Protrusione discale e nervo pudendo
Gentili dottori,
Sono un ragazzo di 22 anni. Da circa un anno e mezzo (a seguito di un leggero trauma da sforzo) soffro di mal di schiena a livello lombare e dolori al basso ventre. Il dicembre scorso ho effettuato una RMN lombosacrale il cui referto è "tendenziale tuttavia apprezzabile estroflessione L5-S1 senza significativo impegno del canale vertebrale" . Quando ho effettuato questo esame era già da un anno che avevo dolori e ormai avevo imparato a sopportarli. Si presentavano periodicamente, soprattutto dopo che semplicemente mi ero seduto, e consistevano in un dolore "osseo" nella zona della protrusione, accompagnato da un altro, molto più strano e odioso, cioè un bruciore interno all'ano e al retto. Li ho sempre associati perché si presentavano e si attenuavano contemporaneamente. Ciononostante, mi bastava letteralmente non sedermi ed entro 1-2 settimane i sintomi passavano oppure si acquietavano. Era una situazione comunque sopportabile.
A seguito di un leggero peggioramento e su consiglio anche del medico curante, ho iniziato da due settimane un percorso fisiatrico/fisioterapeutico. Devo tristemente constatare che in queste due settimane il dolore è aumentato tantissimo. Ho svolto due sedute dal fisioterapista. Nella prima, sono stato sollecitato a fare alcuni movimenti (come piegamento di braccia e schiena in avanti con le gambe dritte) che mi hanno provocato un po' di dolore, nella seconda ho ricevuto un massaggio. In entrambe mi ha "scrocchiato" la schiena: appoggiato su un fianco con il ginocchio tirato su, ha fatto pressione in direzione opposta con una mano sul ginocchio e con l'altra sulla spalla. Non sto mettendo in dubbio la professionalità del fisioterapista, che secondo me ha agito come previsto in questi casi. Ma è possibile che io ne abbia potuto risentire? O addirittura la protrusione sia peggiorata? Ho pensato, più ottimisticamente, che i muscoli si siano infiammati perché sollecitati, quindi il dolore quando si "lavora" su quella zona sia normale. Inoltre, il bruciore anale è molto aumentato. Potrebbe essere il nervo pudendo infiammato? (Oltre al bruciore, non ho altri sintomi, a parte che per il bruciore stesso non percepisco bene quando devo evacuare o no). Ho visto che si trova più in basso (S1-S2), ma può essere compresso dalla contrazione muscolare? Inoltre, a vostro avviso, conviene ri-effettuare una RMN? Continuare con la fisioterapia? Prendere antidolorifici?
Vi ringrazio davvero sentitamente. Sono disperato, a 22 anni mi sembra che la mia vita sia finita. Sono soprattutto confuso, spero mi possiate guidare sulla strada giusta. Cordialmente
Sono un ragazzo di 22 anni. Da circa un anno e mezzo (a seguito di un leggero trauma da sforzo) soffro di mal di schiena a livello lombare e dolori al basso ventre. Il dicembre scorso ho effettuato una RMN lombosacrale il cui referto è "tendenziale tuttavia apprezzabile estroflessione L5-S1 senza significativo impegno del canale vertebrale" . Quando ho effettuato questo esame era già da un anno che avevo dolori e ormai avevo imparato a sopportarli. Si presentavano periodicamente, soprattutto dopo che semplicemente mi ero seduto, e consistevano in un dolore "osseo" nella zona della protrusione, accompagnato da un altro, molto più strano e odioso, cioè un bruciore interno all'ano e al retto. Li ho sempre associati perché si presentavano e si attenuavano contemporaneamente. Ciononostante, mi bastava letteralmente non sedermi ed entro 1-2 settimane i sintomi passavano oppure si acquietavano. Era una situazione comunque sopportabile.
A seguito di un leggero peggioramento e su consiglio anche del medico curante, ho iniziato da due settimane un percorso fisiatrico/fisioterapeutico. Devo tristemente constatare che in queste due settimane il dolore è aumentato tantissimo. Ho svolto due sedute dal fisioterapista. Nella prima, sono stato sollecitato a fare alcuni movimenti (come piegamento di braccia e schiena in avanti con le gambe dritte) che mi hanno provocato un po' di dolore, nella seconda ho ricevuto un massaggio. In entrambe mi ha "scrocchiato" la schiena: appoggiato su un fianco con il ginocchio tirato su, ha fatto pressione in direzione opposta con una mano sul ginocchio e con l'altra sulla spalla. Non sto mettendo in dubbio la professionalità del fisioterapista, che secondo me ha agito come previsto in questi casi. Ma è possibile che io ne abbia potuto risentire? O addirittura la protrusione sia peggiorata? Ho pensato, più ottimisticamente, che i muscoli si siano infiammati perché sollecitati, quindi il dolore quando si "lavora" su quella zona sia normale. Inoltre, il bruciore anale è molto aumentato. Potrebbe essere il nervo pudendo infiammato? (Oltre al bruciore, non ho altri sintomi, a parte che per il bruciore stesso non percepisco bene quando devo evacuare o no). Ho visto che si trova più in basso (S1-S2), ma può essere compresso dalla contrazione muscolare? Inoltre, a vostro avviso, conviene ri-effettuare una RMN? Continuare con la fisioterapia? Prendere antidolorifici?
Vi ringrazio davvero sentitamente. Sono disperato, a 22 anni mi sembra che la mia vita sia finita. Sono soprattutto confuso, spero mi possiate guidare sulla strada giusta. Cordialmente
[#1]
Gentile ragazzo,
a distanza e senza una valutazione oggettiva non è possibile orientarsi in ipotesi diagnostiche.
Solo a seguito della visita si possono prescrivere approfondimenti diagnostici e arrivare alla diagnosi di certezza.
Hai consultato un neurochirurgo ? Se non ancora ti consiglio di farlo.
Resto disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti
Con cordialità
a distanza e senza una valutazione oggettiva non è possibile orientarsi in ipotesi diagnostiche.
Solo a seguito della visita si possono prescrivere approfondimenti diagnostici e arrivare alla diagnosi di certezza.
Hai consultato un neurochirurgo ? Se non ancora ti consiglio di farlo.
Resto disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti
Con cordialità
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
Grazie mille per la risposta. L'ortopedico (in data persino antecedente alla RMN, dunque alla diagnosi di protrusione) mi aveva prescritto, insieme alla RMN, una visita con priorità dal neurochirurgo. Il mio medico curante ha sostenuto che il mio non "è un caso da neurochirurgo" e ha deciso di prescrivermi solo la RMN. Questi, dopo aver conosciuto l'esito della RMN, con motivazioni analoghe ha scelto di non mandarmi dall'ortopedico né dal neurochirurgo, prescrivendo solamente la visita fisiatrica. Oggi ho parlato col mio fisioterapista e mi ha detto che è convinto del buon esito del trattamento, suggerendomi di contattare un neurochirurgo se entro due mesi non ci fossero miglioramenti. Le sembra plausibile?
Grazie e cordiali saluti
Grazie mille per la risposta. L'ortopedico (in data persino antecedente alla RMN, dunque alla diagnosi di protrusione) mi aveva prescritto, insieme alla RMN, una visita con priorità dal neurochirurgo. Il mio medico curante ha sostenuto che il mio non "è un caso da neurochirurgo" e ha deciso di prescrivermi solo la RMN. Questi, dopo aver conosciuto l'esito della RMN, con motivazioni analoghe ha scelto di non mandarmi dall'ortopedico né dal neurochirurgo, prescrivendo solamente la visita fisiatrica. Oggi ho parlato col mio fisioterapista e mi ha detto che è convinto del buon esito del trattamento, suggerendomi di contattare un neurochirurgo se entro due mesi non ci fossero miglioramenti. Le sembra plausibile?
Grazie e cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 08/05/2019.
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