Idrocefalo triventricolare

Salve dott.re, a mia sorella di 39 anni è stato diagnosticato un idrocefalo triventricolare da stenosi di acquedotto di Silvio. Accusava episodi occasionali di diploipia, disturbi della marcia e incontinenza urinaria. Il neurochirurgo ha optato per una terzo ventricolo cisternostomia che ha effettuato da circa una settimana. Ci è stato riferito che l'intervento è andato bene. Effettuerà risonanza magnetica encefalo tra 15 gg per osservare i risultati. La nostra domanda è, quando esattamente, potremmo escludere la probabilità di effettuare il secondo intervento ovvero l'eventuale inserimento di catetere per la derivazione liquorale (visto che ci è stato anticipato dal dottore che potrebbe essere necessaria nei prossimi mesi)? Quali sono le percentuali di riuscita della ventricolocisternostomia e la durata negli anni? Potra tornare a condurre una vita normale? La ringrazio in anticipo per la risposta.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Gentile Utente,
la terzoventricolocisternostomia è oggi considerata l'approccio di prima scelta nel trattamento dell'idrocefalo triventricolare. La risuscita nell'intervento è nell'ordine dell'80-90% dei casi trattati e questo garantisce al paziente una vita del tutto normale. Se il controllo di follow-up evidenzia una persistenza di dilatazione del sistema ventricolare e della sintomatologia di ipertensione endocranica allora è necessario procedere con la derivazione ventricolare. Attenda i risultati della RM.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
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