INTERVENTO ERNIA L5 S1
Buongiorno, sono un uomo di 43 anni e voglio chiederle cosa s.e pensa del mio caso e se devo ricorrere o meno all'intervento chirurgico.
Le racconto brevemente la mia anamnesi:
Sono un pubblico impiegato, la mia attività lavorativa generalmente è dietro una scrivania o a guidare ma sempre fatto in maniera alternata nell'arco della stessa giornata.
A Marzo 2017 ho sofferto di una fortissima lombosciatalgia sinistra che irradiava il dolore al gluteo, coscia, polpaccio e piede con dolori fortissimi al punto di sentirsi staccare la carne dalle ossa e immobilizzazione a letto per almeno 20 giorni. Ho fatto fans e miorilassanti ma erano acqua fresca, successivamente con due infiltrazioni di lidocaina e cortisone, deltacortetene,e tecar, dopo due mesi mi ha rimesso in piedi ma leggermente clauvicante.
Ho fatto una RMN da cui si evince:
protusione discale in L2
protusione discale in L3 ove lambisce la radice spinale l3 omolaterale
protusione discale in L4 con parziale impegno disco-osteotisico neuroforaminale bilaterale e giunge a contatto con le radici spinali L4
ernia discale in L5 S1 mediana paramediama bilaterale ad intensita di segnale elevata come da componente ''molle'' con frazione erniaria estrusa in sede paramediana sinistra che si porta nel recesso laterale e determina conflitto meccanico con la radice spinale emergente S1 omolaterale.
Successivamente a settembre il problema si è ripresentato in uguale maniera, e sono rimasto a letto almeno 20 giorni, e la RMN ha evidenziato le stesse cose di 6 mesi prima.
Ho fatto altre 3 infiltrazioni, non ho fatto cortisone via orale perchè mi aveva creato molti effetti collaterali, 8 sedute settimanali di ozonoterapia, un intervento di peridurolisi con Ozono, tens e ionoforesi e nei mesi successivi sono dimagrito 22 kg (da !00 kg a 78 kg), e non ho fatto alcun tipo di attività pesante (alzare pesi oltre i 10 kg, piegarsi sulla schiena, saltare, attività fisica perchè un leggero dolore è sempre presente)
Ho fatto due consulti neurochirugici a ottobre, in cui i due medici hanno consigliato l'intervento di rimozione dell'ernia per i problemi precedenti e per la consistenza e posizione dell'ernia che preme sulla radice spinale..
Uno lo consigliava intervento mininvasivo con la sola rimozione dell'ernia, l'altro a cielo aperto con rimozione dell'ernia e fissaggio con delle viti delle vertebre L5 S1. I due specialisti dall'esame obiettivo vedevano una piena funzionalità delle articolazioni, dei riflessi e uno stato di salute accettabile e quasi normale per cui non insistevano per l'intervento.
6 giorni fa ho avuto di nuovo una ricaduta con dolori fortissimi all'inguine sx, e interno coscia fino al ginocchio, al punto di non aver forza per alzare la gamba sx, alleggeriti dopo 3 giorni e successivamente ho fatto una infiltrazione e adesso il dolore è scomparso. La mia domanda è semplice: mi consiglia l'intervento? se si quale?
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione ricevuta.
Cordiali saluti
Le racconto brevemente la mia anamnesi:
Sono un pubblico impiegato, la mia attività lavorativa generalmente è dietro una scrivania o a guidare ma sempre fatto in maniera alternata nell'arco della stessa giornata.
A Marzo 2017 ho sofferto di una fortissima lombosciatalgia sinistra che irradiava il dolore al gluteo, coscia, polpaccio e piede con dolori fortissimi al punto di sentirsi staccare la carne dalle ossa e immobilizzazione a letto per almeno 20 giorni. Ho fatto fans e miorilassanti ma erano acqua fresca, successivamente con due infiltrazioni di lidocaina e cortisone, deltacortetene,e tecar, dopo due mesi mi ha rimesso in piedi ma leggermente clauvicante.
Ho fatto una RMN da cui si evince:
protusione discale in L2
protusione discale in L3 ove lambisce la radice spinale l3 omolaterale
protusione discale in L4 con parziale impegno disco-osteotisico neuroforaminale bilaterale e giunge a contatto con le radici spinali L4
ernia discale in L5 S1 mediana paramediama bilaterale ad intensita di segnale elevata come da componente ''molle'' con frazione erniaria estrusa in sede paramediana sinistra che si porta nel recesso laterale e determina conflitto meccanico con la radice spinale emergente S1 omolaterale.
Successivamente a settembre il problema si è ripresentato in uguale maniera, e sono rimasto a letto almeno 20 giorni, e la RMN ha evidenziato le stesse cose di 6 mesi prima.
Ho fatto altre 3 infiltrazioni, non ho fatto cortisone via orale perchè mi aveva creato molti effetti collaterali, 8 sedute settimanali di ozonoterapia, un intervento di peridurolisi con Ozono, tens e ionoforesi e nei mesi successivi sono dimagrito 22 kg (da !00 kg a 78 kg), e non ho fatto alcun tipo di attività pesante (alzare pesi oltre i 10 kg, piegarsi sulla schiena, saltare, attività fisica perchè un leggero dolore è sempre presente)
Ho fatto due consulti neurochirugici a ottobre, in cui i due medici hanno consigliato l'intervento di rimozione dell'ernia per i problemi precedenti e per la consistenza e posizione dell'ernia che preme sulla radice spinale..
Uno lo consigliava intervento mininvasivo con la sola rimozione dell'ernia, l'altro a cielo aperto con rimozione dell'ernia e fissaggio con delle viti delle vertebre L5 S1. I due specialisti dall'esame obiettivo vedevano una piena funzionalità delle articolazioni, dei riflessi e uno stato di salute accettabile e quasi normale per cui non insistevano per l'intervento.
6 giorni fa ho avuto di nuovo una ricaduta con dolori fortissimi all'inguine sx, e interno coscia fino al ginocchio, al punto di non aver forza per alzare la gamba sx, alleggeriti dopo 3 giorni e successivamente ho fatto una infiltrazione e adesso il dolore è scomparso. La mia domanda è semplice: mi consiglia l'intervento? se si quale?
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione ricevuta.
Cordiali saluti
[#1]
Egr. signore,
a distanza non si può prescrivere nessun tipo di terapia.
Le posso però dire, stando al Suo racconto, che in considerazione dell'inefficacia della terapia finora attuata e da quanto emerso alla RM, la soluzione non potrà che essere chirurgica.
Ha poca importanza la tecnica utilizzata. E' importante rimuovere la causa dei sintomi che rischiano di essere molto invalidanti.
Cordialmente
a distanza non si può prescrivere nessun tipo di terapia.
Le posso però dire, stando al Suo racconto, che in considerazione dell'inefficacia della terapia finora attuata e da quanto emerso alla RM, la soluzione non potrà che essere chirurgica.
Ha poca importanza la tecnica utilizzata. E' importante rimuovere la causa dei sintomi che rischiano di essere molto invalidanti.
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Buonasera, grazie per avermi risposto in tempi così rapidi, come vede non ci dormo.
Sulla terapia concordo con lei che non si può prescrivere, così come sull'indicazione verso l'intervento, faccio un'unica ultima riflessione; il fatto che anche dopo la terza breve ricaduta e considerando che poi raggiungo un benessere tale da vivere discretamente bene, è opportuno fare l'intervento? Potrei avere delle complicazioni peggiori di quelle post criticità se faccio l'intervento?
Grazie per la Sua attenzione.
Cordiali saluti.
PS: speravo rispondesse lei, perché, nulla togliendo ai suoi colleghi, ha un modo di fare semplice e diretto. Complimenti vivissimi
Sulla terapia concordo con lei che non si può prescrivere, così come sull'indicazione verso l'intervento, faccio un'unica ultima riflessione; il fatto che anche dopo la terza breve ricaduta e considerando che poi raggiungo un benessere tale da vivere discretamente bene, è opportuno fare l'intervento? Potrei avere delle complicazioni peggiori di quelle post criticità se faccio l'intervento?
Grazie per la Sua attenzione.
Cordiali saluti.
PS: speravo rispondesse lei, perché, nulla togliendo ai suoi colleghi, ha un modo di fare semplice e diretto. Complimenti vivissimi
[#3]
Credo invece che potrebbe avere "criticità" maggiori se non effettua l'intervento.
Grazie per i complimenti. Si cerca di essere il più possibile esaurienti in un rapporto importante, seppur virtuale e necessariamente limitato.
Una buona giornata
Grazie per i complimenti. Si cerca di essere il più possibile esaurienti in un rapporto importante, seppur virtuale e necessariamente limitato.
Una buona giornata
[#4]
Ex utente
Buongiorno, la volevo aggiornare perché ho seguito il Suo consiglio. Il giorno 4 luglio ho fatto l'intervento di artrodesi L5S1con decompressione foraminale bilaterale L5S1. Mi sono alzato dopo 2 giorni dall'intervento e adesso sono a riposo e mi hanno sconsigliato di fare piegamento e torsioni del rachide. Le volevo chiedere, se tutto procede bene per come già avviene, quando potrò riprendere la condizione di normalita, cioè tornare al lavoro, guidare, fare lunghe passeggiate o lunghi viaggi in auto? In questo periodo quale tipo di riabilitazione dovrò fare? ( a un mese dall'intervento farò il controllo e li mi verrà spiegato tutto dettagliatamente ma non voglio trovarmi impreparato).
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicatami.
Cordiali saluti
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicatami.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.7k visite dal 02/06/2018.
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