Colonna vertebrale
RMN colonna dorsale.
Regolare il trofismo e la morfologia dei singoli metameri esaminati; tendenza alla verticalizzazione della cifosi. Modificazione
di segnale dei dischi intervertebrali, ridotti in altezza, con fenomeni di ipoitensità di segnale nelle sequenze a TR lungo per
condizione di discomalacia
Ernia laterale sinistra, impronta il sacco durale D11 , D12.
Minore rispetto alla precedente erniazione laterale sinistra D12, L1.
Regolare morflogia e segnale del midollo spinale.
RMN colonna lombosacrale.
Regolare la morfologia ed il trofismo dei singoli metameri esaminati, ad eccezione di L5 ed S1 che mostrano modificazioni tipo Modic
di 1 grado, in quadro di diffusi aspetti spondilosici.
Modificazione di segnale dei dischi intervertebrali, ridotti in altezza, con fenomeni di ipointensità di segnale nelle sequenze
a TR lungo per condizione di discolomalacia.
Protusione laterale sinistra L1 L2.
Piccola ernia paramediana laterale sinistra L2 L3.
Accenno ad erniazione laterale sinistra L2 L3
Protusione discale a lungo raggio con prevalente espressività ernia laterale ed anche foraminale sinistra L4 L5 con fenomeni di contatto
sul sacco durale a tale livello di possibile contatto sil decorso radicolare.
Ernia posteriore mediana paramediana sinistra L5 S1.
Nella norma l'ampiezza del canale vertebrale.
Ipertrofia su base degenrativa dei Leg. Gialli e delle articolazioni interapofisarie, con incremento d'ampiezza bilaterale degli spazi
sinoviali.
Gentili dottori, questo il quadro della RMN alla colonna vertebrale di mio padre. TROPPO SEDUTO NO, TROPPO IN PIEDI NO, TROPPO FERMO NO.
Continua la lotta ai medici: tecar, laser, tutti i rimedi possibili e immaginabili. Nessun effetto. Massaggi, nessun effetto. Certo l'infiammazione diminuiva, ma con
il cortisone, forse sarebbe diminuito lo stesso. Ma si può vivere di cortisone tutta la vita? Ha già problemi gastrici dovuti a tutte le terapie negli ultimi anni.
I dottori nei periodi in cui sta meglio consigliano piscina ma ritorna sempre con il dolore. Una passeggiata, ed il giorno dopo ha fastidio. Posturale idem.
Io mi chiedo: si può fare questa vita? Non può neanche più fare una passeggiata!
Ma i dottori sono sempre : finchè ci sono periodi "migliori" , non è da operare. L sensibilità agli arti inferiori non manca, il movimento nemmeno.
L'altro giorno è stato mezza giornata senza nessun fastidio, si è seduto 5 minuti sul divano e si è alzato zoppicando
fortemente dal dolore al gluteo.
Ogni giorno nella speranza che non si blocchi nel letto per settimane, che non zoppichi, che riesca a condurre ore serene senza torturarsi con "son da 5 minuti seduto, devo alzarmi altrimenti mi vien male,
son da 10 minuti in piedi, devo sederemi altrimenti mi tira il gluteo".
Io non dubito della professionalità dei molti specialisti fino ad ora consultati ma avrei bisogno di altri pareri. Quando un problema diventa da "operare" ? Possibile che siamo destinatia vivere nell' ansia perenne?
Regolare il trofismo e la morfologia dei singoli metameri esaminati; tendenza alla verticalizzazione della cifosi. Modificazione
di segnale dei dischi intervertebrali, ridotti in altezza, con fenomeni di ipoitensità di segnale nelle sequenze a TR lungo per
condizione di discomalacia
Ernia laterale sinistra, impronta il sacco durale D11 , D12.
Minore rispetto alla precedente erniazione laterale sinistra D12, L1.
Regolare morflogia e segnale del midollo spinale.
RMN colonna lombosacrale.
Regolare la morfologia ed il trofismo dei singoli metameri esaminati, ad eccezione di L5 ed S1 che mostrano modificazioni tipo Modic
di 1 grado, in quadro di diffusi aspetti spondilosici.
Modificazione di segnale dei dischi intervertebrali, ridotti in altezza, con fenomeni di ipointensità di segnale nelle sequenze
a TR lungo per condizione di discolomalacia.
Protusione laterale sinistra L1 L2.
Piccola ernia paramediana laterale sinistra L2 L3.
Accenno ad erniazione laterale sinistra L2 L3
Protusione discale a lungo raggio con prevalente espressività ernia laterale ed anche foraminale sinistra L4 L5 con fenomeni di contatto
sul sacco durale a tale livello di possibile contatto sil decorso radicolare.
Ernia posteriore mediana paramediana sinistra L5 S1.
Nella norma l'ampiezza del canale vertebrale.
Ipertrofia su base degenrativa dei Leg. Gialli e delle articolazioni interapofisarie, con incremento d'ampiezza bilaterale degli spazi
sinoviali.
Gentili dottori, questo il quadro della RMN alla colonna vertebrale di mio padre. TROPPO SEDUTO NO, TROPPO IN PIEDI NO, TROPPO FERMO NO.
Continua la lotta ai medici: tecar, laser, tutti i rimedi possibili e immaginabili. Nessun effetto. Massaggi, nessun effetto. Certo l'infiammazione diminuiva, ma con
il cortisone, forse sarebbe diminuito lo stesso. Ma si può vivere di cortisone tutta la vita? Ha già problemi gastrici dovuti a tutte le terapie negli ultimi anni.
I dottori nei periodi in cui sta meglio consigliano piscina ma ritorna sempre con il dolore. Una passeggiata, ed il giorno dopo ha fastidio. Posturale idem.
Io mi chiedo: si può fare questa vita? Non può neanche più fare una passeggiata!
Ma i dottori sono sempre : finchè ci sono periodi "migliori" , non è da operare. L sensibilità agli arti inferiori non manca, il movimento nemmeno.
L'altro giorno è stato mezza giornata senza nessun fastidio, si è seduto 5 minuti sul divano e si è alzato zoppicando
fortemente dal dolore al gluteo.
Ogni giorno nella speranza che non si blocchi nel letto per settimane, che non zoppichi, che riesca a condurre ore serene senza torturarsi con "son da 5 minuti seduto, devo alzarmi altrimenti mi vien male,
son da 10 minuti in piedi, devo sederemi altrimenti mi tira il gluteo".
Io non dubito della professionalità dei molti specialisti fino ad ora consultati ma avrei bisogno di altri pareri. Quando un problema diventa da "operare" ? Possibile che siamo destinatia vivere nell' ansia perenne?
[#1]
Gentile ragazzo,
intanto dovrebbe dirci l'età di Suo padre e che tipo di lavoro fa o faceva.
Da ciò che descrive, ovvero che nessuna terapia è efficace, è molto probabile che la soluzione possa venire da un intervento adatto.
Il quadro emerso dalla RM è quello di una spondilodiscoartrosi su base degenerativa prevalentemente lombare che giustifica appieno la sintomatologia.
In questi casi ci sono soluzioni chirurgiche adeguate, ma per poterle indicare è necessaria la valutazione clinica, ovvero una visita diretta perché non tutto ciò che il radiologo, correttamente descrive, ha importanza clinica.
Infine deve sapere che non bisogna aspettare periodi peggiori o l'insorgenza di segni deficitari per intervenire perché potrebbe poi essere troppo ardi.
Cordialmente
intanto dovrebbe dirci l'età di Suo padre e che tipo di lavoro fa o faceva.
Da ciò che descrive, ovvero che nessuna terapia è efficace, è molto probabile che la soluzione possa venire da un intervento adatto.
Il quadro emerso dalla RM è quello di una spondilodiscoartrosi su base degenerativa prevalentemente lombare che giustifica appieno la sintomatologia.
In questi casi ci sono soluzioni chirurgiche adeguate, ma per poterle indicare è necessaria la valutazione clinica, ovvero una visita diretta perché non tutto ciò che il radiologo, correttamente descrive, ha importanza clinica.
Infine deve sapere che non bisogna aspettare periodi peggiori o l'insorgenza di segni deficitari per intervenire perché potrebbe poi essere troppo ardi.
Cordialmente
[#2]
Utente
Salve dottore, grazie per la risposta. Chiedo scusa per la mia replica tardiva ma purtroppo mi era sfuggita la notifica.
Mio padre ha 57 anni e secondo lui i suoi problemi sono dovuti in parte alla genetica (mia nonna ha sempre sofferto di ernia e blocchi alla schiena, anche se non "forti" come lui), dal fatto che da piccolo faceva palestra senza esser seguito (alzare grandi carichi in posture errate) e appunto, come giustamente lei chiede, per il suo lavoro: imbarcato per diverso tempo e lavoro di ufficio tante ore.
In realtà non è che nessuna terapia è efficace ma non sono "curative" . Nel momento in cui ha dolore, con il cortisone DOPO VARI giorni passa ma magari gli riviene improvvisamente il giorno dopo..... o la sera stessa. Oppure MASSIMO qualche giorno dopo. A volte questo dolore è curato con vari giorni di pillole di Voltaren (che hanno il suo effetto) , magari sta bene.. e 3 giorni dopo sta di nuovo male (magari fino a non riuscire più a camminare o magari ad avere una sensazione di "fastidio" che lo impaurisce costringendolo a letto) e così via di nuovo con le terapie.
Le pongo una domanda da "ignorante" : lei crede che eventualmente le tecniche chirurgiche di oggi possano essere utili al suo tipo di problema? Perchè i vari medici consultati ci hanno spesso spaventati "non è detto che operando si risolva il problema anzi potrebbe peggiorare" , "hai sia le ernie , sia lo scivolamento vertebrale, non possiamo sapere cosa ti causa dolore e rischiamo di peggiorare la situazione", "operare è l'ultima spiaggia" , "così come stai adesso non sei da operare, anzi, c'è chi sta peggio" ect ect...
Quindi ci siamo quasi "rassegnati" al fatto che con l'operazione potrebbe non avere neanche quei giorni/momenti di serenità che nonostante tutto oggi riesce ancora ad avere..
Mio padre ha 57 anni e secondo lui i suoi problemi sono dovuti in parte alla genetica (mia nonna ha sempre sofferto di ernia e blocchi alla schiena, anche se non "forti" come lui), dal fatto che da piccolo faceva palestra senza esser seguito (alzare grandi carichi in posture errate) e appunto, come giustamente lei chiede, per il suo lavoro: imbarcato per diverso tempo e lavoro di ufficio tante ore.
In realtà non è che nessuna terapia è efficace ma non sono "curative" . Nel momento in cui ha dolore, con il cortisone DOPO VARI giorni passa ma magari gli riviene improvvisamente il giorno dopo..... o la sera stessa. Oppure MASSIMO qualche giorno dopo. A volte questo dolore è curato con vari giorni di pillole di Voltaren (che hanno il suo effetto) , magari sta bene.. e 3 giorni dopo sta di nuovo male (magari fino a non riuscire più a camminare o magari ad avere una sensazione di "fastidio" che lo impaurisce costringendolo a letto) e così via di nuovo con le terapie.
Le pongo una domanda da "ignorante" : lei crede che eventualmente le tecniche chirurgiche di oggi possano essere utili al suo tipo di problema? Perchè i vari medici consultati ci hanno spesso spaventati "non è detto che operando si risolva il problema anzi potrebbe peggiorare" , "hai sia le ernie , sia lo scivolamento vertebrale, non possiamo sapere cosa ti causa dolore e rischiamo di peggiorare la situazione", "operare è l'ultima spiaggia" , "così come stai adesso non sei da operare, anzi, c'è chi sta peggio" ect ect...
Quindi ci siamo quasi "rassegnati" al fatto che con l'operazione potrebbe non avere neanche quei giorni/momenti di serenità che nonostante tutto oggi riesce ancora ad avere..
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 16/04/2019.
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