Le lastre,mi consigliò d'attendere,letteralemnte,che la medicina progredisse affermando che
Buongiorno,Vi scrivo in merito all'esito della risonanza magnetica effettuata per la seconda volta,a distanza di un anno dalla prima,a causa di un acutizzarsi ed estendersi dei sintomi.
Nel primo caso la risonanza metteva in evidenza due ernie discali e due dischi usurati,il medico in questine,dopo aver visionato le lastre,mi consigliò d'attendere,letteralemnte,che la medicina progredisse affermando che l'intervento chirurgico sarebbe stato rischioso.Apprezzando la sincerità ho atteso fin'ora.
Negli ultimi mesi però il dolore ad entrambe le gambe risulta acutizzato e costante,perfino nelle posizioni in cui prima trovavo sollievo.Non riesco neppure a rimanere seduta,oltre che a camminare.
Non potendo più condurre una vita normale:essendomi dovuta licenziare ed essendo stata costretta a terminare l'attività fisica (ho 26 anni) Vi sarei grata se poteste,nell'attesa di una visita specialistica,aiutarmi a "capire" meglio il risultato della RM e chiederVi quale terapia probabilmente dovrò affrontare.
L'esito porta quanto segue:
Si rivelano segni di discopatia degenerativa agli ultimi due livelli intersomatici associati a relativa tendenza all'ipertrofia dei massicci articolari posteriori.
A livello L4L5 il disco protrude posteriormente ad ampio raggio e si osserva lieve riduzione dimensionale del canale spinale e della porzione inferiore dei forami di coniugazione.
A livello L5S1 si documenta la presenza di ernia discale in sede posterolaterale dx con frammento espulso e migrato caudalmente nel recesso laterale del canale spinale ove è in evidente conflitto con la radice S1 omolaterale del canale spinale.Possibile interferenza anche con la radice S1 controlaterale del profilo posteriore del disco.
Ringrazio anticipatamente del tempo dedicatomi e colgo l'occasione per porgere distinti saluti.
Nel primo caso la risonanza metteva in evidenza due ernie discali e due dischi usurati,il medico in questine,dopo aver visionato le lastre,mi consigliò d'attendere,letteralemnte,che la medicina progredisse affermando che l'intervento chirurgico sarebbe stato rischioso.Apprezzando la sincerità ho atteso fin'ora.
Negli ultimi mesi però il dolore ad entrambe le gambe risulta acutizzato e costante,perfino nelle posizioni in cui prima trovavo sollievo.Non riesco neppure a rimanere seduta,oltre che a camminare.
Non potendo più condurre una vita normale:essendomi dovuta licenziare ed essendo stata costretta a terminare l'attività fisica (ho 26 anni) Vi sarei grata se poteste,nell'attesa di una visita specialistica,aiutarmi a "capire" meglio il risultato della RM e chiederVi quale terapia probabilmente dovrò affrontare.
L'esito porta quanto segue:
Si rivelano segni di discopatia degenerativa agli ultimi due livelli intersomatici associati a relativa tendenza all'ipertrofia dei massicci articolari posteriori.
A livello L4L5 il disco protrude posteriormente ad ampio raggio e si osserva lieve riduzione dimensionale del canale spinale e della porzione inferiore dei forami di coniugazione.
A livello L5S1 si documenta la presenza di ernia discale in sede posterolaterale dx con frammento espulso e migrato caudalmente nel recesso laterale del canale spinale ove è in evidente conflitto con la radice S1 omolaterale del canale spinale.Possibile interferenza anche con la radice S1 controlaterale del profilo posteriore del disco.
Ringrazio anticipatamente del tempo dedicatomi e colgo l'occasione per porgere distinti saluti.
[#1]
Gentilissima signorina , il caso che lei descrive sembra tipico di una situazione in cui bisogna intervenire con una buona sollecitudine
Premetto che per dare un giudizio definitivo è necessario visualizzare materialmente le lastre delle risonanze e, ancor più, è necessara visitarla.
Non so se, nel suo caso, sia indispensabile un intervento chirurgico a cielo aperto, oppure un intervento in mininvasiva (legga il mio articolo in MinForma su l'ernia del disco). La mia netta sensazione è che, qualunque decisione sia da prendere, occorre prenderla al più presto prima che si registrino ulteriori aggravamenti.
Mi faccia sapere e nel frattempo la saluto cordialmente.
Premetto che per dare un giudizio definitivo è necessario visualizzare materialmente le lastre delle risonanze e, ancor più, è necessara visitarla.
Non so se, nel suo caso, sia indispensabile un intervento chirurgico a cielo aperto, oppure un intervento in mininvasiva (legga il mio articolo in MinForma su l'ernia del disco). La mia netta sensazione è che, qualunque decisione sia da prendere, occorre prenderla al più presto prima che si registrino ulteriori aggravamenti.
Mi faccia sapere e nel frattempo la saluto cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Buongiorno,
in seguito alla vostra risposta in data precedente post mi sono recata,come da suo consiglio,presso un competentissimo suo collega in Milano che,in breve,mi ha operata e rimessa in piedi letteralmente.
A distanza di poco più di due anni (la scorsa settimana) mi sono recata a fare una risonanza magnetica di controllo a causa di dolori che lentamente sembrano tornare..
Riporto di seguito quanto scritto sulla diagnosi per avere suo parere e ringrazio anticipatamente del tempo rubatole.
E' stato visualizzato il tratto rachideo compreso tra le ultime vertebre dorsali e le ultime vertebre sacrali con immagini sagittali T2 e T1 dipendenti; immagini trasversali sono state ottenute tra L2 e S1.
Si riconoscono esiti di pregresso intervento chirurgico dal lato di destra al passaggio L5-S1; a tale livello il disco intersomatico è degenerato senza tuttavia evidenza di immagini riconducibili a recidiva d'ernia discale;
discreta ipertrofia degenerativa delle faccette articolari con riduzione d'ampiezza dei forami di coniugazione; modeste alterazioni morfologiche e di segnale di natura degenerativa interessano le limitanti somatiche.
Protusione posteriore mediana del disco intersomatico L4-L5.
Non si riconoscono altre alterazioni nel rimanente tratto rachideo esaminato.
Regolare posizione, morfologia e segnale del cono midollare.
Cordiali saluti
in seguito alla vostra risposta in data precedente post mi sono recata,come da suo consiglio,presso un competentissimo suo collega in Milano che,in breve,mi ha operata e rimessa in piedi letteralmente.
A distanza di poco più di due anni (la scorsa settimana) mi sono recata a fare una risonanza magnetica di controllo a causa di dolori che lentamente sembrano tornare..
Riporto di seguito quanto scritto sulla diagnosi per avere suo parere e ringrazio anticipatamente del tempo rubatole.
E' stato visualizzato il tratto rachideo compreso tra le ultime vertebre dorsali e le ultime vertebre sacrali con immagini sagittali T2 e T1 dipendenti; immagini trasversali sono state ottenute tra L2 e S1.
Si riconoscono esiti di pregresso intervento chirurgico dal lato di destra al passaggio L5-S1; a tale livello il disco intersomatico è degenerato senza tuttavia evidenza di immagini riconducibili a recidiva d'ernia discale;
discreta ipertrofia degenerativa delle faccette articolari con riduzione d'ampiezza dei forami di coniugazione; modeste alterazioni morfologiche e di segnale di natura degenerativa interessano le limitanti somatiche.
Protusione posteriore mediana del disco intersomatico L4-L5.
Non si riconoscono altre alterazioni nel rimanente tratto rachideo esaminato.
Regolare posizione, morfologia e segnale del cono midollare.
Cordiali saluti
[#3]
Direi che una rivalutazione neurochirurgica sia opportuna sia per valutare l'importanza dei disturbi in corrispondenza delle immagini rmn, sia per considerare l'opportunità di replicare la ris. col contrasto per escludere, o confermare, la presenza di fibro/aderenze in sede d'intervento.
Cordialmente.
Cordialmente.
[#4]
Utente
Buongiorno Professore..
la ringrazio molto della risposta tanto celere e ne approfitto per porle qualche domanda nata dalla sua gentile risposta.
La valutazione neurochirurgica potrebbe evolversi in un ulteriore intervento?
..In parole profane le fibro/aderenze da lei menzionate in sede di intervento potrebbero aver causato la situazione presente nell'esito della risonanza?..e può essere risolta con interventi chirurgici..o implicano un percorso differente?
Ancora distinti saluti e mille complimenti per il servizio da Voi offerto su questo sito professionale.
la ringrazio molto della risposta tanto celere e ne approfitto per porle qualche domanda nata dalla sua gentile risposta.
La valutazione neurochirurgica potrebbe evolversi in un ulteriore intervento?
..In parole profane le fibro/aderenze da lei menzionate in sede di intervento potrebbero aver causato la situazione presente nell'esito della risonanza?..e può essere risolta con interventi chirurgici..o implicano un percorso differente?
Ancora distinti saluti e mille complimenti per il servizio da Voi offerto su questo sito professionale.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 10/03/2009.
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