Protrusioni Cervicali, consiglio chirurgico

Gentili dottori
Scrivo il referto risonanza: Esame con sequenze assiali e sagittali T1 e T2 pesate, anche con tecnica di soppressione del segnale adiposo (STIR)
Si documentano discrete alterazioni spondiloartrosiche più accentuate nel tratto C4-C7.
A livello C4-C5 si docuenta protrusione discale posteriore, in sede mediana, con focale impronta sull’astuccio durale.
A livello C5-C6 si rileva protrusione disco-osteofitosica ad ampio raggio, rilievo più accentuato sul versante di dx ove si rileva vistosa impronta sull’astuccio durale; entrambi i neuroforami risultano ridotti in ampiezza.
A livello C6-C7 si rileva protrusdione disco-osteofitosica posteriore ad ampio raggio in sede mediana e postero-laterale destra, con modesta impronta sull’astuccio durale. Non si evidenziano significative alterazioni del profilo posteiore dei restati dischi cervicali.
Regolare il segnale della corda midollare.
Lievemente ridotto il calibro del canale spinale nel tratto C4-C7.

Mio padre eta 59 cardiopatico con 3 bypass, ha fatto 4 giorni di cortisone intramuscolo e indossando sempre il collare. Il problema è che ha parestesia alla mano e ciò gli crea un grosso problema per il suo lavoro, anche perché usa spesso la macchina e ciò aggrava. Secondo lei c'è indicazione chirugica? Vorrei sapere quale tecnica chirurgica sia preferibile dato che sono venuto a conoscenza di tecniche minivasive che praticano al nord e magari l'intervento può risultare di routine a dispetto degli anni passati quando un intervento alla cervicale era molto critico. Purtroppo in calabria non vi è tutta questa disponibilità di strutture all'avanguardia.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile ragazzo,
il referto trascritto della RM descrive una condizione di spondilodiscosrtrosi cervicale che indicherebbe la soluzione chirurgica.
A distanza non posso confermarlo, ma posso intuirne la necessità.

C'è però da dire che è essenziale la valutazione clinica per poter individuare il livello clinicamente responsabile dei sintomi di Suo padre.
Infatti non tutto quel che viene, correttamente, descritto dal radiologo ha rilevanza clinica.

La tecnica chirurgica per le ernie cervicali, nella maggioranza dei casi, è quello con accesso anteriore, mediante una incisione di pochi cm alla base del collo.
E' una tecnica microchirurgica che si avvale del microscopio operatorio e ciò consente il completo controllo del campo operatorio che non può esserci con la tecnica cosiddetta miniinvasiva.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
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Utente
Utente
Grazie molte,
più che chiarimento sarebbe gradito un consiglio. Premettendo che , giustamente, a mio padre dopo l'intervento a cuore aperto subito è rimasto invisio il tavolo operatorio; vorrei capire questo tipo d'intervento, nonostante si parli di cervicale e midollo, ha rischi minimi rispetto a decenni fa?
La ringrazio
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Che consiglio vorrebbe? Operare o non operare? Quale tecnica usare?Per rispondere con certezza è necessaria la valutazione del paziente
Se l'intervento è indicato andrebbe effettuato, ma se a Suo padre è rimasto inviso il tavolo operatorio, sceglierà egli stesso se accettarlo o rischiare aggravamenti ad opera della patologia cervicale.
Ogni cosa a questo mondo ha i suoi rischi, (scendere le scale, attraversare la strada, viaggiare in aereo, treno, nave auto ecc).
Anche gli interventi, ma analogamente se Lei deve prendere un aereo non vi rinuncerà pensando al rischio che cada, no?
E come gli aerei di oggi sono più sicuri di quelli di 50 anni fa, lo stesso è per gli interventi.
Una buona giornata