Discopatia su D7-D8 con osteofitosi anteriore
Salve ho 34 anni e dopo sporadici episodi di neuropatia per capire le cause mi è stato consigliato di fare una risonanza magnetica con liquido di contrasto questo è il risultato:
L’indagine odierna mostra la presenza di una discopatia su D7-D8 con osteofitosi anteriore in fase attiva con relativo edema intraspongioso ed enhancement, una protrusione discale poi su D8-D9 in sede paramediana e preforaminale sinistra con minima impronta sul sacco durale ed anche una sfumata minima area alteato segnale sul midollo all’altezza del margine superiore di D9, in sede paamediana sinistra che potrebbe essere riconducibile a zona di mielopatia da valutare alla luce del quadro clinico. Nella norma il canale per ampiezza. Null’altro da segnalare dopo MdC. In via collaterale discopatia L3-L4 con fissurazione del disco intersomatico e minimo pseudo scivolamento anteriore di L5 su S1 da valutare da valutare eventualmente con studio mirato.
C'è da preoccuparsi? Ringrazio in anticipo per la risposta
L’indagine odierna mostra la presenza di una discopatia su D7-D8 con osteofitosi anteriore in fase attiva con relativo edema intraspongioso ed enhancement, una protrusione discale poi su D8-D9 in sede paramediana e preforaminale sinistra con minima impronta sul sacco durale ed anche una sfumata minima area alteato segnale sul midollo all’altezza del margine superiore di D9, in sede paamediana sinistra che potrebbe essere riconducibile a zona di mielopatia da valutare alla luce del quadro clinico. Nella norma il canale per ampiezza. Null’altro da segnalare dopo MdC. In via collaterale discopatia L3-L4 con fissurazione del disco intersomatico e minimo pseudo scivolamento anteriore di L5 su S1 da valutare da valutare eventualmente con studio mirato.
C'è da preoccuparsi? Ringrazio in anticipo per la risposta
[#1]
Egregio Paziente,
per poter dare una risposta di qualche significato clinico, occorrerebbe conoscere qualche dato in più della sua anamnesi. Ossia, al di là del generico dato "neuropatia" sarebbe opportuno capire realmente quale disturbo abbia così da poterlo correlare al dato emerso dalla risonanza magnetica.
Cordialmente
per poter dare una risposta di qualche significato clinico, occorrerebbe conoscere qualche dato in più della sua anamnesi. Ossia, al di là del generico dato "neuropatia" sarebbe opportuno capire realmente quale disturbo abbia così da poterlo correlare al dato emerso dalla risonanza magnetica.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Utente
I sintomi erano sensazione di bruciore interno nella parte inferiore della schiena, lato sinistro, ma non ho mai avvertito dolori o fastidi alla schiena. Mi è stato prescritto per questa problematica il normast che ho preso per circa 3 mesi. C'è una correlazione con quello emerso dalla risonanza magnetica?
[#4]
Gentile signora,
i consulti on line non possono essere considerati veri e propri consulti tali da giungere alla diagnosi e quindi a indicare una terapia.
A distanza si possono dare pareri su ipotesi, ma consigliando sempre la visita medica presso lo specialista.
Come ha opportunamente rilevato il collega Colangelo, il termine "neuropatia" così come da Lei definito non dà alcuna indicazione, quanto meno della sede anatomica di una tale sofferenza.
Sono necessari ulteriori approfondimenti diagnostici che Le indicherà il neurochirurgo che consulterà di persona.
Cordialmente
i consulti on line non possono essere considerati veri e propri consulti tali da giungere alla diagnosi e quindi a indicare una terapia.
A distanza si possono dare pareri su ipotesi, ma consigliando sempre la visita medica presso lo specialista.
Come ha opportunamente rilevato il collega Colangelo, il termine "neuropatia" così come da Lei definito non dà alcuna indicazione, quanto meno della sede anatomica di una tale sofferenza.
Sono necessari ulteriori approfondimenti diagnostici che Le indicherà il neurochirurgo che consulterà di persona.
Cordialmente
[#5]
Gentile paziente,
innanzitutto mi associo a quanto ha scritto il collega Migliaccio, che ha ribadito la necessità di avere una conoscenza diretta del caso clinico onde poter emettere una diagnosi. Comunque, da quanto ha aggiunto lei si potrebbe in un certo senso porre in correlazione il reperto della risonanza con il disturbo da lei lamentato. Ciò implica, a mio avviso, di valutare molto bene il dato della risonanza attraverso l'esecuzione di ulteriori indagini di tipo funzionale, che esplorino il grado di coinvolgimento delle strutture nervose al livello D8-D9. Pertanto, riecheggiando il predetto Collega ritengo necessario che lei si affidi ad un Neurologo/Neurochirurgo che, attraverso uno scrupoloso esame clinico-strumentale, pervenga ad una diagnosi definita e possa con ciò stesso indicare la terapia più appropriata.
Cordialmente
innanzitutto mi associo a quanto ha scritto il collega Migliaccio, che ha ribadito la necessità di avere una conoscenza diretta del caso clinico onde poter emettere una diagnosi. Comunque, da quanto ha aggiunto lei si potrebbe in un certo senso porre in correlazione il reperto della risonanza con il disturbo da lei lamentato. Ciò implica, a mio avviso, di valutare molto bene il dato della risonanza attraverso l'esecuzione di ulteriori indagini di tipo funzionale, che esplorino il grado di coinvolgimento delle strutture nervose al livello D8-D9. Pertanto, riecheggiando il predetto Collega ritengo necessario che lei si affidi ad un Neurologo/Neurochirurgo che, attraverso uno scrupoloso esame clinico-strumentale, pervenga ad una diagnosi definita e possa con ciò stesso indicare la terapia più appropriata.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.3k visite dal 11/01/2019.
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