Ernia del disco c5-c6

Buongiorno,
circa 3 mesi fa a seguito di formicolii mattutini al braccio, ho eseguito una risonanza magnetica dalla quale è emersa una vistosa ernia del disco posteriore mediana e laterale sinistra a livello c5-c6 che impronta il sacco durale e la radice nervosa corrispondente. Non sono tate riscontrate alterazioni di segnale del midollo. Ho consultato un neurochirurgo che mi ha prescritto una cura di 10gg ripetuta due volte a distanza di 10gg di cortisone e antiinfiammatorio a seguito della quale i sintomi sono regressi del tutto. Cosciente della serietà della diagnosi ho consultato alctri neurochirurghi che mi hanno consigliato l'intervento (definito abbastanza riscioso) consistente nella rimozione dell'ernia con sostituzione della vertebra con una protesi. Su suggerimento di un'amica reduce da un'esperienza analoga (ernia del disco con diversa localizzazione) ho consultato un'osteopata che non ha negato la necessità dell'intervento ma ha proposto, data la mia buona condizione fisica, di provare con delle sedute di "Biodinamica" che a suo dire dovrebbero allungare i tendini tendendo a far regredire l'ernia. Vi chiedo se è necessario l'intervento o se può aver ragione l'osteopata. C'è speranza che possa regredire con sedute di fisioterapia? Inoltre vorrei sapere come devo considerare l'assenza di sintomi. E' un buon segno o comunque la situazione potrebbe precipitare? Grazie.
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14

Salve

Lei, in questo momento, da quanto descrive, è asintomatico.
L'ernia, cioè, non comprime la radice nervosa e non le provoca disturbi, nè sensitivi ( formicolii), nè motori ( non riferisce un calo di forza alla flessione dell'avambraccio) I formicolii, inoltre, erano a destra o a sinistra? Perchè se fossero stati a sinistra allora poteva essere responsabile l'ernia, altrimenti no.

Dal momento che è asintomatico, io non mi sottoporrei a intervento. Dei rischi ce ne sono, anche se bassi, e farsi operare per non risolvere nulla non ha senso. Le ernie, inoltre, tendono a ridursi nel tempo, quindi il problema, da solo, tende a risolversi
Se dovessero tornare formicolii o dolore all'arto superiore sinistro, allora tutto prende un altro senso, altrimenti no.

Se sta bene, io eviterei anche di andare a manipolare il collo

un saluto

 

Per approfondire: È efficace trattare l'ernia del disco per via percutanea?

Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com

[#2]
Anestesista attivo dal 2009 al 2009
Anestesista
gentile signore, sono d'accordo con il collega e le posso consigliare una metodica attraverso la quale lei può risolvere il problema senza intercorrere ad intervento chirurgico, si tratta dell'ossigeno ozonoterapia che è una branca oramai in vigore da 25 anni che sfrutta il potere antiinfiammatorio ed analgesico che ha l'ozonoterapia con banali infiltrazioni ver via sottocutanea.
la motivazione è semplice: l'ernia è dovuta alla fuoriuscita del nucleo intervertebrale che è formato dal 90% di acqua quanto questa percentuale aumenta (umidità capelli bagnati,motocicletta)vi è un aumento assorbimento dell'umidità da parte del nostro tessuto osseo detto appunto spugnoso con aumento della percentuale del nucleo e l'ernia, che comprime i vasi paravertebrali dando vita a quella sintomatologia sgradevole quale parestesia (formicolio) vertigine ( in caso di ernie cervicali) fino al dolore emicrania e deficit motori.
l'ozono in chimica O3 si lega chimicamente H20 (acqua) e si formano 2 O2 + Oh- (2 molecole di ossigeno e una di ossidrile) che vengono assorbiti dai vasi paravertebrali e ernia rientra.
le lascio il sito della società scientifica italiana di ozonoterapia www.ossigenoozono.it dove potra chiarirsi tutte le sue perplessità,sono a sua disposizione per ogni chiarimento.
cordiali saluti
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egregio signore,
per la tutela della Sua salute debbo dire che le risposte che Le sono state date, sono fornite da due colleghi che non hanno alcuna competenza con la patologia che riferisce e tanto meno con le tecniche chirurgiche.
Soprattutto la collega dimostra, tra l'altro, una sostanziale ignoranza sia dell'anatomia della regione cervicale che della fisiopatologia dell'ernia del disco.
Tenga presente che
a) l'assenza del dolore non significa guarigione perchè potrebbe essere la conseguenza di un danno radicolare in progressione
b) che l'ernia discale non scompare da sola, bensì può perdere il suo effetto compressivo, ma questo può progredire ugualmente con la ossificazione del tessuto discale erniato

In ogni caso è necessario valutare direttamente sia le immagini radiologiche che la presenza di eventuali, anche sfumati deficit neurologici per porre una diagnosi corretta e una indicazione terapeutica.

Cordiali saluti
[#4]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
per un errore di trascrizione quanto Le ho scritto in precedenza va riferito solo alla dottoressa e non riguarda il dottor Seghedoni.
Condivido con lui l'opportunità di assumere un atteggiamento di attesa, se in questo momento non ha alcun sintomo,controllando,pur in assenza di dolore, la validità della forza alla mano e al braccio.

Chiedo scusa a Lei e al collega per questa involontaria incomprensione.
[#5]
Utente
Utente
Buonasera,
grazie per le risposte e per le controrisposte che mi aiutano certo a farmi un'idea se non altro della complessità della materia.

Nel frattempo i formicolii al braccio sinistro sono ricomparsi ed in più quello che ho dimenticato di dire è che per lavoro faccio il corriere espresso, cioè consegno pacchi di varie dimensioni presso negozi privati.

A questo punto la situazione cambia e vi chiedo:
che posso fare per non fare peggiorare la situazione o addirittura per migliorarla?
devo per forza optare per l'intervento?
posso rifare la cura di antinfiammatori e cortisone? Questa ha una qualche possibilità di risolvere la questione o è solo un paliativo? Inoltre mi è stata consigliata l'osteopatia da più persone. Posso prenderla in considerazione?

Grazie mille
[#6]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Non è semplice darLe delle indicazioni senza visionare almeno la RM.
Infatti viene descritta una voluminosa ernia. Bisogna intendersi sul termine voluminosa. Le terapie alternative all'intervento, ovvero quelle conservative, hanno certamente la loro validità agendo sui sintomi, ma non certo sulla causa.
Lei può optare per questa scelta, ma deve sapere che le manovre a livello cervicale in presenza di un'ernia discale hanno un certo rischio. E' preferibile, in assenza o con scarsi sintomi, non fare nulla e attendere.
Al primo esordio, però, di sintomatologia significativa, il mio consiglio è l'intervento, sempre che l'ernia evidenziata sia stata giudicata chirurgica.

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