Esiti da intervento di ernia discale
Buongiorno,
ho 50 anni e nel luglio 2007 sono stata operata di ernia discale L4-L5 e rioperata dopo tre giorni per una importante recidiva e insorgenza della sindrome della cauda. Nei sei mesi seguenti con la fisioterapia ho recuperato quasi totalmente la muscolatura del piede sx (rimane una sofferenza neurogenica in fase attiva nei muscoli di pertinenza di L5 a sx.
Il dolore alla schiena è sempre presente, continuato e persistente sia in posizione seduta o in piedi con irradiazione alla radice delle gambe. E' inoltre resistente a qualsiasi antidolorifico. Soprattutto se mi muovo molto ad esempio facendo i lavori di casa o lavorando in giardino, dopo qualche ora sono parzialmente bloccata con difficoltà di movimento (ad es. raddrizzarmi alzandomi dalla sedia). Non mi sono comunque mai bloccata completamente. Solo in posizione distesa il dolore si attenua notevolmente dandomi sollievo. Una RM della colonna lombare di controllo fatta a giugno 2008 afferma una accentuazione della fisiologica lordosi a livello L4-L5 con riduzione del canale determinato da una protusione posteriore delle fibre dell'anulus del disco intervertebrale che deformano il profilo anteriore del sacco durale la cui estensione laterale riduce l'ampiezza del recesso inferiore dei forami di coniugazione. Questo avviene anche in L2-L3 e L3-L4.
A livello L4-L5 il sacco durale affiora alla breccia chirurgica senza che si riconoscano veri e prorpi segni di meningocele post-chirurgico.
A livello L4-L5 è presente un segnale ipointenso delle limitanti somatiche in T1 e iperintense in T2 per la presenza di fenomeni flogistici dei piatti somatici dei corpi vertebrali, esiti dell'intervento chirurgico.
Sono stata operata da un ortopedico specializzato in chirurgia vertebrale e recentemente ho chiesto consulto ad un neurochirurgo che mi ha liquidato dicendomi di dimagrire (sono alta 172 cm e peso 75 Kg.)e di nuotare. In alternativa un intervento di osteosintesi con stabilizzazione.
Sto cercando di dimagrire, ho fatto fisioterapia, massaggi, nuoto e ginnastica senza validi risultati (ammetto però di non essermi applicata con costanza per mancanza di tempo (un lavoro di 10-12 ore al giorno e la cura della famiglia esauriscono tutta la mia giornata). Cerco di convivere con questo male ma negli ultimi mesi è arrivato un altro disturbo a mettere a dura prova la mia sopportazione. Non riesco ad evacuare bene. Sento il normale stimolo giornalmente ma, pur iniziando normalmente a defecare non riesco a liberarmi dell'ultima parte delle feci. E' come se il mio sfintere non riuscisse ad espellere tutto così a volte sono anche costretta ad aiutarmi manualmente perchè non posso rimanere così "a metà".
Questo fastidioso disturbo può dipendere dalla schiena oppure si può trattare di un problema gastroenterologico? Premetto che non ho ancora fatto nessun controllo in tal senso.
Vorrei avere un vostro parere su questa mia situazione.
Ringrazio e saluto
ho 50 anni e nel luglio 2007 sono stata operata di ernia discale L4-L5 e rioperata dopo tre giorni per una importante recidiva e insorgenza della sindrome della cauda. Nei sei mesi seguenti con la fisioterapia ho recuperato quasi totalmente la muscolatura del piede sx (rimane una sofferenza neurogenica in fase attiva nei muscoli di pertinenza di L5 a sx.
Il dolore alla schiena è sempre presente, continuato e persistente sia in posizione seduta o in piedi con irradiazione alla radice delle gambe. E' inoltre resistente a qualsiasi antidolorifico. Soprattutto se mi muovo molto ad esempio facendo i lavori di casa o lavorando in giardino, dopo qualche ora sono parzialmente bloccata con difficoltà di movimento (ad es. raddrizzarmi alzandomi dalla sedia). Non mi sono comunque mai bloccata completamente. Solo in posizione distesa il dolore si attenua notevolmente dandomi sollievo. Una RM della colonna lombare di controllo fatta a giugno 2008 afferma una accentuazione della fisiologica lordosi a livello L4-L5 con riduzione del canale determinato da una protusione posteriore delle fibre dell'anulus del disco intervertebrale che deformano il profilo anteriore del sacco durale la cui estensione laterale riduce l'ampiezza del recesso inferiore dei forami di coniugazione. Questo avviene anche in L2-L3 e L3-L4.
A livello L4-L5 il sacco durale affiora alla breccia chirurgica senza che si riconoscano veri e prorpi segni di meningocele post-chirurgico.
A livello L4-L5 è presente un segnale ipointenso delle limitanti somatiche in T1 e iperintense in T2 per la presenza di fenomeni flogistici dei piatti somatici dei corpi vertebrali, esiti dell'intervento chirurgico.
Sono stata operata da un ortopedico specializzato in chirurgia vertebrale e recentemente ho chiesto consulto ad un neurochirurgo che mi ha liquidato dicendomi di dimagrire (sono alta 172 cm e peso 75 Kg.)e di nuotare. In alternativa un intervento di osteosintesi con stabilizzazione.
Sto cercando di dimagrire, ho fatto fisioterapia, massaggi, nuoto e ginnastica senza validi risultati (ammetto però di non essermi applicata con costanza per mancanza di tempo (un lavoro di 10-12 ore al giorno e la cura della famiglia esauriscono tutta la mia giornata). Cerco di convivere con questo male ma negli ultimi mesi è arrivato un altro disturbo a mettere a dura prova la mia sopportazione. Non riesco ad evacuare bene. Sento il normale stimolo giornalmente ma, pur iniziando normalmente a defecare non riesco a liberarmi dell'ultima parte delle feci. E' come se il mio sfintere non riuscisse ad espellere tutto così a volte sono anche costretta ad aiutarmi manualmente perchè non posso rimanere così "a metà".
Questo fastidioso disturbo può dipendere dalla schiena oppure si può trattare di un problema gastroenterologico? Premetto che non ho ancora fatto nessun controllo in tal senso.
Vorrei avere un vostro parere su questa mia situazione.
Ringrazio e saluto
[#2]
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per il rapido riscontro. Di medici ne ho già visti tanti, ortopedici, fisiatri, neurochirurghi. Sono anche andata a Ginevra una settimana da un famoso chiropratico.
Pensi che oramai avevo deciso di convivere con questi disturbi e non sprecare più soldi da medici e per inutili cure.
Ma poi la tentazione di internet!
Il problema sta nel trovare lo specialista giusto. Il neurochirurgo che ho consultato è uno dei migliori di Torino (la città dove vivo).
Comunque proverò a fare ancora qualche tentativo. Grazie nuovamente per il consiglio.
la ringrazio per il rapido riscontro. Di medici ne ho già visti tanti, ortopedici, fisiatri, neurochirurghi. Sono anche andata a Ginevra una settimana da un famoso chiropratico.
Pensi che oramai avevo deciso di convivere con questi disturbi e non sprecare più soldi da medici e per inutili cure.
Ma poi la tentazione di internet!
Il problema sta nel trovare lo specialista giusto. Il neurochirurgo che ho consultato è uno dei migliori di Torino (la città dove vivo).
Comunque proverò a fare ancora qualche tentativo. Grazie nuovamente per il consiglio.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 27/02/2009.
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