Ernia discale l4-l5 e scoliosi
Gentile dottore sono Linda da Salerno, 27 anni. Fin da piccola soffro di scoliosi dorso-lombare e porto un rialzo sotto la gamba sinstra di mezzo centimetro, aumentato ad uno dall'ortopedico consultato per il problema seguente.
Dalla scorsa estate soffro di lombosciatalgia, con dolori al gluteo destro e alla gamba. L'esame con RM ha individuato: Emisacralizzazione sinistra di L5. Ernia discale posteriore mediana nello spazio intersomatico l4-l5, che comprime il sacco durale.
Modesta protusione discale posteriore mediana a livello dello spazio intersomatico l3-l4 che impronta lievemente il sacco durale. I dischi intersomatici L3-L4 ed L4-L5 presentano spessore e segnale T2 inferiori alla norma per fenomeni degenerativi.
L'ortopedico consultato prescrisse una cura a base di cortisone e fisiokinesiterapia, che non ha prodotto risultati. La sciatalgia andò peggiorando. Successivamente ho effettuato una cura di 15 giorni con fans (Liometacen, metacen, muscoril),prescritti dal neurochirurgo, insieme a fisioterapia da effettuare alla fine del dolore. Tuttavia l'infiammazione è andata aumentando, scendendo dal polpaccio alla pianta del piede, con a volte leggero formicolio. Difficoltà motorie mi costringono a casa e non vedo proprio come riuscire a fare nuoto o ginnastica posturale senza prendere antiinfiammatori. Il dilemma è determinato dal fatto che tutti gli specialisti(Tranne il neurochirurgo con la microdiscectomia) mi hanno sconsigliato l'intervento, perchè la situazione, l'età, il peso leggero, la presenza di sensibilità ed il riflesso pronto integro, sono dalla mia. tuttavia non vedo miglioramenti e stavo valutando la possibilità di provare con ozonoterapia...Datemi per favore una mano.
Dalla scorsa estate soffro di lombosciatalgia, con dolori al gluteo destro e alla gamba. L'esame con RM ha individuato: Emisacralizzazione sinistra di L5. Ernia discale posteriore mediana nello spazio intersomatico l4-l5, che comprime il sacco durale.
Modesta protusione discale posteriore mediana a livello dello spazio intersomatico l3-l4 che impronta lievemente il sacco durale. I dischi intersomatici L3-L4 ed L4-L5 presentano spessore e segnale T2 inferiori alla norma per fenomeni degenerativi.
L'ortopedico consultato prescrisse una cura a base di cortisone e fisiokinesiterapia, che non ha prodotto risultati. La sciatalgia andò peggiorando. Successivamente ho effettuato una cura di 15 giorni con fans (Liometacen, metacen, muscoril),prescritti dal neurochirurgo, insieme a fisioterapia da effettuare alla fine del dolore. Tuttavia l'infiammazione è andata aumentando, scendendo dal polpaccio alla pianta del piede, con a volte leggero formicolio. Difficoltà motorie mi costringono a casa e non vedo proprio come riuscire a fare nuoto o ginnastica posturale senza prendere antiinfiammatori. Il dilemma è determinato dal fatto che tutti gli specialisti(Tranne il neurochirurgo con la microdiscectomia) mi hanno sconsigliato l'intervento, perchè la situazione, l'età, il peso leggero, la presenza di sensibilità ed il riflesso pronto integro, sono dalla mia. tuttavia non vedo miglioramenti e stavo valutando la possibilità di provare con ozonoterapia...Datemi per favore una mano.
[#1]
Gentile signora,
un intervento chirurgico di discectomia non sempre va effettuato solo quando compaiono deficit neurologici, (anzi spesso è tardi). Il dolore resistente alla terapia medico-conservativa è una indicazione a intervenire.
E' pertanto probabile che il collega neurochirurgico abbia ragione, ma, da parte nostra, senza avere la possibilità di visionare quanto meno le immagini di Risonanza eavere il quadro clinico completo,non è possibile confermarlo.
Disponibile per eventuali,ulteriori chiarimenti e necessità, La saluto cordialmente
un intervento chirurgico di discectomia non sempre va effettuato solo quando compaiono deficit neurologici, (anzi spesso è tardi). Il dolore resistente alla terapia medico-conservativa è una indicazione a intervenire.
E' pertanto probabile che il collega neurochirurgico abbia ragione, ma, da parte nostra, senza avere la possibilità di visionare quanto meno le immagini di Risonanza eavere il quadro clinico completo,non è possibile confermarlo.
Disponibile per eventuali,ulteriori chiarimenti e necessità, La saluto cordialmente
[#3]
Gentile signora,
lasci perdere l'ozono-terapia. Questa metodica non rimuove l'ernia e se effettuata in ambulatorio ha la stessa efficacia di un buon ciclo di massaggi, poichè ha come effetto quello di distendere i muscoli contratti.
Comunque a Lei la scelta!
Cordialmente
lasci perdere l'ozono-terapia. Questa metodica non rimuove l'ernia e se effettuata in ambulatorio ha la stessa efficacia di un buon ciclo di massaggi, poichè ha come effetto quello di distendere i muscoli contratti.
Comunque a Lei la scelta!
Cordialmente
[#4]
Utente
Gentile Dottore, la ascolto con piacere...avevo idea della vacuità di tale metodologia. La nuova risonanza presenta un ingrandimento dell'ernia e della protusione, purtroppo, legata a fenomeni degenerativi.
L'ultimo consiglio che le chiedo riguarda la tipologia di intervento: crede funzioni la tecnica PLLD del dottor Choy, o meglio la microdiscectomia?
Capisco che la varietà di tecniche è legata anche alla presenze di scuole di pensiero diverso, come per tutti i campi, ma quale scegliere??
Cordialmente e sinceramente a Lei grata.
L'ultimo consiglio che le chiedo riguarda la tipologia di intervento: crede funzioni la tecnica PLLD del dottor Choy, o meglio la microdiscectomia?
Capisco che la varietà di tecniche è legata anche alla presenze di scuole di pensiero diverso, come per tutti i campi, ma quale scegliere??
Cordialmente e sinceramente a Lei grata.
[#5]
Gentile signora,
l'intervento di ernia del disco si pratica,(almeno in ambiente neurochirurgico) ormai da oltre un trentennio, con la tecnica microchirurgica.
Attualmente esistono delle metodiche cosiddette mini-invasive che si differenziano molto poco dalla tecnica microchirurgica.
In ogni caso le nuove metodiche non sostituiscono quella tradizionale, ma trovano ben precise indicazioni a seconda della morfologia del disco, della posizione dell'ernia, di eventuali alterazioni di strutture limitrofe ecc. In sostanza non si può utilizzare una metodica chirurgica indiscriminatamente e valevole per tutti i casi di ernia del disco.
Lei accennaa fenomeni disidratativi o degenerativi del disco. Potrebbe qui per esempio non essere necessaria la sola discectomia, ma l'utilizzo anche di sostituti del disco.
Sempre disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
l'intervento di ernia del disco si pratica,(almeno in ambiente neurochirurgico) ormai da oltre un trentennio, con la tecnica microchirurgica.
Attualmente esistono delle metodiche cosiddette mini-invasive che si differenziano molto poco dalla tecnica microchirurgica.
In ogni caso le nuove metodiche non sostituiscono quella tradizionale, ma trovano ben precise indicazioni a seconda della morfologia del disco, della posizione dell'ernia, di eventuali alterazioni di strutture limitrofe ecc. In sostanza non si può utilizzare una metodica chirurgica indiscriminatamente e valevole per tutti i casi di ernia del disco.
Lei accennaa fenomeni disidratativi o degenerativi del disco. Potrebbe qui per esempio non essere necessaria la sola discectomia, ma l'utilizzo anche di sostituti del disco.
Sempre disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.2k visite dal 19/01/2009.
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