Scarsa sensibilità e dolore al piede sx anche dopo intervento di erniectomia
Buongiorno, ho 43 anni e circa una settimana fa mi sono sottoposto ad un intervento di erniectomia L5 S1 sin. Purtroppo ho ancora dolore alla pianta del piede sx e il deficit di forza è rimasto invariato, (premetto che da quando ho accusato i primi dolori, alla data dell'intervento sono passati due mesi).
Il chirurgo mi ha detto che ora il nervo è libero e che il dolore al piede sarà l'ultima cosa ad andar via, ma ci vorrà del tempo. Passeranno prima o poi questi dolori e ritornerò a camminare normalmente? Il medico mi ha dimesso con una prognosi di 30 giorni di riposo prima del controllo. Ci sono esercizi che posso fare per accelerare questo recupero? Camminare può farmi bene anche se dopo pochi minuti inizia a farmi male il piede sinistro?
Il chirurgo mi ha detto che ora il nervo è libero e che il dolore al piede sarà l'ultima cosa ad andar via, ma ci vorrà del tempo. Passeranno prima o poi questi dolori e ritornerò a camminare normalmente? Il medico mi ha dimesso con una prognosi di 30 giorni di riposo prima del controllo. Ci sono esercizi che posso fare per accelerare questo recupero? Camminare può farmi bene anche se dopo pochi minuti inizia a farmi male il piede sinistro?
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Egr. signore,
di solito dopo un itervento di ernia del disco, il primo sintoma a regredire è il dolore, mentre le parestesie (ovvero fomicolii o riduzione della sensibiltà) regrediscono in tempi più lunghi.
In cosa consiste il deficit di forza ? Mi par di capire che era presente al momento della diagnosi, ovvero più di 2 mesi fa.
Se così è, in effetti si è atteso un po' troppo a intervenire.
Senza valutare direttamente tale deficit, non so rispondere sul recupero, ma certamente saranno necessari cicli di riabilitazione.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
di solito dopo un itervento di ernia del disco, il primo sintoma a regredire è il dolore, mentre le parestesie (ovvero fomicolii o riduzione della sensibiltà) regrediscono in tempi più lunghi.
In cosa consiste il deficit di forza ? Mi par di capire che era presente al momento della diagnosi, ovvero più di 2 mesi fa.
Se così è, in effetti si è atteso un po' troppo a intervenire.
Senza valutare direttamente tale deficit, non so rispondere sul recupero, ma certamente saranno necessari cicli di riabilitazione.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
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Utente
Egr. Dottore, la ringrazio per la rapida risposta. Il deficit della forza consiste nel fatto che non riesco a camminare sui talloni, non riesco a tendere le dita del piede sx verso l'alto. Per quanto riguarda i tempi, ho avvertito i primi dolori a fine agosto , che ho cercato di curare con antidolorifici prescritti dal mio medico curante. Ho incontrato il neurochirurgo a meta settembre dopo aver fatto la risonanza magnetica. L'intervento è stato fatto a metà ottobre all'Humanitas di Milano, perché era il primo posto possibile tramite il SSN.
[#3]
Se il deficit di forza come descritto era presente da almeno 2 mesi prima dell'intervento, questo doveva essere fatto in tempi brevissimi se non in urgenza.
Ora dovrebbe fare una ElettroMioGrafia (EMG) per valutare la funzionalità del nervo.
Sulla base di questo esame si può prospettare una prognosi per il recupero.
Nulla da eccepire sull'Humanitas, ma ci sono altre Strutture, pur convenzionate con il SSN, tra Piemonte , Lombardia e nella stessa Milano che hanno tempi molto più brevi.
I migliori auguri
Ora dovrebbe fare una ElettroMioGrafia (EMG) per valutare la funzionalità del nervo.
Sulla base di questo esame si può prospettare una prognosi per il recupero.
Nulla da eccepire sull'Humanitas, ma ci sono altre Strutture, pur convenzionate con il SSN, tra Piemonte , Lombardia e nella stessa Milano che hanno tempi molto più brevi.
I migliori auguri
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 26/10/2019.
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