Lombosciatalgia dx e deficit dorsiflessione piede in ernia discale L5-S1
Buongiorno, sono una donna di 41 anni e ho una lombosciatalgia dx e deficit dorsiflessione piede in ernia discale L5-S1. Tutto è iniziato da inizio fine aprile 2018 con forti e incessanti dolori notturni al'anca destra con interessamento del fianco e costato destro. La notte mi è impossibile dormire oltre 3 ore a causa del dolore che tende a cessare solo seduta a 90 gradi o in piedi. Cammino con marcia steppante con autonomia di circa 20 minuti mezzora a causa dei dolori che dalla zona lombare scendono lungo le gambe. Presento debolezza muscolare la gamba dx dall'anca al piede. In terapia con cortisone pastiglie prima, ora punture da 30 gg +Dobetin. Ho eseguito la RMN che riporta un quadro generale di sofferenza della mia colonna vertebrale, ma il parere ricevuto dal neurochirurgo e dell'ortopedico è stato in sintesi il seguente: in presenza di un danno al nervo sciatico con piede cadente non è indicato l'intervento chirurgico in quanto l'ernia L5-S1 che presento è piccola e anche rimuovendola non ci sono garanzie di recupero. Pertanto tenuto conto del rapporto rischio beneficio negativo, non si trova indicazione per l'intervento chirurgico. A seguito di tale conclusione, mi hanno indicato come "soluzione" l'utilizzo dell'ortesi molla di Codivilla e fisioterapia. REFERTO RMN: "Scoliosi destro convessa del rachide dorsale e sinistro - convessa del rachide lombare. RM rachide dorsale:..Multiple aree di involuzione adiposa della midollare vertebrale e piccoli angiomi ossei vertebrali sparse nelle vertebre dorsali, anche in D8 e D12. Diffuse irregolarità spondilosiche, con associati appuntimenti osteofitici. A livello D2-D3 protrusione discale postero laterale sx, D7-D8 piccola focalità discale erniaria mediana con discreta impronta sul sacco dural. D8-D9/D-9-D10 lievi sporgenze discali posteriori. RM Rachide lombosacrale: Rettifica lordosi lombare. Accentuazione lordosi al passaggio lombosacrale con retro listesi di L5 su S1. A livell L3-L4 rettilineizzazione profilo discale post. Discreta sagittalizzazione dei massicci articolari e irregolarità artrosiche interapofisarie in L3-L4. A livello L4-L5: segni di disidratazione discale; si apprezza modesta protrusione del contorno discale posteriore con modesta impronta sul sacco durale. Il canale in L4-L5 appare meno ampio con sagitt. massicci artic. e irreg. artrosiche interapofisarie. Nodulo di Schmorl sul piatto somatico L4 associati segni di edema della spongiosa ossea circostante. A livello L5-S1: evidenti segni di discopatia con protrusione discale post. globale associata a piccola focalità erniaria in sede mediana, scivolata caudalmente con discreta impronta sul sacco durale e si estende lateralmente parziale interessamento dei forami. Alterazioni artrosiche faccette posteriori L5-S1 e osteosondrosico dei piatti somatici contrapposti L5/S1. Piccola cisti liquorale perineurale in sede sacrale S3.
Ringrazio anticipatamente per i consigli che mi darete.
Ringrazio anticipatamente per i consigli che mi darete.
[#1]
Gentile signora,
il primo consiglio che Le do è quello di cambiare neurochirurgo, il secondo è quello di non sottovalutare la Sua condizione clinica che potrebbe peggiorare anche repentinamente.
Seppur con i limiti della consulenza a distanza, la descrizione della RM evidenzia una condizione di spondilodiscoartrosi oltre a un'ernia che seppur piccola presenta un frammento migrato, quindi espulso con pericolosa compressione sul sacco durale.
Vi è descritta inoltre una retrolistesi di L5/S1 o anterolistesi di L5/S1 che è una condizione di instabilità e può contribuire, assieme all'ernia, al deficit del piede.
Se i colleghi non hanno dato indicazione chirurgica, chieda loro a nome mio, quando secondo loro si operano le ernie del disco.
Se il deficit è comparso ad Aprile l'intervento è urgente e seppur la garanzia di ripresa non può essere data, quanto meno si rimuove la compressione che ora mantiene il deficit e lo può ulteriormente aggravare.
Inoltre la terapia riabilitativa sarà più efficace se la compressione che crea il danno viene rimossa.
In Aprile alla comparsa del deficit è stata visitata dal neurochirurgo ? E allora Le ha detto che non c'era nulla da fare? O la RM l'ha vista solo ora?
Mi faccia sapere
Cordialmente
il primo consiglio che Le do è quello di cambiare neurochirurgo, il secondo è quello di non sottovalutare la Sua condizione clinica che potrebbe peggiorare anche repentinamente.
Seppur con i limiti della consulenza a distanza, la descrizione della RM evidenzia una condizione di spondilodiscoartrosi oltre a un'ernia che seppur piccola presenta un frammento migrato, quindi espulso con pericolosa compressione sul sacco durale.
Vi è descritta inoltre una retrolistesi di L5/S1 o anterolistesi di L5/S1 che è una condizione di instabilità e può contribuire, assieme all'ernia, al deficit del piede.
Se i colleghi non hanno dato indicazione chirurgica, chieda loro a nome mio, quando secondo loro si operano le ernie del disco.
Se il deficit è comparso ad Aprile l'intervento è urgente e seppur la garanzia di ripresa non può essere data, quanto meno si rimuove la compressione che ora mantiene il deficit e lo può ulteriormente aggravare.
Inoltre la terapia riabilitativa sarà più efficace se la compressione che crea il danno viene rimossa.
In Aprile alla comparsa del deficit è stata visitata dal neurochirurgo ? E allora Le ha detto che non c'era nulla da fare? O la RM l'ha vista solo ora?
Mi faccia sapere
Cordialmente
[#2]
Utente
Buongiorno dottore, la ringrazio per il suo celere riscontro.
Dalla comparsa dei sintomi di fine aprile, sono riuscita a sottopormi a RMN con prescrizione del mio medico di base solo il 29/05/2018. il consulto neurochirurgico l'ho avuto con accesso d'urgenza al pronto soccorso il 12/06/2018 perchè non riuscivo a muovere la gamba e il piede, quasi fossero paralizzati. Ho sottoposto il referto RMN al neurochirurgo di turno il quale mi ha scritto che "non sussiste indicazione chirurgica per la piccola ernia discale L5-S1 e per deficit della dorsiflessione dorsale piede dx consiglia fisioterapia". Il fisiatra non concorda l'approccio indicato e si è offerto di ridiscutere il mio caso con la neurochirurgia. Ora sono in attesa di chiamata per mettermi al corrente di come procedere, ma chiaramente sono in apprensione per paura di perdere tempo prezioso per recuperare il più possibile l'uso della mia gamba.
Se avessi 100 anni mi rassegnerei, ma a 41 davvero è dura pensare di non poter più camminare bene.
Cordialmente
Dalla comparsa dei sintomi di fine aprile, sono riuscita a sottopormi a RMN con prescrizione del mio medico di base solo il 29/05/2018. il consulto neurochirurgico l'ho avuto con accesso d'urgenza al pronto soccorso il 12/06/2018 perchè non riuscivo a muovere la gamba e il piede, quasi fossero paralizzati. Ho sottoposto il referto RMN al neurochirurgo di turno il quale mi ha scritto che "non sussiste indicazione chirurgica per la piccola ernia discale L5-S1 e per deficit della dorsiflessione dorsale piede dx consiglia fisioterapia". Il fisiatra non concorda l'approccio indicato e si è offerto di ridiscutere il mio caso con la neurochirurgia. Ora sono in attesa di chiamata per mettermi al corrente di come procedere, ma chiaramente sono in apprensione per paura di perdere tempo prezioso per recuperare il più possibile l'uso della mia gamba.
Se avessi 100 anni mi rassegnerei, ma a 41 davvero è dura pensare di non poter più camminare bene.
Cordialmente
[#4]
Utente
Dottore, non so davvero come ringraziarla per l'incoraggiamento. Seguirò subito i suoi consigli e cercherò con determinazione un nuovo consulto neurochirurgico con uno specialista che riesca a guardare aldilà delle statistiche, e che prenda seriamente a cuore la mia situazione proponendomi una strada che mi consenta di risolvere, seppur parzialmente, la mia situazione fisica.
Cordialità
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.2k visite dal 21/06/2018.
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