Ernia del disco espulsa e migrata

Buonasera. Ho 35 anni e soffro di mal di schiena da almeno 10 anni. Nel 2012 sono stata operata per ernia calcificata in l5s1. Da quel che mi disse il medico, il disco è stato salvato in quanto il medico ha optato per questa opzione e che è sembrata la scelta migliore. L'operazione avviene a Gennaio, tutto bene fino a Ottobre quando mi infortuno alla caviglia dx causa distorsione e sono costretta portare le stampelle per poco più di 2 mesi. In questo periodo si riacutizzano dolori forti alla schiena e appena possibile faccio una risonanza magnetica dalla quale risulta una protrusione in l4l5. Passano 6 anni in cui fra alti e bassi ho avuto dolori sopportabili, fino a settembre scorso quando purtroppo (e non scherzo), mi procuro una distorsione alla caviglia sx. L'iter si ripete, stampelle per 5 settimane (meno grave questa volta), dolori alla schiena. Tolgo le stampelle ma il dolore alla schiena aumenta, faccio cura di punture per 5 giorni di bentalan e dicloreum. Al 6 giorno il dolore sembra passato ma la mattina del 7° giorno una fitta forte alla base della schiena (più o meno dove ho la cicatrice) e dolore lancinante alla gamba dx dal ginocchio in giù. Si intorpidisce da subito, il dolore è tremendo e fortissimo. Mi viene descritto dicloreum intervallato da palexia 50 (2 volte al giorno) e pomate di voltaren. Per 3 giorni il dolore è alternato, a volte sopportabile a volte fortissimo. La notte del 10° è lancinante tanto da richiedere l'ausilio del pronto soccorso dove arrivo tramite 118 alle ore 5 del mattino. Mi vengono somministrate in totale 8 flebo (tra cui bentalan, dicloreum, contramal ecc ) sempre più forti ma il dolore accenna a diminuire (urla e pianti nel frattempo e io ho una soglia alta di sopportazione) solo dopo le ore 14 dopo l'ultima flebo. Mi viene fatta una tac e risulta esserci una grossa ernia espulsa in l4l5, che sta scendendo verso il basso. Faccio una prima visita al pronto soccorso stesso tramite neurochirurgo con lassange a meno di 30 gradi, poca forza nel piede(3/5). Vengo dimessa alle ore 19 e riportata a casa tramite ambulanza. Mi viene prescritto Medrol per 10gg (1 compresa intera per 5 giorni, mezza per altri 5gg), più targin 10 ( 1 compressa 2 volte al dì) da aumentare fino a 3 di mattina e 3 di sera in caso di dolore acuto. Mi è stato detto di fare risonanza magnetica e aspettare che l'ernia si riassorba da sola. E' passata una settimana dal mio andare al pronto soccorso, il dolore è diminuito ma resta sempre presente 24h, la gamba è intorpidita dal ginocchio in giù. In posizione eretta o seduta il dolore aumenta notevolmente. La mia domanda è se l'intervento è l'unica alternativa (ma il mio medico neanche la prende in considerazione) e se devo preoccuparmi in quanto recidiva. In pronto soccorso parlavano di midollo spinale e questa cosa mi allarma molto. Ho prenotato la risonanza magnetica ma mi tocca aspettare per poterla fare. Chiedo aiuto a voi per tranquillizzarmi o preoccuparmi. Che rischi corro?
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
se quanto riferisce è vero, la Sua storia ha dell'assurdo.
Lei ha una sintomatologia invalidante e forti dolori. Le viene accertata un'ernia espulsa e la mandano a casa dicendo che deve aspettare che l'ernia si riassorba. Sembra inverosimile che un neurochirurgo possa averLe detto questo.
Con un'ernia espulsa e migrata, ammesso che si possa riassorbire e aspettando che ciò accada, si potranno instaurare gravi danni agli arti inferiori e non solo.
Quanto Le sto dicendo è una ipotesi che non è suffragata da dati oggettivi, ma Le consiglio di eseguire una RM al più presto, anche se la TC effettuata sarebbe già sufficiente a indicare l'intervento.

E a tal proposito si faccia spiegare dal Suo medico per quali motivi scientifici e medici non "prende in considerazione l'intervento".

Cordiali saluti
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Buonasera dottore e grazie per la sua risposta. Ciò che ho scritto è tutto vero. A breve farò la risonanza magnetica e forte della sua risposta sarò molto più risoluta nel far valere le mie ragioni e soprattutto il mio dolore. La terrò aggiornato sugli sviluppi. Ne approfitto per chiederle una cosa. Soffro un pò di claustrofobia e vorrei se possibile evitare di fare la risonanza magnetica chiusa. Ho la possibilità di poter fare quella aperta anche se dovrei aspettare qualche giorno in più per l'appuntamento. Vi è differenza fra chiusa o aperta a livello di immagini?? Grazie ancora
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Se ha la possibilità di fare la RM aperta la faccia. Per la Sua patologia non fa molta differenza con quella chiusa.
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Salve Dottore, ho fatto la risonanza magnetica e il referto è il seguente.
Scoliosi destro convessa.
Lieve protrusione discale mediana a livello L3/L4 con lieve compressione del sacco durale.
Ernia espulsa ,con migrazione caudale , paramediana e intraforaminale dx , a livello L4lL5.
Lieve protrusione discale mediana e paramediana dx a livello L5/S1 , con lieve compressione del sacco durale.
Normale ampiezza del canale rachideo.
Normale morfologia e intensità di segnale del cono midollare e delle fibre nervose della cauda.

Mi devo preoccupare?? E soprattutto come mai ho una protrusione in l5s1 se li già sono stata operata?? Vuol dire che il primo intervento non è andato bene o che è dovuto alla nuova ernia??
Grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Stando ai sintomi che riferisce e all' esito della RM, credo che l'intervento si imponga e con sollecitudine.
Non vedendo le immagini non posso interpretare la protrusione in L5-S1 che potrebbe essere semplicemente tessuto cicatriziale.


Cordialmente
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