Piede da neurochirurgia?

Salve Gentili Neurochirurghi
è la prima volta che scrivo nella Sezione “Neurochirurgia” e lo faccio perché un Vs collega Medico (non della Vs specialità) mi ha inviato due righe dicendomi che secondo lui lo specialista idoneo è il Neurochirurgo, da valutare se operare o no. Sono anche rimasto un po’ sorpreso.
Nel giugno del 2016 subì trauma schiacciamento piede (mi fecero cadere un monitor di computer), su V° metatarso , con sottostante ematoma di ca 2 cm. Ho effettuato Laser, Tecar, Ultrasuoni.
Ora avverto “tirare” il piede, come se fosse un po’ “legato” , un pò "rattrappito" e come ci fosse pelle “appiccicata” e fastidio all'appoggio, come ci fosse un sasso sotto (disestesia, mi han detto che si chiama) sotto il piede nel bordo esterno, a metà piede. Tutte sensazioni sgradevoli, e male, a camminare!
L’anno scorso la Fisiatra mi fece fare dei “massaggi neuro connettivali”; mi fecero solo 3 sedute,.come nulla..
Due mesi e mezzo fa ho fatto una elettroneurografia, il neurologo mi ha detto che i nervi sono nei limiti della norma, che la ENG era regolare, e mi ha parlato che nei traumi di questo tipo cioè nel mio caso da schiacciamento sono coinvolti i "tessuti molli" e ci vuole molto tempo... Questa ENG fu prescritta da una neurologa che nel referto aveva scritto “Probabile minima neuropatia compressiva”
L’anno scorso, proprio in aprile, effettuai una Risonanza Magnetica
REFERTO RMN:
"Irregolarità della corticale e della trabecolare spongiosa al terzo medio - prossimale del quinto metatarso, come da esiti di frattura in asse. Residua modesta disomogeneità della intensità del segnale del midollo osseo, come da fenomeni riparativi. Di minore entità la irregolarità della trabecolatura spongiosa peronale, come da esiti di frattura intraspongiosa. A questo livello non vi sono alterazioni residue della intensità del segnale del midollo osseo. Non altre alterazioni delle componenti scheletriche. Regolari i rapporti articolari. Nella norma le componenti tendinee e legamentose comprese nelle immagini. Regolare il profilo della sella astragalica, in assenza di lesioni osteocondrali."
C'è da osservare che anche se la RMN ipotizza "come da esiti di frattura in asse", pare che frattura non ci sia stata, poichè sia il radiologo che vide poi tutte le immagini (anche le prime lastre) che l'ortopedico che pure le visionò alle prime 3 lastre , mi dissero che non c'era frattura. Un mistero!
Effettuai 2 ecografie, la prima, inviato dal Legale, una decina di giorni dopo il trauma, in una clinica privata, e così refertava:
"L’indagine ecografica eseguita sul versante dorsale della caviglia e del piede destro ha evidenziato la presenza di una falda fluida di versamento sinoviale in sede periastragalica anteriore superiormente, in corrispondenza dell’articolazione astragalo scafoidea, che si estende per un diametro massimo di 1,6 cm circa. E’ inoltre apprezzabile una tenosinovite settoriale dell’estensore lungo delle dita. Presenza di falda di ematoma a livello della base del quinto metatarso che si estende per un diametro massimo di circa 2,1 cm. Aspetti di tendinite dell’estensore del quarto e del quinto raggio a livello dei corrispondenti metatarsi."
La seconda, 3 mesi dopo il trauma, tramite USL, effettuata da un radiologo ecografista che dicono con molta esperienza ed esperto, però il referto era piuttosto laconico:
"Si esamina il piede destro. Non sono presenti ematomi a livello del patch tarso e alla base dei metatarsi. Non si rilevano alterazioni dei tendini estensori ed ai legamenti del comparto laterale della caviglia"
Se potete consigliarmi, ovvero dare le Vs valutazioni, Vi ringrazio
Saluti cordiali e grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Non credo prorprio che sia di competenza neurochirurgica e credo nemmeno ortopedica.
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Utente
Utente
Buondì dottor Migliaccio
La ringrazio per la pronta risposta e valutazione, che, da profano, interpreto (spero) che la non competenza neurochirurgica da Lei ipotizzata sia un rilievo "positivo" rispetto all'ipotesi in cui il caso fosse di competenza neurochirurgica..spero..
Cordialità
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Secondo Lei o chi glielo ha suggerito, cosa dovrebbe fare il neurochirurgo?
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Utente
Utente
Buongiorno dottor Migliaccio
non posso parlare per chi me lo ha suggerito, perchè tra l'altro è un Medico su un sito che non prevede pluri domande - risposte (tipo qui), ma solo una domanda ed una risposta, quindi scrivo per come la vedo io...da profano ovviamente...
Penso che un Neurochirurgo dovrebbe occuparsi di chirurgie in cui sono coinvolti dei nervi, o di questioni di connessioni in cui sono coinvolte strutture sensoriali....non è così?
Per meglio definire la valutazione ed il consiglio che mi fu dato, aggiungo che il Suo Collega Medico che mi disse che sarebbe piede da Neurochirurgia (a cui proposi grosso modo il medesimo consulto posto qui) , me lo disse un (anche con un Curriculum veramente di tutto rispetto) Fisiatra ed Agopuntore.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Da quello che Lei ha riferito sul trauma subìto, non c'è alcuna indicazione a un intervento di neurochirurgia.
A distanza comunque non è possibile valutare il Suo stato clinicamente, per cui o viene a Milano o consulti un neurochirurgo nella Sua città.
Cordialmente
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Utente
Utente
Io le credo certamente, Dottor Migliaccio, che dalla mia esposizione non traspaiano indicazioni neurochirurgiche, e che senza un esame clinico, è difficile valutare....
Incuriosito, ho però ora sbirciato sulla sua ottima pagina, e ho letto queste righe:

"Chirurgia del sistema nervoso periferico:
Essa è di competenza sia del neurochirurgo sia dell’ortopedico.
Il trattamento chirurgico sui nervi del plesso brachiale e del plesso lombare è di competenza esclusiva degli specialisti che ad esso si dedicano pressoché esclusivamente. Per quanto riguarda invece la patologia minore del SNP ovvero: chirurgia del tunnel carpale, del nervo ulnare, dello SPE (nervo sciatico popliteo esterno), del tunnel tarsale, di norma ogni neurochirurgo è in grado di farvi fronte."

Quindi forse anche i nervi del piede che sono in periferia, cioè sono nel sistema nervoso periferico..

Ciò che vorrei capire, è di questa fastidiosa e (per me) un pò invalidante sensazione di corpo estraneo all'appoggio piede...che mi hanno detto si chiama disestesia..come senso di avere un sassolino all'appoggio...al di là dei vari accertamenti svolti, ma se è una disestesia, e non è forse una alterazione nervosa?
E chi potrebbe (dico che specialista) farci qualcosa, sempre che in qualche modo si possa intervenire?

Ne approfitto per inserire tratti delle 3 visite ortopediche che in questi quasi 2 anni ho effettuato:

Il primo (che mi visitò 5 / 6 gg dopo il trauma, inviato dalla Legale) non dispose alcun presidio od ausilio (tutore, o fasciatura, o calza elastica o gambaletto o scarpone o prescrivermi stampelle o non so comunque qualche presidio o qualcosa che contenesse e/o che evitasse l’appoggio; non mi disse neppure che non dovevo caricarlo camminando…), prescrisse dei cerotti antinfiammatori, fisioterapia Laser e Tecar; ma è possibile che un ortopedico non si accorga se c’è da indicare una contenzione /ausilio? spero che non abbia sottovalutato la questione..
Il secondo ortopedico, un attempato emiliano, scrisse “…con modesta obiettività clinica” prescrivendomi plantari ortopedici previa valutazione stabilometrica statica e dinamica e mi disse ” Mo dai, su, che queste qua sono cose che si mettono a posto!”. Eh, ho visto come si mettono a posto..
Il terzo ortopedico (pure lui sui 70 anni, famoso ortopedico di società sportive, tempo fa, essenzialmente scrisse “clinicamente piedi piatti pronati con conflitto peroneo astragalico peggiorato dall’evento traumatico. Rom conservato, non segni di instabilità. Indicazione: Plantare di sostegno della volta longitudinale. Nel tempo a secondo dell’handicap ev. trattamento chirurgico.”
La zona dove ebbi il trauma, verso il bordo esterno del piede, a metà piede, confrontato con l’altro piede, risulta cronicamente un po’ più gonfia....

Saluti cordiali e grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Se Lei ha delle parestesie queste certamente sono dovute a una sofferenza nervosa come probabilmente nel suo caso a seguito del trauma. Ma da qui a ritenere che si possa far qualcosa di neurochirurgico, ce ne passa.
E' come se Lei avesse delle parestesie a causa per esempio di una lesione da taglio in un dito o una mano. Il taglio avrà leso dei filuzzi nervose, ma ancora i neurochirurghi non hanno capacità magiche.
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Utente
Utente
Ah beh, i miracoli e le magie al momento sono (forse..) appannaggio di chi sta al di là, e non al di qua...
Pare che spesso (dico in generale, in medicina e chirurgia) sia più facile, e riscontri più successo, un intervento su grosse problematiche che non più su questioni "mininvasive"..
Forse se riuscissi a trovare una immagine molto ingrandita e veramente molto dettagliata di un piede, di come è fatto (non ne ho trovate) in tutte le sue strutture ( ossa, tendini, nervi cartilagini tessuti molli etc) conoscendo tutta la mia storia del trauma, e dopo aver sentito tanti pareri, chissà forse potrei tentare di capire davvero cosa è successo. Al momento, solo teorie..
Non so perchè diversi Suoi Colleghi (sia "reali" che virtuali) minimizzarono l'episodio (lo avrà pure letto nel mio ultimo inserimento), il primo è stato il mio Medico, che vedendomi 1 ora mezzo dopo il trauma, visitando il piede mi disse "per me qui di rotto non c'è nulla, ma se vuole andare a perdere alcune ore al PS, faccia pure"..; c'è pure qualcuno che mi ha detto di stare sereno che la questione col tempo si sarebbe risolta al meglio e completamente...seeee...!! ringrazio per la serenità infusa, ma magari fosse così...
Le patologie del piede sono invalidanti, sia per lo stile di vita che impongono e pure per la salute intera della persona, e ti cambiano la vita.
Avevo letto diverse cose, vari articoli sui nervi periferici e la loro rigenerazione, da quello che ho capito è un argomento molto discusso. Pare che in certi casi, i nervi lesi possano pure rigenerarsi. Chissà.
Cordialmente La saluto
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Caro signore,
l'argomento è complesso e ovviamente non si può esaurire in poche righe.
A seguito di un trauma da schiacciamento è possibile che dei nervi sensitivi siano coinvolti e traumatizzati.
Lei deve immaginare il corpo umano come avvolto da una fitta rete di rami nervosi di varie dimensioni.
Se, per esempio, si provoca una ustione su un tratto di cute, può succedere che in quella zona, una volta guarita, residua un'area di iposensibilità o di anestesia o comunque di percezione alterata. Questo vuol dire che le terminazioni nervose sono state distrutte. Esse sono talmente piccole che nessun microscopio di alta risoluzione potrebbe consentire a un chirurgo la loro riparazione.

Cosa diversa se a essere leso è un tronco nervoso che ha un calibro molto maggiore e che tecnicamente può essere riparato chirurgicamente, a prescindere poi dal buon esito funzionale.
Faccio un altro esempio: se a causa di un trauma vien tranciato, per esempio il nervo sciatico o uno dei suoi rami che si distribuisce a uno dei due arti inferiori, tecnicamente è possibile ripristinare la continuità anatomica, ma molto poco quella funzionale.
Ricorderà il successo mediatico di qualche anno fa sul trapianto di mano da cadavere.
Perfettamente riuscito, ma la mano del morto...rimase ...morta.
Il paziente dopo poco tempo se la fece amputare e sostituire con una protesi che gli consentiva i movimenti anche delle dita.

Spero di esser riuscito a spiegare in modo accettabile un problema di grande complessità.

Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile dottor Migliaccio
La ringrazio per la fluente spiegazione e gli esempi, e la frase "Immagini il corpo umano come avvolto da una fitta rete di rami nervosi di varie dimensioni", in effetti rende assai bene l'immagine di come siamo avvolti da queste varie fibre nervose
Quindi se ben capisco, il discorso della "rigenerazione dei nervi" è un processo che a volte "funziona", è possibile, e a volte no..
Forse Le avevo scritto che avevo effettuato una Elettroneurografia, ed il neurologo mi riferì che i vari tracciati si potevano considerarare nella norma, e quindi pure i nervi; Egli mi parlò di convolgimenti di "tessusti molli".
Ma pure dalle Sue righe di esempi di cui sopra, devo ipotizzare che queste ENG diano una "scrutata" (mi passi il termine..) di massima, cioè forse vedono ed evidenziano se ci sono problemi importanti od evidenti di nervi, ma non riusciranno forse ad intercettatre le anomalie nervose minime..mi par di capire..
Refertarono con tre tabelle, Peroneo motorio, Surale sensitivo ed il terzo, Peroneus Fresponse
Cordialità