Recidiva ernia del disco

Gentili Dottori,

sono una ragazza di 28 anni, operata all'età di 14 anni per un'ernia discale l4-l5.
In questi anni sono sempre stata bene, salvo negli ultimi anni soffrire di sporadici mal di schiena sempre risolti con cura antiinfiammatoria. Da qualche mese il mal di schiena è diventato più frequente, passava con iniezioni di dicloreum ma poi dopo un po' tornava. Il dolore inizialmente riguardava solo la zona lombare con difficoltà a raddrizzarmi dopo essere stata seduta in ufficio o in auto.
Un mese fa il dolore è diventato tanto forte da bloccarmi a letto, si irradiava in entrambe le gambe sia in piedi che seduta che a letto, e dovevo ricorrere all'assunzione di gocce di toradol anche se alleviavano solo di poco il dolore. Anche l'assunzione di lenizac non mi portava grossi benefici.
Ho fatto RMN con questo esito: i dischi intersomatici del tratto L4-S1 mostrano segnale in T2 inferiore alla norma e spessore ridotto per fenomeni degenerativi. A livello dello spazio intesomatico L4-L5 si rileva un'ernia discale postero-laterale sinistra, a sviluppo discendente, extralegamentosa, che comprime il sacco durale e la tasca radicolare L5 omolaterale. La radice appare lievemente rigonfia per edema.
Ho fatto iniezioni di cortisone, muscoril, nicetile, tricortin. L'elettromiografia ha dato esito negativo.
Ora sono riuscita a rimettermi in piedi per tornare a lavoro ma il dolore persiste dopo 1 mese di riposo, seppure molto più sopportabile rispetto alla condizione sopra descritta, tanto da poter tornare a lavoro. Tuttavia zoppico e non riesco ad assumere una posizione retta per il dolore, soprattutto dopo essere stata seduta. Attualmente sto assumendo da quasi 20 giorni Gabapentin (2 cpr al dì) ma non noto benefici sostanziali di giorno in giorno.
Ho consultato diversi neurochirurghi alcuni mi hanno consigliato di evitare l'intervento e provare con la cura farmacologica per qualche mese, altri di ripetere l'intervento, e tra questi alcuni consigliano di asportare solo la parte erniata del disco e altri di asportare tutto il disco senza inserire alcun sostegno data la mia giovane età.
Insomma sono molto confusa.
Mi piacerebbe avere un parere in merito, soprattutto su quali sono i rischi legati a ciascuno di questi approcci (che speranze ci sono di risolvere con la cura a base di gabapentin? Asportare solo la parte erniata del disco non espone a rischi di altre recidive? Asportare tutto il disco non indebolirà la mia colonna?).
Grazie in anticipo a chi potrà darmi qualche prezioso consiglio e buon lavoro a tutti!
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Gentile Utente,
dal suo resoconto anamnestico emerge ovviamente che lei ha una recidiva di ernia al medesimo livello ove fu sottoposta ad intervento 4 anni or sono. Da quanto dice, onestamente, rilevo un elemento che desta qualche preoccupazione e non è relativo al dolore quanto al fatto che dice di zoppicare. Questo potrebbe indicare che sia in atto un deficit neurologico che deve essere attentamente valutato perché questo costituisce la vera indicazione a trattamento chirurgico dell'ernia discale. Sulle modalità di esecuzione dell'intervento se ne discute successivamente, ma è prioritario definire se vi sia reale indicazione.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dott. Colangelo
Innanzitutto la ringrazio per la risposta repentina.
Come le dicevo l'esito dell'elettromiografia è negativo. Il fatto di assumere una posizione sbagliata quando cammino (che mi dá l'impressione di zoppicare un po') dipende dal fatto che avendo il nervo sciatico che mi tira tento di accorciare il passo per limitare il dolore.
Per prendere una decisione vorrei capire bene a cosa vado incontro, i medici consultati non mi hanno figurato bene quali sono i rischi e benefici dei vari approcci e non so che decisione prendere, se attendere, cosa fare nel frattempo (della fisioterapia potrebbe servire) e che tipo di intervento sia migliore nel caso dovessi ricorrere nuovamente all'intervento. Inoltre il fatto di aver avuto un ernia in età così giovane (14 anni) e una recidiva in eta altrettanto giovane potrebbe essere indicativo di altri problemi alla colonna?
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Se esiste un conflitto disco-radicolare va risolto e, scusi, ma non deve scegliere lei il tipo di intervento cui sottoporsi ma responsabilità del chirurgo che pone l’indicazione. Il problema vero è questo: vi è indicazione all’intervento?
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Utente
Utente
Indubbiamente. Tuttavia avendo ricevuto pareri diversi dagli specialisti consultati (chi mi ha figurato l'intervento come unica via percorribile ma con approcci diversi, chi mi ha detto di evitare l'intervento per i rischi che esso comporta e tentare l'approccio conservativo) vorrei capirne qualcosa in più.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile ragazza,
come ha già scritto con chiarezza il collega Colangelo, la decisione di operare la può prendere solo il chirurgo che l'avrà visitata.
Dalla descrizione della RM non sembrano esserci dubbi.

Chi poi Le ha detto di evitare l'intervento, certamente non è un chirurgo che conosce la patologia vertebrale.
I rschi di un aggravamento serio sono molto maggiori di quelli chirurgici, in buone mani ridotti pressoché a zero.

Cordialmente