Dolore anale in conseguenza di stabilizzazione lombare
Operata tre anni fa per grave anterolistesi L4 L5 con stenosi del canale, mi è stata effettuata la stabilizzazione lombare L4 L5 S1. Si tratta della terza operazione della mia vita sempre per lo stesso motivo.
Ho recuperato parzialmente la flessibilità del rachide e la deambulazione , ma dopo poco è comparso un dolore anale cronico che mi impedisce di fare dei passi normali, in quanto sento come se avessi una piaga aperta all'interno del retto, con sensazione di sfregamento dolorosissimo ad ogni passo. Inoltre compaiono ciclicamente grave stitichezza e incontinenza urinaria, alternati a fasi di parziale normalizzazione.
Escluse cause organiche da parte di proctologo e uroginecologo, mi è stata diagnosticata nevralgia dei nervi pudendi.
Attualmente non rispondo a nessuna terapia farmacologica, anche per mia intolleranza ai farmaci che normalmente vengono somministrati in questi casi. Anche i cerotti transdermici di nuova generazione non danno remissione del dolore. Il neurologo e il terapista del dolore escludono la possibilità di infiltrazioni o neuromodulazioni, temendo, data l'età, gravi effetti collaterali.
Datemi, per favore, una speranza. Dovrò passare quel che mi resta da vivere con questo dolore, che mi dà tregua solo se mi sdraio?
Grazie
Ho recuperato parzialmente la flessibilità del rachide e la deambulazione , ma dopo poco è comparso un dolore anale cronico che mi impedisce di fare dei passi normali, in quanto sento come se avessi una piaga aperta all'interno del retto, con sensazione di sfregamento dolorosissimo ad ogni passo. Inoltre compaiono ciclicamente grave stitichezza e incontinenza urinaria, alternati a fasi di parziale normalizzazione.
Escluse cause organiche da parte di proctologo e uroginecologo, mi è stata diagnosticata nevralgia dei nervi pudendi.
Attualmente non rispondo a nessuna terapia farmacologica, anche per mia intolleranza ai farmaci che normalmente vengono somministrati in questi casi. Anche i cerotti transdermici di nuova generazione non danno remissione del dolore. Il neurologo e il terapista del dolore escludono la possibilità di infiltrazioni o neuromodulazioni, temendo, data l'età, gravi effetti collaterali.
Datemi, per favore, una speranza. Dovrò passare quel che mi resta da vivere con questo dolore, che mi dà tregua solo se mi sdraio?
Grazie
[#1]
Gentile Signora,
Se è stata posta diagnosi di nevralgia del pudendo il percorso terapeutico non è dei più facili. La diagnosi si è avvalsa anche di un accertamento mediante elettromiografia del piano perineale?
Cordialmente
Se è stata posta diagnosi di nevralgia del pudendo il percorso terapeutico non è dei più facili. La diagnosi si è avvalsa anche di un accertamento mediante elettromiografia del piano perineale?
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Utente
L'elettromiografia eseguita nel gennaio dell'anno scorso dà questa diagnosi: "Esame indicativo di una sofferenza neurogena cronica S2 - S4 bilaterale".
Purtroppo da allora il mio sintomo non ha fatto che peggiorare. La sensazione di dolore anale mi impedisce di deambulare normalmente.
Il neurologo mi ha consigliato di eliminare progressivamente il farmaco Gabapentin, che assumevo al massimo per 500 mg al giorno (non tolleravo dosi superiori) e di applicare cerotti di bufrenorfina, prima uno, poi due alla settimana. Ma mi sembra di stare peggio, soprattutto il giorno in cui li cambio.
Grazie
Cordiali saluti
Purtroppo da allora il mio sintomo non ha fatto che peggiorare. La sensazione di dolore anale mi impedisce di deambulare normalmente.
Il neurologo mi ha consigliato di eliminare progressivamente il farmaco Gabapentin, che assumevo al massimo per 500 mg al giorno (non tolleravo dosi superiori) e di applicare cerotti di bufrenorfina, prima uno, poi due alla settimana. Ma mi sembra di stare peggio, soprattutto il giorno in cui li cambio.
Grazie
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1k visite dal 10/08/2018.
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