Deficit sensitivo-motorio al piede in seguito a compressione da ernia discale

Salve. Circa 7 mesi fa ( in data 20/ottobre/2017), sono stato sottoposto ad un intervento di microdiscectomia a causa del manifestarsi di un deficit sensitivo-motorio (con riduzione della forza) del piede destro in seguito a compressione da ernia discale. L'intervento è stato eseguito a non più di 7/10 giorni dal manifestarsi dei sintomi. Il referto del chirurgo parla di un "lieve deficit del popliteo esterno". In effetti il deficit si direbbe lieve (non ho il piede cadente ma un'evidente difficoltà a camminare sulle punte e a sollevare il tallone con conseguente deambulazione steppeggiante) Dopo circa 3 settimane di riposo ho intrapreso dei cicli di fisioterapia che sono durati per circa 4 mesi. Ora, a distanza di 7 mesi dall'intervento, ci sono sicuramente stati dei miglioramenti, sia a livello sensitivo che motorio, ma non un recupero funzionale soddisfacente. Le mie domande sono queste:

Come è meglio procedere da adesso visto che comunque il problema non è rientrato a distanza di sette mesi?
E' consigliabile continuare la fisioterapia, magari con terapie mirate? (Non sono convintissimo che la fisioterapista che mi ha seguito abbia fatto un buon lavoro).
E' possibile che le fibre nervose danneggiate necessitino di più tempo per una ripresa soddisfacente? E in caso contrario, sarebbe il caso di prendere in considerazione la strada della chirurgia?

Qualora necessitaste di maggiori dettagli ovviamente non avete che da chiedere.

Grazie, cordialmente.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
mi sembra di capire che l'intervento, eseguito abbastanza tempestivamente, abbia evitato l'aggravarsi del deficit sensitivo-motorio preesistente che, a quanto riferisce, sta recuperando forza e sensibilità.
Questo fa ritenere che la fisioterapia sia stata efficace e credo che vada continuata ancora almeno per 1 anno.

A distanza non posso esprimere un parere sulla utilità o meno di un eventuale intervento.

Cordialmente