Un pimo momento trattato
buonasera
in seguito a RM mi è stata riscontrata un'ernia discale L5-S1 estrusa, che ho in un pimo momento trattato con antinfiammatori (dicloreum 150) e nicetile, oltre ad un ciclo di terapia profilo 22004 (per lombosciatalgia).
Per un pò - circa 30 giorni - le cose sembravamo migliorare, il dolore molto diminuito (quasi sparito), anche se occasionalmente accusavo bruciore dietro la gamba sx e il continuo intorpidimento delle ultime 2 dita del piede sx.
10 giorni fa ho iniziato ad accusare di nuovo dolori alla schiena, e dopo qualche giorno nel fare un banalissimo movimento di flessione ho avvertito come un "sciocco" alla schiena e poi un fortissimo dolore a tutta la gamba sinistra.
Sono rimasto sdraiato per circa un'ora, quando sembrava passato ho provato a rialzarmi con cautela, ma subito un'altra fitta fortissima mi ha colpito.
A questo punto, sentito il dottore, ho fatto 3 giorni di siringhe mattina e sera (sodesam8mg+lyseen) e mi sono recato da un neurochirurgo per valutare il da farsi, in quanto il dolore alla gamba era davvero intenso.
Mi è stata prescritta un'elettromiografia dalla quale è risulatata una lieve sofferenza da patologia radicale.e nulla più.
Il neurologo mi ha prescritto Palexia 50mg mattina e sera e mi ha detto di aspettare un mesetto per vedere come va la terapia.
La mia domanda è la seguente: è giusto aspettare ancora i risultati di una terapia (di natura esclusivamente antidolorifica del resto) dopo che nel giro di neanche 2 mesi ho avuto già 3 dolorossissimi episodi?
Non sarebbe più adeguato pensare a una qualche forma di intervento (non necessariamente di tipo chirurgico)?
Grazie in anticipo per l'attenzione.
in seguito a RM mi è stata riscontrata un'ernia discale L5-S1 estrusa, che ho in un pimo momento trattato con antinfiammatori (dicloreum 150) e nicetile, oltre ad un ciclo di terapia profilo 22004 (per lombosciatalgia).
Per un pò - circa 30 giorni - le cose sembravamo migliorare, il dolore molto diminuito (quasi sparito), anche se occasionalmente accusavo bruciore dietro la gamba sx e il continuo intorpidimento delle ultime 2 dita del piede sx.
10 giorni fa ho iniziato ad accusare di nuovo dolori alla schiena, e dopo qualche giorno nel fare un banalissimo movimento di flessione ho avvertito come un "sciocco" alla schiena e poi un fortissimo dolore a tutta la gamba sinistra.
Sono rimasto sdraiato per circa un'ora, quando sembrava passato ho provato a rialzarmi con cautela, ma subito un'altra fitta fortissima mi ha colpito.
A questo punto, sentito il dottore, ho fatto 3 giorni di siringhe mattina e sera (sodesam8mg+lyseen) e mi sono recato da un neurochirurgo per valutare il da farsi, in quanto il dolore alla gamba era davvero intenso.
Mi è stata prescritta un'elettromiografia dalla quale è risulatata una lieve sofferenza da patologia radicale.e nulla più.
Il neurologo mi ha prescritto Palexia 50mg mattina e sera e mi ha detto di aspettare un mesetto per vedere come va la terapia.
La mia domanda è la seguente: è giusto aspettare ancora i risultati di una terapia (di natura esclusivamente antidolorifica del resto) dopo che nel giro di neanche 2 mesi ho avuto già 3 dolorossissimi episodi?
Non sarebbe più adeguato pensare a una qualche forma di intervento (non necessariamente di tipo chirurgico)?
Grazie in anticipo per l'attenzione.
[#1]
Egr. signore,
in base al racconto dei Suoi sintomi credo che sia responsabile l'ernia espulsa.
Le terapie mediche possono essere efficaci in quanto agiscono sui sintomi, ma ovviamente non sulla causa.
Inoltre la presenza di un'ernia a quel livello è a rischio di deficit neurologici importanti agli arti inferiori e, seppur raramente, anche di disfunzione erettile.
A distanza non posso confermare l'indicazione chirurgica, ma l'ipotesi è verosimilmente concreta.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
in base al racconto dei Suoi sintomi credo che sia responsabile l'ernia espulsa.
Le terapie mediche possono essere efficaci in quanto agiscono sui sintomi, ma ovviamente non sulla causa.
Inoltre la presenza di un'ernia a quel livello è a rischio di deficit neurologici importanti agli arti inferiori e, seppur raramente, anche di disfunzione erettile.
A distanza non posso confermare l'indicazione chirurgica, ma l'ipotesi è verosimilmente concreta.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
[#2]
Utente
Buongiorno Professore Migliaccio, innanzitutto La ringrazio per la risposta.
A questo punto cosa mi consiglia di fare, chiedere un parere ad un secondo neurochirurgo (considerando che come Le scrivevo il primo mi ha prescritto solo una terapia antidolorifica)?
Mi rendo conto della difficoltà di definire ipotesi a distanza senza una riscontro diretto, ma potrei inviarLe i risultati dei miei esami a mezzo mail onde conoscere la Sua opinione in merito?
A questo punto cosa mi consiglia di fare, chiedere un parere ad un secondo neurochirurgo (considerando che come Le scrivevo il primo mi ha prescritto solo una terapia antidolorifica)?
Mi rendo conto della difficoltà di definire ipotesi a distanza senza una riscontro diretto, ma potrei inviarLe i risultati dei miei esami a mezzo mail onde conoscere la Sua opinione in merito?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 694 visite dal 11/12/2018.
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