Acufene?

Gentili dott.ri
a seguito di un fischio all orecchio dx comparso nel mese di gennaio c.a, mi sono rivolto all'otorino, il quale mi sottopose a d accurata visita, diagnosticando un acufene di 1° grado.
A seguito di ciò mi suggeri anche di effettuare anche una RMN all'angolo ponto cerebellare , che prontamente feci.
Di seguito sintetizzo e indico il risultato emerso da tale esame diagnostico :
In corrispondenza della cistena dell'angolo ponto cerebellare di destra, si evidenzia un sottilissimo vaso arterioso che decorre a ridosso del pacchetto acustico-facciale (verosimile conflitto neuro vascolare).
Non si evidenziano aree di assunzione di mdc aventi significato patologico.
Vorrei chiederle cosa ne pensa, se questo conflitto sia la causa del fischio e se esiste una cura o bisogna ricorrere all'intervento chirurgico .
Grazie anticipatamente
Antonino
Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20
buongiorno
l'acufene che lei riferisce potrebbe effetivamente essere in relazione con un conflitto neurovascolare, e da qui potrebbe sembrare ovvio ricorrere ad un trattamento in grado di risolvere il conflitto.
La delicatezza specifica in questo caso è però dovuta al fatto che la risonanza magnetica è suggestiva della situazione anatomica, che poi in realtà alla visione diretta (intervento chirurgico) può essere diversa, ma soprattutto la manovra chirurgica può risolvere anatomicamente il conflitto ma non cambiare o addirittura peggiorare l'acufene, con il rischio di provocare perdita di udito all'orecchio stesso. Quindi il suggerimento è osservare l'andamento clinico del disturbo, eventualmente sottoponendosi ad altri tentativi terapeutici non invasivi, rinviando l'indicazione chirurgica solo nel momento in cui il disturbo sia invalidante o compaia sordità.
Cordiali saluti

Dr. Alessandro  Rinaldi

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quindi se ho capito bene, l'acufene potrebbe essere causa di questo conflitto neuro vascolare ma nn è certo, come non è certo che un eventuale intervento chirurgico, che presenta piu rischi che benefici, non è consigliabile perchè potrebbe non esserne la causa.Qual'è in questo caso la strada da seguire, farsi vedere dall'otorino, o dal neurologo? se ho capito bene esiste una tecnica di desensibilizzazione in otorinolaringoiatria che resetta di almeno il 60%, è vero?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egregio signore,
semmai è il conflitto neuro-vascolare che causa l'acufene.
Concordo con il collega Rinaldi sull'osservazione clinica nel tempo e valutare la metodica di "desensibilizzazione" , di cui non ho esperienza diretta, ma che da vari incontri con colleghi ORL, so che può aver successo.

L'intervento chirurgico, in assenza di sintomi più gravi e invalidanti sicuramente riferibili al conflitto, sarà utile, pur trattandosi di un intervento molto invasivo e delicato.

Cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Mi correggo:

L'intervento chirurgico, in assenza di sintomi più gravi e invalidanti, SE sicuramente riferibili al conflitto, sarà utile, pur trattandosi di un intervento molto invasivo e delicato.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 216
Gentile Paziente, Gli specialisti intervenuti concordano nel ritenere l'intervento neurochirurgico l'ultima opzione terapeutica, e nel suggerire di sottoporsi ad altri tentativi terapeutici non invasivi.
Purtroppo si tratta di una patologia molto ostica al trattamento: i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, dicono che "gli acufeni sono la tomba dell'Otorinolaringoiatria" .
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può anche essere un sintomo di un conflitto fra l'Orecchio e l'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Se il morso è profondo (dip bite) o la mandibola è all’indietro (retrusa) si percepisce più o meno intensamente , grazie a questa palpazione endoauricolare (che può risultare anche dolorosa) il possibile ruolo che l'occlusione (meglio la malocclusione) dentaria può avere nella patologia dell'Orecchio.
Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato: nel suo caso bisognerebbe poter controllare se la sua mandibola chiude con una latgerodeviaszione,a anche lieve , verso destra.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Sottolineo però che se l'acufene è monosintomatico , di solito l'ipotesi sopra descritta non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se, nel suo caso, compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM : cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee.
In particolare l'eventuale presenza di russare notturno con episodi di apnea potrebbe concorrere a sostenere altri suoi problemi per i quali già si è rivolto in passato a questo Sito. Legga in proposito gli articoli che si aprono con i link qui sotto.
Per tutto quanto sopra, se in qualche modo si riconosce nella problematica sommariamente descritta, le consiglio di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e sopratutto di rapporti fra questa e l'Orecchio.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1310-ipertensione-arteriosa-attenti-al-russare-e-all-apnea-nel-sonno.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20
Rispondo ancora al paziente che - come ha già chiarito il dr Migliaccio - l'acufene non è la causa ma il sintomo di un probabile conflitto tutto da dimostrare. È ovvio che anche l'intervento chirurgico - non ancora fatto né pensato -- non può essere causa dei suoi disturbi. Lei chiede se l'otorinolaringoiatra può ottenere una 'desensibilizzazione' del 60%. Di cosa?? A me risulta che l'acufene sia segno di disfunzione irritativa del nervo acustico ma anche una amputazione del nervo stesso - che nessuno praticità mai! - può lasciare o peggiorare definitivamente il disturbo. Credo che a questo punto la parola spetti anche all'otorino.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Alba Milia Otorinolaringoiatra, Medico termale 752 47
gentile utente, in genere i gradi dell'acufene vanno da 1 a 5. Per un acufene di grado 1 non viene consigliato nessun intervento chirurgico ma un approccio di tipo comportamentale e al massimo un mascheramento sonoro. Potrebbe essere utile indagare eventuali altri fattori che possono contribuire alla genesi di questo sintomo o al suo peggioramento come ad esempio la malocclusione e la disfunzione della articolazione temporo-mandibolare. L'intervento neurochirurgico viene proposto dal neurochirurgo se vi sono specifiche indicazioni di tipo neurologico e radiologico.
Cordialità

Dr.ssa alba milia
Specialista in Otorinolaringoiatria
Centro Medico Stand-up (PV)
San Giorgio Clinic Voghera (pv)

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