Recidiva precoce ernia del disco L5 S1

Buonasera, mi chiamo Alberto ed ho 28 anni. Un mese fa mi sono operato all’ernia del disco L5 S1, presso una clinica di Firenze. L’intervento sembrava essere andato bene. Quando gli infermieri mi hanno sollevato dalla barella per mettermi sul letto della mia camera, al contatto con il letto - nonostante la morfina - ho sentito un forte dolore proprio nella zona operata, ma il dolore è passato dopo poco. Purtroppo però - non appena il giorno seguente mi hanno messo in piedi, e poi seduto con il busto ortopedico Camp 632 - ho avvertito immediatamente il solito formicolio acuto su tutta la gamba destra fino alla pianta del piede. Formicolio che Ha continuato a infastidirmi anche da sdraiato, seppur non costantemente. Ho subito avvertito l’assistente del neurochirurgo di questo spiacevole accaduto, ma mi ha tranquillizzato dicendo che era completamente normale, e che sicuramente la radice era ancora molto infiammata. Avrei dovuto continuare a sentire questo dolore per 15 giorni, senza preoccuparmi. Poiché il dolore non passava, e iniziavo camminare sempre più curvo in avanti, ho fatto anticipare la visita di controllo con il neurochirurgo, che mi ha ordinato una risonanza magnetica d’urgenza, che ha evidenziato immediatamente un’ernia del disco rigido recidiva precoce, nello stesso punto di prima. Il chirurgo sostiene che sia colpa di un movimento fatto male, subito dopo l’operazione, probabilmente lo spostamento dalla barella o l’alzata con il busto. Non esclude inoltre che possa aver fatto un movimento sbagliato durante il sonno, senza busto. Lui consiglia di procedere con un altro intervento identico, che ha però una percentuale del 25-30% di finire come il precedente. Sconsiglia un intervento più invasivo con delle viti sulla colonna perché, data la mia giovane età, pensa che si possa andare a peggiorare tutti i dischi superiori, e fare uscire ernie anche lì sopra.

Per il momento mi ha consigliato di fare sei sedute di laser yag o k, per cercare di disidratare l’ernia, e mi ha inoltre scritto di rinforzare i muscoli paravertebrali. Il fisioterapista con cui ho parlato, si è dimostrato da subito molto scettico su questo tipo di trattamento, che secondo lui non avrà alcun tipo di giovamento. Sicuramente non nel lungo termine.

Io - allo stato attuale - non sono in grado di camminare per più di 10 minuti, o stare seduto per più di 20, senza dovermi alzare. Operazioni che posso fare solo ed esclusivamente con l’ausilio del busto di ferro, in quanto la schiena non mi sorregge. Mi sento molto stanco e avvilito. Prendo 3 gabapentin 300 al giorno, unico medicinale che riduce per un po’ il formicolio. Non ho mai avuto e non ho tuttora perdita di sensibilità alla gamba destra né al piede.

Qui la risonanza prima dell’operazione
https://drive.google.com/open?id=1a6jLA2fgLfK4Xu0-W4Bgiku_tiRm2DAE

Qui la risonanza dopo l’operazione
https://drive.google.com/open?id=1UYUAm04BsuTu0aUXJV2rACPUayULr5Id

Cosa mi consigliate di fare?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Sicuramente, a distanza, non si può essere perentori, ma quello che Le dice il fisioterapista non è irrazionale.
Lei avrà bisogno di un ulteriore trattamento chirurgico, anche se non massivo (già il microchirurgico è stato abbastanza massivo).
Bisogna che Lei venga visitato da altro Neurochirurgo, che, faccia la mininvasiva (si documenti sulla differenza fra mininvasiva e microchirurgica), e si giunga ad una conclusione consequenziale.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

[#2]
Utente
Utente
Gent. Dott. Della Corte,
A distanza di 7 mesi non ho ancora risolto nulla. Ho fatto il giro di tutti i neurochirurghi più famosi di Roma ma ognuno dice una cosa diversa. Tutti convengono che non ho bisogno di essere operato d’urgenza ma nessuno dà la garanzia che - rioperandomi - le parestesie fastidiose passeranno.

Mi sono rivolto pochi giorni fa ad un chirurgo che fa la mininvasiva (asporta con una canula l’ernia in day ospital) ma mi ha spiegato che - non essendo più il mio un territorio vergine - questo tipo di intervento non è più possibile per via delle aderenze. Lei sa di chirurghi che operino ernie recidive con la mininvasiva ?
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
La Sua mi sembra una domanda scontata.
Bisogna visitarLa e visionare le indagini eseguite.
Una volta stabilito ciò, il Neurochirurgo che La avrà valutata, se si interessa ed esegue routinariamente e VERAMENTE la mininvasiva, SICURAMENTE La saprà utilmenta indirizzare.
Dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
[#4]
Utente
Utente
Gent.ssimo Dott. Della Corte,
grazie per la sua tanto veloce quanto rassicurante risposta.
Ho letto con molto interesse i suoi due articoli sul sito e, mi sembra di capire che ci sia differenza tra la endoscopica spinale (che il suo collega non si sente di effettuare, essendo io stato già operato a cielo aperto) e la mininvasiva per via percutanea che effettua lei.

Qui trova la mia ultima risonanza magnetica, risalente a fine Ottobre 2018 https://goo.gl/7Xp76w
Al momento io - fortunatamente - non ho danni neurologici. Tutti i neurochirurghi che mi hanno visitato mi hanno fatto la prova dei riflessi, camminare sulle punte, sui talloni etc.

Quello che è davvero fastidioso, e che mi rende impossibile una vita da normale ventottenne, è una forte parestesia che parte dal gluteo destro, continua sulla gamba destra (fino alla pianta del piede) e umenta di intensità col passare del tempo durante la giornata. Il formicolio intacca anche la zona genitale e la gamba sinistra se rimango seduto a lungo (come al cinema o al ristorante, su una sedia di legno).
A poco servono le due compresse di Gabapentin 300mg che prendo ogni giorno. Così pure le due pastiglie di Assonal.
Inoltre, come le avevo scritto in qualche post precedente, ho un distanziatore spinoso L5 S1, solo anteriore, non so se questo possa rappresentare un limite per un eventuale intervento con la sua tecnica. Spero vivamente di no.

Se lei , visionando la mia rm, ritiene che un intervento di asportazione dell'ernia in via percutanea possa avere esiti positivi, (o per lo meno, non comporti rischi di peggioramento della mia situazione) sarei felicissimo di incontrarla a Roma quanto prima, per una visita di persona.

Un ultima curiosità: l'intervento prevede una degenza in clinica di due giorni, o è in day hospital? Io ho fatto un'infiltrazione tac guidata di cortisone al S.Andrea due anni fa, in anestesia locale. Il procedimento è per lo più simile?

Per il momento grazie per la sua consulenza.
Distinti saluti
Alberto C.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Buonasera. Ho visto le immagini della rmn e, pur con i benefici della distanza, la mia sensazione è che vi sia una sofferenza a 5-1 (forse bilat.) ove lo spazio discale appare sofferente.

Se Lei ha piacere, come mi è sembrato di aver capito, di essere visto da me, prenoti, almeno per la visita, qui a Milano.
Poi, eventualmente, vedremo se dobbiamo rimetterci le mani ed in quale Clinica potrebbe venire più comodo.
Cordialità.