilissimo dr. Della Corte,la ringrazio per il tempo dedicatomi.
Purtroppo non mi hanno proposto la tecnica mininvasiva,anzi mi hanno messo al corrente che già con un secondo intervento avrei poi,ulteriori cicatrici e aderenze (che a dire del neurochirurgo,già ora mi causano problemi).
Mi è stato detto che devo decidere io,se tentare un altra rimozione o passare ad una stabilizzazione. La mia paura è di ritrovarmi nelle condizioni pre operazione dove ormai non camminavo più,non dormivo piu,sopravvivevo tra dolori atroci,e mi hanno operato appena due mesi dopo con un conseguente danno non da poco alla gamba destra (parestesia,zoppia,dolore al polpaccio,e mezzo piede e tallone che non li sento più),in quanto L ernia si era letteralmente attorcigliata al nervo sciatico.
Le ho comunque inviato i referti via mail,e la ringrazio infinitamente per la risposta datami.
Cordialmente
Purtroppo non mi hanno proposto la tecnica mininvasiva,anzi mi hanno messo al corrente che già con un secondo intervento avrei poi,ulteriori cicatrici e aderenze (che a dire del neurochirurgo,già ora mi causano problemi).
Mi è stato detto che devo decidere io,se tentare un altra rimozione o passare ad una stabilizzazione. La mia paura è di ritrovarmi nelle condizioni pre operazione dove ormai non camminavo più,non dormivo piu,sopravvivevo tra dolori atroci,e mi hanno operato appena due mesi dopo con un conseguente danno non da poco alla gamba destra (parestesia,zoppia,dolore al polpaccio,e mezzo piede e tallone che non li sento più),in quanto L ernia si era letteralmente attorcigliata al nervo sciatico.
Le ho comunque inviato i referti via mail,e la ringrazio infinitamente per la risposta datami.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 988 visite dal 16/01/2020.
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