Angioma cavernoso mal asportato
Salve, sono una donna di 32 anni quando ne avevo 26 sono mi è stata eseguita una craniotomia di lombo sinistro encefalico per sanguinamento di un angioma cavernoso di quale non avevo conoscenza. Episodio di una crisi epilettica di gran male mi ha portato in ospedale dove è stato scoperto questo angioma e anche sanguinamento di esso. Sono stata operata pochi giorni dopo ricovero. Assumevo diversi anti epilettici i primi dosaggi non davano resultati e le crisi si ripetevano per tre altri anni. Finché il mio dosaggio era 500 mg di keppra aggiunto rivotril due volte al giorno. Anche se assumevo la terapia non mi sentivo bene avevo mal di testa almeno una volta a settimana e soffrivo d’insonnia così ho fatto un EEG e dopo un RM con e senza contrasto. Il risultato era questo: area disomogeneamente ipo- iperintensa nelle sequenzea TR lungo in sede frontale corticale dal lato destro, sfumatamene ipointensa nelle gradient echo. Le sequenze T1 pesate evidenziano una piccola area decisamente iperintensa nel contesto di tale lesione. Dopo introduzione endovena del mezzo di contrasto si osserva di enhancement nel contesto della lesione sopra descritta. In conclusione l’esame RM evidenzi di segni di un pregresso intervento chirurgico con craniotomia fronto parietale sinistra; si evidenziano i segni di sanguinamento nel contesto della lesione. Non è possibile escludere la presenza di eventuale reliquato di cavernoma. La mia domanda è cosa devo fare ora.. . devo vivere con questo cavernoma mal rimosso per tutta la vita? C’e Possibilità che ricresce? Sarò per sempre epilettica?
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Gentile signora,
Ne parli con chi l'ha operata. Se allo stato attuale ci sono segni di sanguinamento è verosimile che sia un residuo dell'angioma. Lei non ci dice di che dimensioni era l'angioma. Spesso non è possibile asportarlo in toto per molti problemi che si possono presentare all'atto chirurgico.
E' chiaro che la terapia antiepilettica deve continuare e bisogna valutare se il dosaggio è sufficiente per evitare le crisi.
Cordialmente
Ne parli con chi l'ha operata. Se allo stato attuale ci sono segni di sanguinamento è verosimile che sia un residuo dell'angioma. Lei non ci dice di che dimensioni era l'angioma. Spesso non è possibile asportarlo in toto per molti problemi che si possono presentare all'atto chirurgico.
E' chiaro che la terapia antiepilettica deve continuare e bisogna valutare se il dosaggio è sufficiente per evitare le crisi.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 17/10/2019.
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